Caro Viktor,
non ti ho spedito nemmeno l'altra lettera.
È passata una settimana, in cui io mi sono messa d'impegno per cercare di dimenticarti di nuovo.
Ma come vedi, dato che ti scrivo di nuovo, ho fallito. Ron si è accorto di qualcosa. Qualche giorno fa mi ha chiesto il motivo della mia malinconia, e io come una scema gli ho detto che avevo le mie cose. Il problema è che sono incinta, quindi non posso averle!
Ma Ron ci ha creduto, il che dimostra la sua scarsa conoscenza in fatto di anatomia femminile. A volte mi chiedo come diamine ho fatto a sposarlo. Ok, non dico che avrei voluto uno con 30 M.A.G.O., ma perlomeno un minimo di dialogo intellettuale mi sarebbe piaciuto poterlo avere.
Con te c'era, ti ricordi?
Anche se non parlavi bene l'inglese, e storpiavi molte parole, facendomi ridere di cuore, potevamo parlare lo stesso di incantesimi complicati, di trasfigurazione avanzata, di pozioni che ad Hogwarts non avrei mai affrontato, in quanto considerate legate ad Arti Oscure.
Ti ricordi quando sei arrivato nella mia scuola?
Silente all'inizio dell'anno ci aveva informati che si sarebbe tenuto il Torneo TreMaghi proprio nella nostra scuola, e che sarebbero arrivati da noi per partecipare anche studenti di due scuole straniere, Durmstrang e Beuxbatons.
Io avevo letto qualcosa riguardo queste scuole, e sapevo che Durmstrang si trovava in qualche remoto paese del Nord, mentre Beuxbatons, probabilmente in Francia.
Arrivasti a fine Ottobre.
Io, come tutti gli altri studenti, attendevo con molta ansia l'arrivo di questi studenti stranieri.
E fu un arrivo spettacolare.
Quelli di Beuxbatons arrivarono prima, a bordo di una gigantesca carrozza volante trainata da altrettanto giganteschi cavalli volanti.
Anche Durmstrang fece il suo ingresso spettacolare, emergendo dal lago con una grande nave.
Mai mi sarei immaginata di vedere quello che vidi dopo.
Dalla nave di Durmstrang, uscirono gli studenti, avvolti in pesanti cappotti, ma non fu quello ad attirare la mia attenzione.
C'era uno studente al fianco del loro preside Igor Karkaroff. Uno studente la cui faccia mi era molto familiare.
Tempo un attimo, e ti riconobbi.
Mi sentii pervadere da un senso di felicità estrema, e un grande sorriso mi venne spontaneo in faccia.
Tutto questo però venne smorzato da quello che sentii dopo, alle mie spalle.
Era pieno di ragazze (oche), che sbraitavano per il tuo autografo. Quelle senza penna, si chiedevano se tu lo avresti fatto col rossetto.
E io provai un sentimento molto strano nei loro confronti.
Una sorta di...gelosia.
Ancora non ci eravamo mai parlati, eppure mi davano fastidio, loro e il loro sbavare per te.
Entrammo nel castello, e tu ti sedesti al tavolo dei Serpeverde coi tuoi compagni.
Ero tentata di unirmi ad Harry e Ron nei loro tentativi di attirarvi al nostro tavolo, ma avrei fatto la figura della Fangirl (non so se sai quello che vuol dire, è un termine piuttosto recente che indica le ragazze che impazziscono per qualcuno, e ucciderebbero per lui nonostante lui non sappia nemmeno che esistono) idiota, mettendomi allo stesso piano delle oche che volevano il tuo autografo.
Così mangiai, non senza darti qualche occhiata fugace di tanto in tanto.
Magari l'avrai notato.
Non te l'ho mai chiesto, stranamente.
Vado a mettere anche questa lettera sopra alle altre due, ora, e spero che sia l'ultima, perché più mi ricordo di te, più mi viene voglia di fare qualche pazzia per rincontrarti.
Tua, Hermione
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Ricordi impressi in un istante
FanfictionHermione è sposata con Ron, che sa renderla felice. Però, la notte, quando non riesce ad addormentarsi, non riesce a non ripensare al suo primo amore, se così poteva chiamarsi, Viktor Krum. Ripensa ai pomeriggi in biblioteca, a quando lui la salvò...