Capitolo I

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Thomas POV

"Allora cosa potete dirmi in merito a questo?" chiese la ragazza che ci stava intervistando. Sbloccò il telefono e ci fece vedere il video in cui io cercavo di baciare Dylan, senza grandi successi. 

"Oh non è niente! Volevamo solo fare uno scherzo al resto del cast, tutto qui." e scoccai un'occhiata a Dylan che si limitò a sorridere e ad annuire. 

"Solo uno stupido scherzo" mi guardò e mi sorrise ancora. Quanto era bello. 

"Okay allora devo presumere che voi non state assieme? Perchè sarebbe un bel colpo per noi..." disse l'intervistatrice con aria maliziosa.

"Assolutamente no, per me Dylan è un grandissimo amico, infatti abbiamo deciso di prendere una casa per tutta la durata della registrazione del film" dissi mentre Dylan cominciava a ridere. 

"Fidatevi è un trauma quando Thomas deve scegliere il latte al supermercato, ha uno stomaco debole il qui presente Sangster." e mentre Dylan diceva questo accarezzò piano la mia pancia, provocandomi brividi in tutto il corpo "Potrebbe arrivare al punto di inventare il cosiddetto <Latte di Newt> così da non avere problemi al supermercato." disse tra una risata e l'altra.

"Eddai Dylan non farla così traumatica! Sono solo molto esigente!" dissi io ribattendo e tirando un pugno alla spalla di Dylan. 

"Bene ragazzi credo così possa bastare..." disse la ragazza alzandosi in piedi e stringendomi la mano. Le sorrisi ma lei voltò la testa dall'altra parte e strinse con vigore la mano di Dylan, facendogli l'occhiolino. Poi lo abbracciò e ci scortò fino alla porta, dove salutò nuovamente Dylan.

Uscimmo da quella specie di hotel e c'era un taxi pronto a portarci a casa, casa dolce casa. 

"Allora Dylan, vedo che hai fatto conquiste, eh?" dissi in tono sarcastico guardando fuori dal finestrino. Lui era mio e solo mio.

"Suvvia Thomas, sai benissimo che sono solo tuo." disse cercando di girarmi il viso che guardava fisso fuori dal finestrino. 

"Ho paura Dylan, che un giorno mi saluterai e te ne andrai via da quella casa, lasciandomi solo." sussurrai con tono flebile prima che una lacrima mi scendesse fino a suicidarsi sui pantaloni. 

"Ehy ehy ehy, che fai? Piangi? Thomas ti ho già esposto i miei pareri, e sai come va la situazione. Stiamo per fare un grande passo, ma se lo facciamo insieme la strada è la metà." e detto questo mi abbracciò poggiando la testa sulla mia spalla. 

Dylan pagò il tassista e mi aiutò a scendere.

"Non sono una donzella in difficoltà Dylan." dissi sorridendogli. Scoppiò in una fragorosa risata

"Dylan ti ricordo che sei tu ad aver paura di una tenera coccinella." dissi io circondandogli le spalle con un braccio. Salimmo le scale verso la porta. Dylan tirò fuori le chiavi e le inserì nella toppa. Entrammo in casa e Dyl poggiò le chiavi su un tavolino subito dietro alla porta.


"Casa dolce casa." disse Dylan mentre prendeva in braccio Thomas e lo faceva distendere sul divano che ancora odorava di pelle. Si baciarono piano, come non avevano mai fatto. Piccoli baci, fugaci, veloci, solo sfiorare le labbra leggermente prima di distaccarsene subito. Dylan si stese sopra Thomas e questa improvvisa pressione sopra il suo corpo tolse il respiro a Thomas che gemette piano. Dylan se ne accorse e fece scivolare Thomas sopra il suo corpo. Ripresero a baciarsi fino a che Thomas non cominciò ad ansimare fortemente, tanto da non riuscire a spiaccicare parola. Dylan lo abbracciò e lo strinse forte al suo corpo, fino a che Thomas non si calmò. "Finirà un giorno tutto questo, ne sono convinto" disse tra un respiro profondo e un altro. "Thomas non dirlo nemmeno per scherzo." e detto questo lo baciò con passione fino a che entrambi non furono esausti. Si guardarono negli occhi ed entrambi sorrisero nello stesso istante. Thomas baciò il collo di Dylan e si alzò per dirigersi in cucina. Aprì il frigo e tirò fuori una bottiglia di acqua. Se ne versò un po' e sorrise. In fondo, quella era la vita felice che aveva sognato sin da piccolo. 

[Dylmas] R U Mine?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora