Capitolo XIV

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Thomas scese dalla giostra tremando come una foglia. "Com'è stato?" chiese Dylan sistemandosi i capelli alla bell'e meglio. Thomas prima di rispondere gli si avvicinò e passò una mano fra i suoi capelli, sistemandoli abbastanza decentemente. "Dylan il mio culo non salirà mai più là sopra. Mai. Più." disse mentre gli tirava un leggero pugno sulla spalla. "Dove vuoi andare adesso?" chiese sbuffando Dylan. "Oh, non ti piacerà."
"Non dirmi che-" disse roteando gli occhi. "Tu non lo vuoi fare veramente."
"Oh sì signorino O'Brien, e lei salirà con me." disse Thomas prendendolo per mano e trascinandolo verso la giostra.
"No Thomas ti prego, i cavalli no, preferisco il labirinto degli specchi, ti scongiuro" disse Dylan mentre cercava di opporsi alla presa ferrea di Thomas. "Oh no stronzetto, tu mi hai fatto salire sulle montagne russe, ora vieni con me sulla giostra dei cavalli. E tanto il labirinto lo facciamo dopo" rispose sorridendo. Andarono verso la giostra dei cavalli e malavoglia Dylan comprò i biglietti per Thomas. "Sangster ti odio." disse mentre aspettavano che la giostra si fermasse. E Thomas, un po' a caso, baciò Dylan. "Oh no che non mi odi." rispose mentre la giostra si fermava e si preparava a far salire altri bambini. "Dai Dylan, non potrà essere così male." e detto questo si issò sopra un cavallo e Dylan si appoggiò alla struttura dell'animale. E poi la giostra cominciò a girare. "Ma questo fottuto coso si muove!" disse Dylan mentre cadeva a terra per lo spavento. Thomas cominciò a ridere. "Dopo sono io l'idiota".

La giostra finì, con grande gioia di Dylan, e si diressero verso la casa degli specchi. "Questo mi piace già un po' di più." sbuffò Dylan mentre spendeva altri soldi per comprare altri biglietti. Entrarono e le loro figure si riflessero da tutte le parti. Thomas cominciò a fissare Dylan. "Ho notato che da tutte le angolazioni sei terribilmente sexy." disse mentre si avvicinava per baciarlo di nuovo, spingendolo contro una parete fatta di specchi. E poi giunse un bambino, che rimase a fissare la scena per qualche secondo e poi si fece strada fra gli specchi. Dylan cominciò a ridere: "Direi che le nostre cose le facciamo a casa".
Il labirinto era lunghissimo e ben presto si persero. "Sangster dove cazzo siamo?" chiese Dylan mentre svoltava nuovamente in una strada sconosciuta. "Se si chiama labirinto ci sarà un motivo" rispose Thomas mentre stringeva sempre più forte la mano di Dylan. "Giuro che se muoio qui dentro senza prima averti sposato..." disse Dylan a bassa voce mentre imboccava l'ennesimo vicolo cieco. "Che hai detto?" chiese Thomas fermandosi di colpo. "Ho detto che non voglio morire qui dentro" rispose Dylan sbuffando e sbattendo la mano contro lo specchio. "E riguardo al matrimonio?" indagò Thomas avvicinandosi a Dylan. "Riguardo a che?" finse Dylan. "Al matrimonio scemo, hai accennato qualcosa riguardo al matrimonio.".
"Ma che stai dicendo?". Dylan si mise a ridere. Thomas incrociò le braccia. "O me lo dici, o non ti dico dov'è l'uscita."

Dylan POV
Avevo detto una stronzata. Una grandissima stronzata. Lo volevo con tutto il cuore, volevo fosse mio e solo mio, ma forse il sentimento non era ricambiato. Forse lui paragonava la nostra storia a quella classica cotta liceale, ma per me non era una lieve cotta. La gente poteva dire qualsiasi cosa, ma non che non ci amavamo. Ogni secondo, minuto, ora che passavo con lui era come una droga. Il mio corpo cercava ogni secondo il contatto con il suo e ogni secondo il mio cervello mi continuava a ripetere che prima o poi questa sensazione di totale smarrimento sarebbe finita. Mi ripeteva che sarei ritornato alla vita di un tempo, in cui uscivo alla sera con Tyler e che ci divertivano a vagare per la città completamente ubriachi. Quei tempi in cui non me ne fregava di niente e di nessuno, tantomeno della felicità di qualcuno. Ma ora la felicità di Thomas era diventata la mia priorità, di conseguenza non avrei potuto rivelargli i miei piani subito. Dovevo aspettare, fare le cose con calma e cercare di non rovinare tutto subito. Io avrei fatto in modo che Thomas Brodie-Sangster fosse mio e solo mio.

"Dylan ci sei?" chiese ad un certo punto. O'Brien fu svegliato nel bel mezzo delle sue riflessioni e scoprí che si era lasciato trascinare da Thomas fino all'uscita del labrinto. "Devo dire che saresti dovuto essere tu il velocista" rispose Dylan facendo finta di nulla. E poi il suo telefono vibrò.
Vediamoci stasera a casa mia, dobbiamo chiarire alcune cose. Era da parte di Kaya. Spense lo schermo del telefono e lo mise in tasca. "Tommy stasera ho un incontro di lavoro con il direttore di TEEN WOLF per accordare alcune cose, non aspettarmi alzato." disse Dylan mentre rimuginava su cosa avesse da dirgli Kaya. Voleva scusarsi? Voleva cercare di recuperare il rapporto che c'era fra di loro? O semplicemente voleva dirgli qualcosa riguardo The Maze Runner?
Con questi pensieri che gli turbinavano nel cervello e rimbalzavano da una parte all'altra uscì di casa lasciando Thomas sul divano che coccolava il cane. Era sera tardi, circa le due e per strada non c'era nessuno, se non qualche macchina occasionale. Guidò fino a casa di Kaya e le suonò il campanello. "Ciao Dylan" disse mentre apriva la porta. "Kaya, che succede?" chiese Dylan mentre si affrettava ad entrare in casa. Qualcosa non andava, qualcosa sarebbe andato storto. Quella sensazione che ti corre giù per la schiena e che ti fa sentire nel posto sbagliato al momento sbagliato. Sentiva un senso di colpa ingiustificato, ma reale e pesante sulle sue spalle. "Volevo solo parlare con te, un po' come ai vecchi tempi." rispose Kaya e lo faceva accomodare in cucina gli serviva una tazza di the. Dylan sentì di nuovo quella sensazione scivolare lentamente giù per la schiena. "Kaya, ti ricordo che ai vecchi tempi noi eravamo fidanzati." rispose Dylan in tono secco. "Davvero? Oh probabilmente l'avevo totalmente dimenticato perché adesso il mio ex, ovvero tu, sta con un gay." rispose lei appoggiando la tazza sul tavolo. "Non far entrare nella discussione Thomas, lui non c'entra nulla." attaccò Dylan sbattendo il cucchiaio da the sul legno. "Cosa ha lui che io non ho?" chiese Kaya afferrando la mano di Dylan. "Dimmelo per favore, perché Dylan, nonostante tu mi abbia fatto soffrire, io ti amo ancora. E non posso sopportare di vederti ogni giorno con lui, non posso sopportare di immaginarti in un letto insieme a lui. A me basterebbe una sola notte Dylan, come ai vecchi tempi. Solo una notte, per favore concedimela." chiese cominciando a piangere. "Dylan io ti amo, e non smetterò mai di farlo. Ti amo in tutta la tua interezza, ti amo, adesso, e per sempre. Scommetto che Thomas non ti ha mai detto queste cose, ammettilo. E so che può sembrare un discorso troppo dolce, ma non riesco a dimenticarti. Io ci provo ogni giorno ad ignorare tutti i vecchi ricordi ma non ci riesco. Dylan ti voglio, anche solo per una sera."

Thomas POV
Andai a dormire e spensi la luce. Passarono i secondi, minuti, ore ma non riuscivo a dormire. Mancava un respiro lì dentro, mancava un battito cardiaco che andava ad intrecciarsi con il mio. Mancava quella presenza nella stanza che mi avrebbe permesso di dormire in pace. Perché diavolo doveva andare ad una riunione alle due di mattina? Cominciai a sentirmi maledettamente stanco, così chiusi gli occhi cercando di non pensare che la mia anima gemella era chissà dove, da sola alle due di mattina.

Dylan POV
Chissà come avevo fatto a ritrovarmi in boxer dentro al letto di una donna. Kaya si stese affianco a me e mi mise una mano sul petto. Mi ritrassi di colpo, poi vedendo la sua faccia affranta mi strinsi su di lei. Non volevo fare soffrire altre persone, una notte e basta. Thomas non sarebbe mai venuto a saperlo. Avevo bisogno di darle quello che voleva così mi avrebbe lasciato in pace con quella storia una volta per tutte. Sentii le curve che Thomas non aveva e provai di nuovo il senso che qualcosa sarebbe andato storto e che Thomas l'avrebbe scoperto. Cosa stavo cercando di fare? Di rovinare l'unica relazione decente nell'arco di 3 anni? E no, quella con Kaya non era stata una bella relazione. Ci desideravamo solo sessualmente, tutto il resto era superfluo. Ed essere in un letto insieme a lei senza fare nulla mi metteva ancora più ansia di quanta non ne avessi già in corpo. Le sorrisi e mi allontanai da suo corpo, cercando a non immaginare altro che la figura di Thomas stesa affiancò a me che mi accompagnava con quel suo lieve russare che era quasi una ninnananna quotidiana per me.

Bu bu setteete
È più corto del solito, il finale fa schifo ma è uno di quei capitoli schifosetti "passaggio" che ovviamente precludono una gran cosa. Vi amo a lot❤

[Dylmas] R U Mine?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora