Sophia's pov:
Ci tengono rinchiusi in queste stanze buie, separati gli uni dagli altri. Non possiamo vedere nessuno, ma alla fine a me non importa, delle altre persone.
Le altre persone non mi capiscono, loro non vedono quello che io vedo, quello che c'è. Sono ciechi, io penso, e per questo non vale la pena stargli accanto.
Mi da fastidio quando mi guardano dall'alto in basso, convinti che io abbia qualche problema, convinti che sia io quella sbagliata. Non si rendono conto, che sono loro, quelli ad essere sbagliati.
Io credo semplicemente di essere diversa, ed è per questo che mi tengono qui; sono troppo avanzata perché io possa essere capita.
Ma io sono consapevole di quello che sono, so di essere speciale, di essere protetta.
Lo si capisce da tutti quegli omini che mi seguono ovunque io vada, da quelle telecamere dentro la mia cella.
A volte mi arrabbio davvero tanto, in particolare quando la gente di qui non mi crede. Dicono di essere dottori, ma alla fine l'unica persona capace di curarmi sono io.
Loro non lo sanno, non le vedono quelle persone che la notte mi inseguono quando mi alzo solo un attimo, loro non sentono le grida fuori, nel bosco che implorano aiuto. Loro non possono aiutarmi perché non sanno quello che IO sento. Dicono semplicemente che tutte le mie convinzioni sono errate, che sono io a sbagliare, anche se io sono convinta del contrario.
La mattina ci fanno mangiare presto e poi ci riportano nelle nostre stanze.
Ogni tanto grido, quando mi va, quando vedo o sento qualcosa di strano e loro arrivano. Mi fanno delle domande ma io raramente rispondo, per non avere rapporti. Mi danno centinaia di ragioni per non credere a quello che vedo, ma io non li ascolto perché so che si sbagliano.Non lo so come sono arrivata qui. So solo che un giorno mi sono svegliata ed ho sentito un odore strano. Ho visto qualcuno, qualcuno che mi sorrideva, e tutto a un tratto ero in mezzo ad un campo con centinaia di fiori colorati, da sola, perché ero felice così.
Poi ancora loro, che mi dicevano che il campo di fiori non esisteva ed io che urlavo, che li insultavo, che dicevo mille cose insieme, magari senza pub nemmeno una ragione, e loro che prendevano una siringa, e poi nero.Da lì in poi la mia vita è stata sempre uguale, monotona, senza un senso.
Piano piano mi sono convinta di essere speciale, di essere qui insieme a tutte persone speciali, anche se non ci facevano mai vedere nessuno. Non mi da fastidio, affatto. Anche le persone come me non mi piacciono.
Nessuno mi piace, nessuno con cui voglia parlare, nessuno con cui abbia senso mantenere una conversazione, nessuno di interessante.La sera ci fanno uscire. Per qualche minuto possiamo stare all'aria aperta e finalmente posso giocare con quei piccoli ometti nascosti sotto le pietre, quegli ometti che aspettano solo me, per dirmi che ho ragione, per capirmi.
Poi sempre il profumo di fiori. E allora comincio a credere di essere lì, in quel campo, come quella notte. Però loro mi hanno detto che quel campo, quella notte, e il profumo di fiori, in realtà non esistono.
STAI LEGGENDO
Forbidden love
Mystery / ThrillerQuando un'amore è autentico non può essere distrutto. Se si prova a farlo, non solo non lo si annienterà, ma lo si farà diventare ancora più potente.