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"Obbligo o verità?" chiese leggermente felice Misha, indicando la povera Evelyn, proprio come stava facendo la bottiglia di birra che avevano deciso di utilizzare per fare quello stupido gioco. Evelyn alzò gli occhi chiari al cielo, ridendo e poi si sistemò la gonna nera che aveva indossato quella sera insieme al suo top bianco e nero a quadretti preferito. Ci pensò un attimo e "Verità!" rispose, sicura della sua scelta. Se avesse detto obbligo, sicuro i suoi amici l'avrebbero messa in qualche guaio e lei proprio non ne aveva voglia, anche se era una ragazza abbastanza fortunata e molto probabilmente i suoi casini si sarebbero magicamente trasformati in qualcosa di estremamente sensazionale. Non se lo spiegava nessuno, ma se accanto al nome fortuna sul dizionario si trovava una lunga frase piena di sciocchezze con riferimenti alla dea della fortuna o perfino a Dante, chi la conosceva, invece, chiunque avrebbe messo il nome di Evelyn come definizione perfetta.
Da quando aveva compiuto diciotto anni, sembrava che la vita avesse deciso di farla felice in tutto.
I ragazzi sussurrarono qualcosa tra di loro e alla fine Misha parlò a nome di tutti: "Ultimo bacio dato ad un ragazzo, quando e come!" disse seria, anche se la sua durezza durò ben poco, perché scoppiò all'improvviso a ridere senza un motivo, sbattendo addosso al povero Harry, che sputacchiò i capelli della ragazza che si era infilati nella sua bocca.
Era davvero ubriaca.
Eve ci pensò e capì che avevano toccato un tasto dolente: da quanto non baciava un ragazzo? Da tanto tempo e il perché non se lo spiegava, solo non trovava nessuno interessante e la sua brillante carriera presso la rivista di moda Teen 18 comunque le portava via tanto tempo. Non poteva dedicarsi al lavoro, agli amici e anche ad un fidanzato contemporaneamente, aveva ancora ventidue anni e le andava bene essere libera e divertirsi. Magari era stato anche il suo trasferimento da una piccola città del West Yorkshire alla grande Londra a non averla fatta impazzire più di tanto dietro i ragazzi.
Non era brutta, anzi l'esatto contrario: aveva i capelli lunghi, lisci e biondi, gli occhi verdi chiari e un sorriso mozzafiato. Aveva fatto strage di cuori, ma lei non se n'era mai accorta, trattava tutti allo stesso modo ed era difficile odiarla. Forse esserne leggermente gelosi, questo sì, ma lei nemmeno ci provava a vantarsi di tutto quello che aveva. Ed era tanto.
Il fisico era slanciato, molto di più quando indossava i suoi tacchi vertiginosi, e aveva giusto qualche forma a renderla ancora più perfetta. Quindi, perché non baciasse un ragazzo da tanto tempo era una cosa abbastanza strana anche per lei. Colpa del lavoro e del trasferimento, alla fine constatò.
"Mmh... Penso sia stato quattro anni fa, per i miei diciotto anni. Sì, ricordo che i miei organizzarono una festa, per quello che potevano, e quella sera mi ubriacai talmente tanto che alla fine mi ritrovai tra le braccia di un ragazzo moro. Era carino, forse si chiamava Zack, o Zanny, non ricordo!" disse la ragazza, vergognandosi subito dopo per essersi esposta così tanto. Ricordava ben poco di quella sera, se non tutte le volte che aveva ringraziato i genitori per averle organizzato una semplice, ma perfetta, festa di compleanno, quindi non era nemmeno capace di ricostruire come era stato quel bacio. Il fatto che poi si erano imbucati alla festa anche dei ragazzi sconosciuti, era una storia a parte.
"Seriamente?" Harry quasi strabuzzò gli occhi alle parole dell'amica e guardò confuso gli altri.
"Allora dobbiamo rimediare subito!" fece eco Louis al suo fianco, dando un'occhiata alla pista da ballo situata non molto lontano da dove si erano appartati come degli adolescenti per giocare tra di loro. Il locale in cui era stata organizzata la festa non era enorme, ma nemmeno troppo piccolo. Più che altro, la festa era stata organizzata all'ultimo momento e loro ovviamente, all'invito, non si erano tirati indietro. Era sabato e si annoiavano a passarlo nei soliti pub e poi era da tanto che non andavano ad un party così.
"Ti obbligo a baciare quello là!" urlò ad un certo punto Misha, puntando un gruppo di ragazzi appoggiati al divano di fronte al loro.
"Ma io avevo scelto verità!" battibeccò prontamente Evelyn, ma nessuno l'ascoltò e in poco tempo si ritrovò in piedi intenta a camminare verso il gruppetto di ragazzi che bevevano la loro birra, ridevano e ammiravano gli altri ballare al centro della pista.
"Quello biondino!" urlò ancora una volta Misha per farsi sentire dall'amica ormai lontana da lei di qualche passo.
"Ma chi me l'ha fatto fare! Io ho solo detto la verità! Odio quello stupido gioco." Eve continuò a lamentarsi e in poche falcate arrivò davanti al gruppetto che, alla vista di una bella ragazza, si voltarono tutti a fissarla.
'Oh, bene e ora cosa mi invento?' pensò Eve, maledicendosi mentalmente per non aver pensato ad una valida scusa per tirar via quel ragazzo, baciarlo e far zittire i suoi amici per il resto della serata.
"Ehy." ammiccò un ragazzo moro, continuando a squadrare da capo ai piedi Eve, mettendola più in soggezione di quanto già non fosse.
"Ciao!" rispose sfoggiando un sorriso enorme lei, "Posso chiedervi un favore?" chiese titubante, ma comunque attirando di più la loro attenzione. "Vedete quei ragazzi là?" si voltò e indicò i divanetti dove erano seduti i suoi amici, "Beh, abbiamo fatto lo stupido gioco verità o obbligo e a me è toccato venire qui a baciare uno di voi."
A quelle parole di Eve, tutti e sei i ragazzi si drizzarono; uno un po' troppo in effetti, talmente tanto che si rovesciò la birra addosso. Eve spalancò gli occhi: doveva baciare proprio lui?
"E chi sarebbe il fortunato?" chiese il solito ragazzo moro per riportare l'attenzione su una cosa importante e non sul biondino fradicio di birra, che intanto si lamentava della bibita versata sulla nuova maglia.
Evelyn puntò il ragazzo mirato dall'amica e gli altri mormorarono in coro un sonoro "Niall?" quasi scioccati. E avevano ragione ad aver avuto una simile reazione: Niall, ventitreenne dalle origini Irlandesi, non era quel ragazzo che riceveva ogni giorno certe fortune. Anzi, lui attirava soprattutto le sfighe o perfino le scomuniche. Era sempre andato male a scuola, nonostante l'impegno costante, era stato tradito più volte dalle sue ragazze e negli ultimi anni non riusciva nemmeno ad avere successo nel campo lavorativo. Mancava poco al suo licenziamento.
Per questo tutti lo avevano soprannominato lo sfortunato folletto.
Ma adesso la sfortuna dov'era? Stava per essere baciato da una bellissima ragazza, per di più sconosciuta, per colpa di uno stupido, ma non tanto a questo punto, gioco.
Eve guardò per un momento Niall, aspettando un cenno o una risposta alla sua silenziosa richiesta. Solo quando il suo amico Liam lo spinse verso la ragazza, Niall si diede una mezza svegliata.
"Oh, sì, sono pronto." mormorò forse più a se stesso. Non ci poteva fare niente, non gli era mai accaduto nulla di così bello e quindi ancora non ci credeva. Forse era uno scherzo dei suoi amici, ma tanto valeva buttarsi, a questo punto.
Aggiustò distrattamente le punte dei suoi capelli -tinti- biondi e fece dilatare le sue iridi azzurre, involontariamente. Era super felice!
Eve avanzò verso Niall e quest'ultimo fece lo stesso, fino a quando la distanza fu distrutta e le labbra dei due si unirono in un bacio semplicemente a stampo. Un bacio durato un'eternità secondo Evelyn, forse un po' troppo breve per Niall. Ci furono perfino applausi e fischi da parte degli amici del ragazzo, ma se doveva essere sincera, Evelyn, si sentiva un po' strana adesso. Diede colpa alla puzza di birra che le aveva invaso le narici. Mentre Niall poteva bearsi del buon sapore di fragola che avevano le labbra della bionda, leccandosele senza rendersene conto quando ormai si staccarono. Lui, al contrario di Eve, si sentiva in ottima forma, adesso.
Liam era riuscito pure a scattare una foto di nascosto, giusto per immortalare un momento che chissà quando -e se- gli sarebbe successo un'altra volta.
"Beh, grazie. Credo di aver vinto il mio obbligo grazie a te." disse diretta all'interessato. Poi alzò una mano in cenno di saluto e girò i tacchi -che quella sera aveva deciso di non indossare, fortunatamente, perché, mentre tornava dai suoi amici trionfante, non sapeva come, inciampò nei suoi stessi piedi e cadde a terra davanti a tutti. Si alzò alla stessa velocità con cui era caduta e si guardò intorno: i suoi amici si stavano sbellicando dalle risate, letteralmente piegati in due sui divanetti, poi si voltò verso il gruppo di ragazzi con cui aveva avuto a che fare fino a pochi secondi prima e i suoi occhi saettarono verso il biondino poco prima baciato, notando due bellissime ragazze toccargli il petto e sorridergli a trentadue denti.
E Niall non se lo spiegava perché all'improvviso quelle ragazze bellissime lo avevano fermato per chiedergli di ballare con loro, che l'avevano notato per tutta la sera e che finalmente avevano preso coraggio ed erano andate da lui.
"Accidenti!" mormorò irritata Evelyn che, intenta ad osservare la scena dal mezzo della pista, era stata urtata da un ragazzo con in mano dei drink che in seguito le erano arrivati addosso, bagnandola completamente.





SALVE SALVINO!
Sono tornata a rompervi le ovaie con qualche mia strana idea lol
E niente, spero vi piaccia tanto quanto è piaciuta a me scriverla, perché sì, l'ho già scritta tutta e sono 10 capitoli in tutti.

Se vi è piaciuta un po' fatemelo sapere, così so per certo se continuare o andare a rinchiudermi in un manicomio 🙃

Baciati dalla fortuna || N.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora