Capitolo IV

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Dalla porta della stanza uscirono insieme, mentre gli altri li guardavano. Avevano indossato insieme uno smoking praticamente identico. "Abbiamo optato per un abbigliamento elegante" disse Dylan totalmente noncurante del fatto che tutti li stessero guardando malissimo. Kaya aveva una faccia scandalizzata, anche perchè lei in quella stanza era l'unica a conoscenza del fatto che stessero insieme. A Thomas venne l'impulso di prendere la mano di Dylan, ma poi si ricordò che per tutto il cast loro erano solo "amici". Guardò un attimo negli occhi di Dylan per scorgere qualsiasi cosa, ma vide solo lo sguardo assente e determinato che aveva da sempre. "Possiamo andare allora." disse Ki, accennando ad uscire dalla porta. Dylan andò a prendere le chiavi che erano da sempre sopra il tavolino, uscì dalla casa e chiuse la porta alle sue spalle. Salì nel SUV di Will e si sedette sul sedile posteriore fra Thomas e Ki. Kaya era seduta davanti e stava discutendo animatamente con Will su qualcosa che includesse la verdura. Ki guardava fuori dal finestrino e così anche Thomas, quindi Dylan fu costretto a stare immobile per tutta la durata del viaggio. Arrivarono finalmente al ristorante e scesero dalla macchina. Si diressero verso l'entrata ma Thomas come al solito inciampò sul marciapiede. Dylan fece in tempo a sostenerlo prima che sbattesse il suo bel faccino sul marciapiede. "Chi era la donzella che non aveva bisogno del mio aiuto?" disse Dylan facendogli l'occhiolino. "Tua sorella O'Brien." disse Thomas cominciando a ridere. "Suvvia Sangster, sii un po' più educato. In fondo dovrà solo venire al nostro matrimonio." disse pronunciando le ultime parole in un soffio. "Che avete voi due da chiacchierare?" urlò Ki dall'entrata del ristorante. Poi notò le loro mano intrecciate e fece una smorfia. Dylan e Thomas si affrettarono a scioglierle prima di entrare e si sedettero al tavolo dove ormai tutti li stavano aspettando. Wes sorrise e così fece anche Aml e Blake, accompagnato dalla madre. Si sedettero uno affianco all'altro e ordinarono del sushi. "Ho sentito che avete preso un cucciolo." disse Aml e la discussione si incentrò su quello fino a che non arrivò il cibo. Mangiarono tutti in fretta e la conversazione si congelò in fretta. "Come va fra voi due allora?" disse all'improvviso Ki, spezzando il silenzio per qualche secondo, che ricadde subito in un lugubre rumore di respiri affannati da parte di Thomas, che si stava soffocando con l'acqua. "Fra noi due in che senso?" disse Dylan posando la forchetta. Thomas soffocò un colpo di tosse. "Hai capito benissimo in che senso intendo O'Brien." disse Ki alzando la voce. "Noi. Non. Stiamo. Assieme." disse Thomas quasi ringhiando. Gli era costato molto dire quella frase, ma sapeva che sarebbe arrivato un momento in cui si sarebbe avverata. Dylan si alzò in piedi di scatto e fece un cenno a Thomas, che si alzò anche lui. "Noi andiamo, abbiamo cose migliori da fare."

 Uscirono dal ristorante a testa alta, chiamando un taxi subito dopo. Non ci fu alcuna conversazione in taxi, solo loro due che respiravano. Il tassista li portò a casa e Dylan scese sbattendo la portiera talmente forte che il tassista si voltò a guardarlo male. "Ma vaffanculo anche a lei!" gridò Dylan aprendo la porta di casa e svegliando il cucciolo che stava beatamente dormendo sulla cuccia. Thomas entrò in camera, dove Dylan si stava spogliando. "Si può sapere che hai?" sbottò Sangster mentre il suo compagno si stava togliendo i boxer. E a Thomas mancò il respiro. "Cosa ho? Io? Niente." disse Dylan mentre sorpassava Thomas che era fermo allo stipite della porta. "Solo che sembri peggio di una donna mestruata! Che cosa ti ho fatto io? Solo perchè ho fatto quello che ci eravamo solo detti? Noi stiamo assieme Dylan! Dylan?!" Thomas si bloccò perchè aveva sentito Dylan sbattere la porta del bagno e accendere la musica a palla. Così perse il controllo, prese la prima cosa che aveva a portata di mano e la scagliò a terra. Si trattava di un piatto che proveniva dall'Italia, più precisamente dalla Sardegna. Ed era costato parecchio. Vedere i pezzi infranti del piatto gli fece venire in mente che c'era un vaso in salotto. Vide Buck scappare dal salotto con la coda fra le gambe e dirigersi verso la camera da letto. Sangster prese il vaso, lo ammirò per qualche secondo, poi noncurante del fatto che il pavimento fosse in legno, lo scagliò con tutta la sua forza per terra. Sentì la musica bloccarsi e la doccia spegnersi. "Si può sapere che diavolo stai facendo Thomas?" disse Dylan sbucando con la testa fuori dal bagno. Alcune gocce gli stavano scendendo dai capelli e bagnandogli le guance. "Oh sto solo sfogando la rabbia come dovresti fare tu, invece di sbattermi le porte in faccia e dirmi che va tutto bene." urlò Thomas mentre scagliava qualcos'altro per terra. Dylan abbassò la testa e uscì dal bagno, nudo e bagnato. "Thomas mi dispiace così tanto." disse gettandosi fra le braccia di Sangster, che rimase per un attimo basito, ma poi restituì l'abbraccio, stringendolo forte. Dylan baciò il collo a Thomas che lo abbracciò ancora più forte. Dylan, prese i lembi della maglia di Thomas e gliela tolse e preso dall'impulso gli sfilò anche i pantaloni. Poi si stese sul divano e Thomas senza pensarci due volte si stese sopra di lui. "Mi dispiace così tanto, davvero." sussurrò in maniera sincera Dylan. "Allora per sdebitarti fammi passare la notte più bella della mia vita." disse Thomas mordicchiandogli la spalla. "Sei davvero pronto?" disse mentre gli sfilava i boxer e lo faceva stendere sotto di lui. "No, cioè si, oh diamine, certo che no." e sospirò, mentre Dylan prendeva in bocca il suo membro. Thomas inarcò la schiena sul divano e gemette. 

"Oh Dylan, sarà veramente la notte più bella della mia vita." Dylan si muoveva a ritmo con il respiro di Thomas, che si stava facendo sempre più affannoso, minuto dopo minuto. Dylan continuò il suo lavoro fino al punto in cui Thomas non resistette più. "Ehy Newt, pare che abbiamo spettatori" disse Dylan avvicinandosi alla bocca di Thomas. Sangster si svegliò qualche secondo dai suoi sogni paradisiaci per aprire gli occhi e vedere che il cucciolo li stava fissando con sguardo parecchio interessato. Scoppiò a ridere e così fece anche Dylan. Si guardarono negli occhi e scoppiarono a ridere di nuovo. "Posso dirti un segreto?" disse Thomas leccando una gocciolina di acqua che Dylan aveva su una guancia. Dylan annuì e Thomas si avvicinò al suo orecchio. "Sei proprio una patata O'Brien. Una patata proprio carina." "Sangster ti ricordo che sei gay, a te la patata non piace." "Ma a me piace la mia patata personale, ovvero tu." "Sangster certe volte tiri fuori dei discorsi che sarebbe da prenderti a pugni sullo stomaco." disse Dylan baciandogli l'orecchio. "Ma a me piaci così" disse baciandogli anche i pettorali. "Così nudo?" disse Thomas baciando a sua volta i pettorali di Dylan. "Esattamente così." disse Dylan scendendo piano e baciando la peluria bionda che copriva la pancia di Thomas. Thomas espirò così profondamente che chiuse gli occhi. "Dy-dylan ho bisogno di un goccio di acqua. Credo d-di star svenendo" disse mentre inspirava ed espirava con una frequenza allarmante.  "Vado subito" disse Dylan e più in fretta che potè prese dell'acqua e la porse a Thomas. "Idiota di un O'Brien questa non è acqua, è latte. E comunque stavo scherzando, volevo solo vedere se avevi ancora le doti da velocista di un tempo." disse sorridendo e alzandosi dal divano. "Oh Sangster ti sto per prendere seriamente a pugni." alzò il pugno e lo guardò di nuovo "E sai cosa sto per fare con questo pugno?" e detto questo prese in mano il membro di Thomas e cominciò a muovere il polso energicamente. "No-n era quello che mi aspetta-vo" disse Thomas soffocando un altro gemito piuttosto rumoroso. 


Thomas POV

Erano ormai le 4.36 di mattina e io non avevo ancora preso sonno. Eravamo ufficialmente insieme adesso? "Idiota di un Sangster non è di certo una sega che sancisce un matrimonio!" mi dissi. Avrei voluto urlare al mondo quanto amavo Dylan, ma non credo gli altri membri del cast lo avrebbero preso benissimo. E poi c'era la mia ex ragazza. Quella che avevo avuto alle superiori. Che mi aveva solo usato per scopi maggiori. Poi nella mia vita era entrato Dylan e la mia eterosessualità era volata via come un piccione. Dylan mi faceva sentire vivo. 4. 47am


Dylan POV

Sentivo Thomas respirare regolarmente. Ero rimasto sveglio tutta la notte per controllare che non succedesse di nuovo e che non avesse un altro attacco respiratorio. 4.47am. Mi girai dalla sua parte e mi accorsi che anche lui era sveglio e stava fissando il soffitto con le mani dietro la testa. Cominciò a fischiettare piano la sua canzone preferita e continuò fino a che la canzone non finì. Poi cominciò un ritmo a me conosciuto, era la mia di canzone preferita. Solo che al posto di fischiettarla, si mise a cantare, senza mai stonare. Arrivò al ritornello e d'impulso mi misi a fischiettare il ritmo. Lui si bloccò, mi guardò negli occhi un secondo e poi mi abbracciò e chiuse le palpebre. Io gliele baciai e lo strinsi forte, come se fosse l'unica ancora della mia vita.




adesso vedrai gente che mi uccide solo perchè pensa che il capitolo sia più corto del solito ma no, sono le solite 1500 parole. e sì, sono anche a conoscenza del fatto che siano poche, ma con la regolarità con cui aggiorno, credo siano abbastanza. 

 ps

Wes: direttore di The Maze Runner

Aml: attore di Alby

Blake: attore di Chuck

spero che il capitolo vi sia piaciuto, lasciate magari un voto e anche un commento.

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[Dylmas] R U Mine?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora