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Lui era dottore, capí che c'era qualcosa di grave. Mi portò a casa sua e mi fece alcuni esami e domande. Era cosí formale, non sembrava lui. Ero molto magra, ero sottopeso, solo 40. Dovevo pesare 60 per la mia altezza.
Mi trasportarono in ospedale e mi fecero le analisi. Ferro basso, pressione bassa, globuli rossi e bianchi bassi. Tutto era sottonorma. Mi diedero delle medicine e da mangiare, ma non volevo nulla e lui mi sgridò e io con tutta la mia paura mangiai il mio piatto. Mio padre fu chiamato d'urgenza e non volevo che si preoccupasse.

Quando ti vidi in ospedale, mi misi a piangere. Mi portasti dei fiori e te ne andasti. Non ne avevo bisogno, volevo solo la tua consolazione e un abraccio. Ruppi il vaso con i fiori un'ora dopo, quello che sucesse dopo fu che la mia mano sanguinava e fu un chiaro "intento di ribellione", come dicevano gli adulti.
No, era un intento di omicidio. Ti volevo uccidere.

Slut's diary. a.i. (italiano)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora