Quando la porta scricchiolò, Evelyn si girò nel letto, aprendo leggermente gli occhi e notando Niall con in mano un vassoio andare dalla sua parte.
"Buongiorno bella addormentata." scherzò. Appoggiò il vassoio sul comodino e andò a chiudere la porta a chiave. Eve farfugliò qualcosa di incomprensibile e si voltò dalla parte opposta, nascondendosi sotto il morbido piumone bianco.
Zayn li aveva avvertiti, potevano benissimo usare le camere da letto per la notte. Gli amici di Liam e Niall erano anche i suoi, la casa era grande, il cibo non mancava e i suoi nonni non sarebbero ritornati prima di tre giorni. Quindi, perché non approfittarne?
Niall si accomodò sul letto, scostò le coperte e si infilò sotto anche con la testa, avvicinandosi al corpo caldo e nudo di Evelyn.
Le loro gambe sfregarono e la bionda si girò verso il ragazzo, ma coprendosi il viso con entrambe le mani.
"Queste puoi toglierle. Sei perfetta anche la mattina, ti ho già vista." disse Niall, tentando di togliere le mani della ragazza dal suo volto. Ma Eve protestò.
"Non senza essermi struccata la sera prima. Sembrerò un panda." infatti si lamentò.
Niall rise sommessamente e poi provò a tranquillizzarla: "Ho visto di peggio." si lasciò sfuggire.
Ma forse non furono le migliori parole che potesse usare, perché d'improvviso Eve sentì un magone sulla bocca dello stomaco ed era sicura non fosse dovuto alla fame. La sua testa cominciò a viaggiare velocemente, mentre immaginava Niall sorridere ad una ragazza che non era lei, baciarle le labbra e mordicchiarle per farle gonfiare, proprio come aveva fatto con lei per tutta la notte. Si erano spinti oltre, si erano sfiorati, si erano dedicati a delle coccole che entrambi non si scambiavano da molto tempo. Avevano fatto tutto con calma, senza la paura di essere scoperti e con un panorama che non aveva eguali. Chi poteva permettersi di fare l'amore sotto le stelle?
Fare l'amore... forse Evelyn stava correndo un po' troppo e le parole di Niall le avevano solo confuso di più le idee. Anche lei non faceva altro che ringraziare il fato o quello che era per averli fatti conoscere. In un modo strano, ma era successo.
E il passato non si poteva cancellare, anche se Eve -ma anche Niall- non voleva assolutamente farlo. Avrebbe rifatto tutto quello che aveva fatto fino a quel momento per altre cento volte, senza mai pentirsene.
"Evelyn." la richiamò Niall preoccupato, perché davvero stava perdendo tempo per una cosa inutile. Non lo capiva che sarebbe stata bellissima anche con un cappello da giullare sulla testa?
Il biondo passò ai fatti, dato che non lo ascoltava, e afferrò i polsi della ragazza, allontanandole le mani dal viso.
La osservò per qualche secondo in silenzio e poi disse: "Avevi ragione, sembri un panda."
Eve alzò gli occhi al cielo, ancora nascosta sotto le lenzuola con il ragazzo e sbuffò.
"Ma..." Niall stampò un bacio sulla punta de naso di Eve, "Sei il panda più bello che abbia mai visto."
"Hai mai visto un panda?" Eve voleva cambiare discorso, perché quelle poche parole l'avevano fatta arrossire come non mai. Lei non arrossiva per dei complimenti!
"Dal vivo no, però se vuoi possiamo andare a vederli insieme, qualche volta." disse il biondo, sentendo le braccia della ragazza chiuderlo in uno stretto abbraccio e si lasciò coccolare dal caldo del corpo di Evelyn che gli stava offrendo, mentre lui ricambiava e assaporava quel momento come se fosse l'ultima volta. La sera prima l'aveva convinta a non rivestirsi completamente, così lei si era approfittata della situazione e aveva fatto ciò che aveva sempre sognato di fare guardando dei film americani: indossò la maglia del ragazzo come pigiama e sotto infilò i suoi slip bianchi.
Lo stomacò di Evelyn vibrò appena, emettendo uno strano suono che fece ridere e staccare entrambi dall'abbraccio.
"Di sicuro, prima andiamo a fare colazione." Niall scostò le coperte da sopra le loro teste e si appoggiò con la schiena alla testiera del letto. Eve lo copiò e guardò il ragazzo appoggiare il vassoio con la loro colazione sulle loro gambe.
C'erano fragole, yogurt, cereali, delle brioches ripiene di crema e due bicchieri di aranciata.
"Hai svuotato la cucina di Zayn o...?" scherzò la bionda, prendendo una delle brioches e mordendola. Era buonissima, pensò, ma poi Niall che gliela strappava di bocca la fece sobbalzare. Mancò poco che tutto cascasse per terra.
"Ehy! Non ce n'erano altre?" si lamentò lei, non riuscendo a trattenere una risatina rilassata.
"Sì." Niall appoggiò il vassoio sul comodino ancora una volta, deglutendo ciò che aveva in bocca e mettendosi a gattoni sul corpo di Evelyn, "Ma tutto ciò che tocchi tu, diventa migliore."
La baciò senza preavviso, tirandola leggermente sul letto e sentendola urlare di dolore: i suoi capelli si erano incastrati tra le sbarre del letto.
"Quindi la sfortuna non è andata via." disse Niall, aiutandola.
"E sono io quella ad avercela per il momento." constatò Eve, sdraiandosi si nuovo sul morbido letto quando finirono. Il biondo appoggiò il vassoio sul comodino.
"Possiamo sempre rimediare." Niall riprese a baciarla, stendendosi su di lei, ma provando a non pesarle.
Le loro lingue si incontrarono ancora una volta, i loro gusti si mischiarono e i loro corpi cominciarono ancora una volta a fremere.
Le mani di Niall vagarono sotto la maglia di Evelyn -che però non era sua, anche se lei aveva già pensato di confiscargliela- e la pelle chiara della ragazza rabbrividì sotto il suo tocco.
Poi dei colpi battuti alla porta li fece staccare di colpo e restarono in religioso silenzio in attesa di sentire qualcuno parlare.
"Niall, ti ho portato della roba da indossare. Potresti dare anche qualche felpa ad Evelyn, ne ho abbastanza per tutti."
Niall riconobbe la voce di Zayn e lo ringraziò, chiedendogli di lasciare il tutto ai piedi della porta.
Il moro se lo immaginava che i due fossero alle prese con le coccole della mattina, ma lui voleva parlare anche con Evelyn.
"Ok, se volete mangiare, stiamo..."
"Grazie, Zayn. Ho già fatto." rispose prontamente Niall, volendo continuare ciò che aveva lasciato. E Zayn si rese conto che il suo amico aveva da fare, che se voleva parlare con la ragazza doveva aspettare che finissero quello che stavano facendo.
Quando sentirono i passi di Zayn allontanarsi sempre di più dalla stanza, Niall sfoggiò un sorriso che andava da un orecchio all'altro.
Sorriso che sparì quando Evelyn, soprappensiero, parlò.
"Posso chiederti una cosa su Zayn?"
Niall dovette trattenersi dallo sbuffare, perché lui se n'era accorto come si erano guardati i due la sera prima, ma non poteva capire. Aveva lui, perché dovevano parlare di Zayn?
Alla fine annuì, perdendosi nel tocco di Evelyn quando questa cominciò a giocherellare con i suoi capelli. Infilava le dita tra i suoi capelli, gli massaggiava la testa e quasi lui gli cadeva addosso, tanto era rilassante.
Così decise che era meglio appoggiarsi sul petto della ragazza, mentre questa pensava a come formulare la domanda.
"Da quanto conosci Zayn?" chiese cauta. Aveva paura che lui capisse male, che pensasse che aveva usato lui per arrivare ad un suo amico. Ma come poteva pensare una cosa del genere? Alla fine aveva conosciuto Zayn solo la sera prima. Forse...
"Da abbastanza tempo per dirti che abbiamo una cosa in comune. Anzi, avevamo." si corresse immediatamente il biondo, quando ricordò che alla fine lui non era più tanto sfortunato, anzi, tutto il completo opposto.
"L'età?" provò a chiedere la ragazza, perdendosi a fissare gli occhi azzurri di Niall. Erano anche più belli di prima mattina, sempre se fosse davvero ancora mattina. Non aveva avuto il tempo di guardare l'orario sul suo cellulare, ma in realtà nemmeno le interessava finché stava con lui.
"No." Niall si sdraiò al fianco di Eve e prese la sua mano, giocherellando distrattamente con le dita affusolate della ragazza. "Parlavo della sfortuna. Sai che da quando ci conosciamo non facciamo altro che gareggiare su chi sia il più sfigato?" Niall si girò verso Evelyn, "Cioè, gareggiavamo, finché non ho incontrato te."
Lasciò un rapido bacio a stampo all'angolo della bocca della ragazza, ora immersa nei suoi pensieri.
"Zayn è del West Yorkshire?" disse alla fine la ragazza, collegando tutti i pezzi mancanti. Lei non era stata sempre fortunata, lo era diventata dopo l'incontro con quel ragazzo al suo compleanno. E lui doveva essere uno di quelli che si erano imbucati, perché non lo conosceva e non ricordava nemmeno il suo nome, nonostante fosse sicura il ragazzo gliel'avesse ripetuto centinaia di volte.
"E tu come lo sai?" Niall la guardò perplesso, seguendola quando si alzò di scatto dal letto e ordinandogli di prendere i vestiti fuori dalla porta e di indossarli velocemente.
"Mi vuoi spiegare cosa succede?" chiese confuso il ragazzo, seguendo Eve nel bagno e vedendola sciacquarsi il viso dal trucco della sera prima.
"Niall, io non sono stata sempre fortunata." spiegò la ragazza asciugandosi il viso, "E adesso so chi ha passato a me la fortuna." spiegò velocemente, anche se il biondo ancora non stava capendo.
"Non ti seguo. Conoscevi già Zayn?" chiese, seguendola ora sulle scale che portavano al piano di sotto, dove delle risate e voci maschili riempivano l'aria.
Evelyn non era sicura al cento per cento, ma quando cadde sulle scale, la situazione non fece che darle più forza e sicurezza.
"Stai bene?" si affrettò Niall a chiedere, aiutandola a rimettersi in piedi. Cosa le stava prendendo? Che c'entrava Zayn con lei? E cosa voleva dire che lei non era sempre stata fortunata?
Poi il lampo di genio: Zayn era del West Yorkshire proprio come Evelyn, ricordava le confessioni del moro quando gli riempiva la testa di storie sulla sua vita di quando era fortunato, molto tempo prima, e finalmente capì anche la reazione dei due quando la sera prima si erano presentati.
Loro si conoscevano, loro avevano già avuto un passato insieme e non si sapeva come, Zayn aveva passato la fortuna ad Eve.
"Tu... Sei stata con Zayn?" chiese in un momento di lucidità il biondo.
Ma Eve non sapeva come rispondergli: che si voleva divertire quella sera, se lo ricordava bene. Ricordava che un ragazzo mentre ballava le aveva fatto tanti complimenti, l'aveva ammaliata con il suo sorriso e poi l'aveva convinta a seguirlo per appartarsi un po'. Le aveva morso il labbro, l'aveva quasi fatta genere quando la lingua aveva cominciato a lasciare una scia umida sulla spalla, ma nulla di più. Dopo quella scena quasi sfocata, Eve non ricordava come era andata la serata.
"Io... Credo di no."
Evelyn provava vergogna. Se prima le sue guance si erano colorate di rosso per le belle parole di Niall, ora erano dello stesso colore per la vergogna. Quelle di Niall, invece, erano rosse dalla rabbia.
"Credi?" non voleva crederle, lei lo sapeva ma non voleva dirglielo perché i due ragazzi erano amici.
"No."
Eve e Niall alzarono la testa di scatto e fissarono Zayn appostato qualche scalino sotto di loro, intento a fissarli.
"Io e lei non ci conoscevamo fino ieri sera. A quella festa, credo proprio quella dei suoi diciotto anni, io mi sono imbucato con i miei compagni e a metà serata l'ho vista ballare da sola. I miei amici mi hanno convinto tramite scommessa di sedurla e portarla a letto." Eve spalancò letteralmente gli occhi a quelle parole.
"Ma non l'ho fatto. Perché dopo averle dato giusto due baci e provato a spogliarla, ho capito che mi stavo comportando da stronzo. Per questo l'ho accompagnata dalla sua amica e me ne sono andato, dicendo comunque ai miei compagni di aver portato al termine il piano. Solo che, dal giorno dopo, tutte le cose cominciarono ad andare storte, meno quando decisi di trasferirmi qui, a Londra, e conoscere voi." finì di dire.
"Stai dicendo che gira e rigira, il fato ha voluto che tutti e tre ci incontrassimo?" Niall era scioccato, non poteva sentire più stupidaggini di quella portata. Ma poi ricordò i giorni del mese appena passato, lui che baciava Evelyn per prendere o dare la fortuna e dovette ammettere che la storia di Zayn alla fine poteva reggere.
"Non lo so, ma fatto sta che adesso siamo qui e ne stiamo parlando."
Dopo la frase di Zayn, calò un silenzio imbarazzante tra i tre.
Fu Evelyn quella a spezzarlo.
"Allora devo ridarti ciò che è tuo." disse seria in volto, ma Niall la bloccò con un braccio.
"In teoria, momentaneamente, la fortuna ce l'ho io." le ricordò.
Zayn li guardava mentre i due si scambiavano occhiate complici, poi la bionda sorrise e assecondò Niall, mettendosi ognuno al fianco opposto del moro. Entrambi appoggiarono le loro labbra sulle guance di Zayn e quest'ultimo rimase sorpreso, sentendosi per un momento meglio quando i due si allontanarono.
Aveva ragione Misha, quei due erano stati baciati dalla fortuna. O in quel caso, da Zayn.
I tre risero della loro strana storia e poi Niall passò un braccio sopra le spalle di Evelyn, stringendola a sé.
"Per un momento avevo pensato volessi portarmela via." confessò a voce alta, baciando la tempia di Evelyn.
"Geloso?" lo stuzzicò Zayn.
"Sai com'è? Per un momento ho pensato avessi avuto un passato con la mia fidanzata." gli fece un occhiolino il biondo, facendo ridacchiare la ragazza. Se quella era sfortuna, avrebbe vissuto il resto della sua vita con il sorriso sulle labbra.
"Styles! Sgancia i miei soldi!" urlò Liam dalla cucina, andando verso il riccio e dicendole ciò che aveva appena sentito dire al suo amico.
"Eve! Ti odio!" urlò da parte sua Harry, facendo ridere il resto dei ragazzi presenti in casa.E finalmente ci siamo! Spero solo di non aver deluso le aspettative c:
Lasciate un commento, una stellina e non finirò mai di ringraziarvi <3
Ps. se vi va ho appena messo una nuova minilong, stavolta su Liam che si chiama
'Houston, we have a problem!'
Spero vi piaccia anche quella, visto che è nettamente il mio genere c:
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Baciati dalla fortuna || N.H.
Fanfic"Quando hai baciato la ragazza!" urlò Liam. "Quale ragazza?" chiese indisturbato Zayn. "Cosa c'entra la ragazza?" Niall non capiva il ragionamento di Liam. "Ma quale ragazza?" nessuno dava più conto a Zayn perché troppo intenti a ricordare la sera p...