Caro diario,
sto seriamente cominciando a dubitare che ciò che quegli sciocchi ubriachi del pub mi hanno detto sia vero. Anche perché sono l'unico, di quelli che li sono stati a sentire, che ancora si ostina a cercare questo fantomatico giacimento del "verde minerale magico", come l'hanno chiamato loro. Sono mesi che girovaghiamo per le campagne dell'Inghilterra e non abbiamo visto, né sentito nulla. Ci stiamo per spostare tra le montagne, spero che avremo più fortuna lì.
In fede, Mark Griffiths.
***
Caro diario,
due giorni fa abbiamo incontrato un eremita quasi cieco che, in cambio di qualche moneta s'intende, ci ha indicato un posto preciso, esattamente di fronte un'imponente montagna, dove le leggende di un tempo narravano ci fosse il tesoro di un pirata, che aveva nascosto lì per tenerlo lontano da mani estranee. Ti accenno solo che il resto della leggenda dice che questo pirata, pur di non fare toccare a nessuno il tesoro, all'esterno della grotta sotto la montagna, ci morì di vecchiaia mentre continuava ad ostinarsi a vegliare per sempre sui suoi averi trafugati, a quanto pare. Ovviamente non credo che questa storia del pirata sia vera, per quanto nei secoli scorsi ci fossero veramente, ma la precisione con cui quel vecchio malandato ci ha indicato la "grotta sotto la montagna" mi ha davvero insospettito. Sono sempre più convinto che ciò che stiamo cercando da tempo sia lì sotto, non può essere solo un caso. I miei tre compagni si sono scoraggiati, come anche me del resto, fino ad oggi, ma li ho spronati a continuare almeno fino alla montagna. Spero che non mi abbandonino prima, non glielo perdonerei mai e poi mai.
In fede, Mark Griffiths.
***
Caro diario,
oggi ho tanto da dirti. Come avevo abilmente previsto, modestia a parte, scavando a fondo ai piedi della montagna, non sotto di essa come diceva quello sciocco, abbiamo trovato una specie di spazio che sembrava vuoto dal di fuori. Invece, questa camera inglobata nella roccia ai piedi della montagna, sembra contenere quel "magico minerale" di cui ci hanno parlato. Non puoi capire la lucentezza e la brillantezza di ogni singolo frammento di quella pietra verde scura. Abbiamo deciso, insieme con gli altri, di mascherare tutta questa faccenda. Non possiamo esporla ad occhi e orecchie indiscreti. Per questo costruiremo una città ai piedi della montagna. Non è stata una mia idea, ma credo proprio che possa funzionare. Per coprire esattamente il punto in cui abbiamo scavato e per mantenerlo illuminato, abbiamo pensato di creare una vetrata da cui possa filtrare della luce. Infine, per non far scoprire la vetrata a nessuno creeremo una conca nella terra dove far nascere un lago artificiale, abbastanza profondo e sufficientemente anonimo da non destare i sospetti di nessuno. Mi fido degli operai che si stanno occupando di tutto questo, al contrario del dottor Malik che voleva ucciderli tutti dopo che avessero finito ogni lavoro. Io, con il signor Payne, invece abbiamo deciso di impiegarli in una mansione, nella nuova "città", che li lasciassero comunque in disparte dalle nostre attività, anche perché ci potrebbero sempre essere utili in futuro. Scaveranno delle gallerie nella montagna, mettendo in piedi una miniera di ferro fittizia, in cui loro poi faranno "lavoreranno", con il capomastro, che ne diventerà invece il "proprietario". Una galleria però, nascosta con una finta parete di pietra, sarà più importante delle altre, perché condurrà direttamente alla sala del minerale verde. Ci sarà davvero utile, soprattutto se dovessimo cominciare ad estrarlo per rivenderlo. Per il momento, non sappiamo neanche se il minerale valga qualcosa, o abbia qualche proprietà particolare, se ne sta occupando il dottor Horan, il gemmologo. Non aspetto altro che le sue buone notizie.
In fede, Mark Griffiths.
***
Caro diario,
finalmente posso raccontarti tutto quello che è successo nelle due settimane che sono seguite agli ultimi avvenimenti che ti ho raccontato. Innanzitutto, il dottor Horan mi ha detto che il minerale non ha un valore perché è prezioso in sé, come l'oro ad esempio, non so se mi sono fatto capire. Ma, potrebbe avere un valore se lo vendessimo a chi fosse interessato ad un minerale, facilmente riducibile in polvere e con un'alta infiammabilità. Potrebbe essere la nuova polvere da sparo. Spero davvero che ci frutterà qualcosa. Nel frattempo, continueremo le ricerche, anche per trovare qualcuno interessato ad acquistare il materiale, e faremo crescere la città. Ognuno di noi quattro ha, gentilmente, si fa per dire, invitato la propria moglie a trasferirsi nella città. Per coprire ancora di più tutti i nostri intenti, nessuna delle nostre mogli dovrà sapere nulla e soprattutto abbiamo trovato ad ognuno di noi un "lavoro". Il signor Payne dovrà gestire una sorta di locanda, il dottor Horan avrà un emporio in cui venderà tutti i generi di prima necessità, mentre il dottor Malik, abile con la meccanica, aprirà un laboratorio in cui riparerà qualsiasi cosa. Se ognuno di noi, poi avrà anche dei figli, potremo lasciare a loro tutto questo. Non so ancora se dovremmo informarli di tutto ciò che c'è dietro questa città.
In fede, Mark Griffiths.
P.S.: Dimenticavo, molto presto arriverà anche mia moglie, Anne Magee, con il mio unico figlio, Richard. Non vedo l'ora che ammirino tutto questo. Spero che apprezzeranno...
***
Caro diario,
purtroppo credo che molto presto tu non esisterai più. Forse questa potrà essere l'ultima volta in cui ti scriverò, molto probabilmente causerai ancora altri danni se ti terrei. Anne ti ha trovato nel cassetto nascosto della libreria nell'ultimo piano della nostra torre che ha fatto costruire, sulla montagna, al posto di una normale casa di legno come le altre giù in città. Ha scoperto tutto ciò che c'è dietro la città e mi si scagliata contro, questa mattina. Non ho saputo difendermi in nessun modo, perché lei mi additava sempre e comunque come un uomo avido e meschino, che non fa altro che pensare al proprio tornaconto senza badare minimamente a lei o a mio figlio, come l'ha osato chiamare lei. Dopo quell'ultima frase avrei voluto cacciarla di casa e ordinarle non rimetterci piede, ma lei mi ha preceduto. Mi ha ancora un'ultima volta supplicato di ragionare e di rinunciare a tutte le ricerche e al minerale, ma siccome io ho per l'ennesima volta ho decisamente rifiutato, mi ha insultato ancora e mi ha detto che non rivedrò mai più né lei né nostro figlio. Pensavo che un minimo d'intelligenza, oltre il suo carattere fermo e deciso, la possedesse. Invece no, non riesce a capire che faccio tutto questo solo per lei e per il futuro di nostro figlio. Oramai, comunque se n'è andata e non credo tornerà facilmente. Vedrà, quando il mio lavoro darà i suoi frutti, tutto ciò che avrebbe potuto avere se solo non fosse stata così stupida. Lascerò tutto a Richard, mio figlio. Ho deciso. Gli lascerò anche te, diario, almeno farò tutto questo per qualcuno a cui tengo davvero. Non sono un avido, come mi disegna lei. Stupida donna.
In fede, Mark Griffiths.
***
Caro diario,
purtroppo queste saranno le mie ultime righe, anche se piuttosto sbilenche e traballanti. Ho capito che ho sbagliato tutto, fin dall'inizio. Sono stato cieco, stupido ed avido. Mia moglie, Anne aveva ragione. Per questa storia del "minerale magico" ho già perso lei e anche Richard, non posso permettere che possa nuocere anche a qualcun'altro. Con i dottori Horan e Malik, e il signor Payne abbiamo deciso di abbandonare tutto e limitarci a vivere nella nostra città normalmente, accontentandoci di ciò che abbiamo. Loro non faranno scoprire nulla alle loro mogli, né tanto meno ai loro figli: Niall, Zayn e Liam. Sono proprio dei bei bambini. Saranno loro a popolare ancora la città quando non ci saremo più. Purtroppo io credo di non riuscire a vivere fin quando loro e mio figlio diventeranno grandi, la mia vita cesserà decisamente prima. Già, tu non sai ancora nulla. La mia mano diventa sempre più debole e non riesco più a scrivere e a pensare tanto rapidamente quanto prima. Continui spasmi in tutto il corpo mi impediscono il movimento e il pensiero. Non so quanto ancora resisterò essendo ancora in me stesso. Questi sintomi, prima meno evidenti, sono cominciati poco dopo il mio cinquantunesimo compleanno. Mi sono rivolto al dottor Hopper; il medico, appassionato di tombe e storia antica, con cui venti anni fa ho scoperto un raggruppamento di tombe azteche in America. Per fortuna, o purtroppo, dipende dai punti di vista, ha diagnosticato quasi immediatamente i miei sintomi come una rara malattia, la Corea di Huntington. Non c'è una cura, può solo peggiorare, con l'avanzare degli anni, dopo la sua insorgenza durante la mezza età. Una cosa, però, che mi ha detto, mi ha spaventato e preoccupato ancora più del dolore e della morte a cui andrò incontro: questa è una malattia ereditaria. Come devo averla ereditata da mia madre o da mio padre, io l'ho lasciata in eredità al mio piccolo Richard. Io, che sognavo di lasciargli una valanga di denaro per renderlo sicuro per tutta la vita, invece ora scopro che l'unica cosa che avrò il "piacere" di donargli per il futuro, oramai destinato ad essere breve per entrambi, è una malattia bastarda senza una cura e senza una speranza. Non ho proprio il coraggio di dirglielo, adesso, né di avvisare Anne. Aveva pienamente ragione l'ultima volta che mi ha rivolto la parola, sono solo un uomo avido e debole. Non avrebbe potuto definirmi meglio.
Hai già causato molti danni, non ti lascerò in mani incaute. Mi piace sapere che c'è ancora qualcosa che avrà memoria di me e delle mie imprese. Forse farei meglio a definirle sbagli. La cosa certa è qualcuno sicuramente potrà trarne insegnamento. Forse sarà meglio che ti bruciassi, però non credo ci riuscirei. Non so perché, però tengo troppo a te. Sei l'unico brandello di memoria che ancora ho. Per questo ti lascerò nel nascondiglio nella libreria. Nessuno, a parte Anne, lo conosce. Sarai al sicuro. Spero.
Addio, Mark Griffiths.
Augurami una serena morte. Sono troppo pessimista, vero? Oramai, mi sono arreso...
STAI LEGGENDO
The smell of snow - Larry
FanfictionCosa faranno due semplici, comuni ragazzi che, dopo una rappresentazione teatrale, avranno a che fare con un mistero, o per meglio dire, un vero e proprio dramma degno dei più macabri e tetri teatri?