Prologo

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Il pubblico continuava a ridere incessantemente da quasi un minuto. La penultima scena dello spettacolo in musica più acclamato dell'anno si era conclusa tra le risa degli spettatori. Il sipario si stava chiudendo e il rumore delle risa e degli applausi continuò ancora per molto. Quella scena faceva sperare che la storia potesse finire nel migliore dei modi possibili. Quando però, molto lentamente, il drappo rosso e dorato si riaprì, tutti rimasero perplessi. Il palco era completamente buio, le luci spente, gli sfondi oscurati.

L'ultimo brano cominciò con il suono di decine di archi a ritmo incalzante. Instillò in chi ascoltava un senso di paura, di timore, come se qualcosa di terribile sarebbe successa di lì a poco. Fecero il loro ingresso alcuni ballerini, dipinti da capo a piedi di pittura nera piena di polvere luccicante, ed eseguirono una danza lenta e malinconica che mimava il movimento delle onde o le carezze del vento.

Venne poco dopo il turno dei cantanti, vestiti solo di drappi di tessuto scuro, semitrasparente. I violini placarono la loro melodia e ne eseguirono una più romantica e densa di malinconica emozione dettata dalle note di un pianoforte. La voce dei cantanti arrivò piano e andò crescendo, narrando i migliori momenti della breve storia d'amore dei due protagonisti.

Poi la donna si bloccò e la musica e la sua voce assunsero un tono severo, serio, rabbuiandosi in volto. Trattenendo le lacrime, con la voce rotta dalla sofferenza, spiegò all'amato che non avrebbero mai potuto stare insieme, non avrebbero mai potuto amarsi alla luce del sole. Sarebbe stato un disonore, un terribile tranello, una mancanza di rispetto nei confronti dei coniugi che erano stati costretti a sposare dalle famiglie.

Intervenne allora l'uomo che, freddo e asciutto, disse che non avrebbero potuto continuare a vivere con la certezza che non si sarebbero mai potuti amare. Allora, estrasse da un fodero di cuoio scuro, nascosto sotto le vesti, una piccola pistola e la porse alla donna baciandole lievemente la mano. Quando la musica raggiunse il massimo splendore che si potesse ottenere, esplosero due colpi alle loro tempie, come fosse un rito inevitabile, sacro, quasi religioso.

La musica cessò di colpo e i ballerini caddero al suolo con un movimento leggiadro, aggraziato. Sembrò come se anche loro avessero ricevuto una pallottola nel cranio. Il sipario ritornò rapidamente alla posizione di pochi minuti prima e, nonostante le lacrime, gli spettatori, avevano così apprezzato la rappresentazione che non poterono non alzarsi in piedi ed applaudire fino allo sfinimento per quel miracolo che era appena cessato. Soprattutto un ragazzo dai capelli castani, vestito così semplicemente da stonare con il resto delle persone intorno alle numerose file di sedie di velluto verde, aveva così "vissuto" la storia di quegli innamorati da essere evidentemente distrutto per tutte le lacrime che aveva versato in loro onore. Accanto a lui, un altro ragazzo saltava agli occhi, sia perché indossava abiti tanto eleganti quanto vistosi, ma anche perché, malgrado continuasse ad applaudire poco appassionatamente le mani, pareva volesse prestare più attenzione al suo vicino. Sembrava preoccupato per lui, magari la sua reazione gli era sembrata eccessiva.

The smell of snow - LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora