Capito XVII

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Thomas sentì una sveglia cominciare a suonare e distrattamente si alzò in piedi, inciampando ovviamente sulla valigia del suoi coinquilino. Guardò sulla sveglia che c'era sul comodino e notò che erano le 4:37. Che cosa diavolo aveva da fare quel ragazzo alle 4 di mattina? "Scusami, puoi spegnere la sveglia?" chiese Thomas ritornando a letto e girandosi dall'altra parte e sperando che quell'idiota spegnesse la sveglia. Invece probabilmente non lo sentì nemmeno. "Ehy, mi hai sentito?" ripeté Thomas a voce più alta. Finalmente questi si degnò di ascoltarlo e toccò lo schermo del telefono per disattivare la sveglia, che però continuò a suonare. "Diamine! Adesso cos'ha che non va?" cominciò a sbraitare il ragazzo. Thomas che voleva solo dormire si premette le mani sulle orecchie sperando la smettesse di urlare contro quello stupido telefono. Poi ad un certo punto sentì qualcosa toccargli la spalla. "Ehy scusa, non mi sono nemmeno presentato, sono Eiliah, mi dispiace essere stato così brusco... Tu sei?" "Thomas." rispose il biondo mentre cercava di dormire. Eiliah si allontanò dal suo letto e tornò a dormire anche lui.
Qualche ora dopo Thomas si alzò e guardò che ore erano. 10:49. Palesemente in ritardo per la colazione dell'albergo. Cercò le chiavi dell'auto per andare a mettere qualcosa sotto o denti, ma Eiliah sbucò dal bagno con la testa dicendogli: "Ho preso qualcosa stamattina anche per te, spero ti piaccia." Thomas guardò sopra il tavolo e vide un tovagliolo con dentro una bioche e un bicchiere di plastica con del caffè, ormai freddo. "Mi dispiace per il caffè, non volevo svegliarti" disse dal bagno. "Perché mi hai portato la colazione?" chiese Thomas, leggermente imbarazzato. Quello era il classico gesto che lui avrebbe fatto a Dylan. Cercò di non pensarci e sorrise alla risposta che gli diede il coinquilino: "Se proprio ti fa tanto schifo me la mangio io, nessun problema amico."
"Per quanto devi stare qui in albergo?" chiese Sansgter sperando in un tempo indeterminato come il suo. "Non ne ho la più pallida idea, io sono qui per scrivere il mio libro." rispose mentre usciva dal bagno portando con sé una nube di vapore. Era davvero un bel ragazzo: moro, occhi molto scuri e con un leggero accenno di barba, anch'essa castana. Eiliah aveva dei tratti del viso molto marcati, con una mascella davvero singolare. "Un libro?" chiese Sangster ancora più incuriosito da quel moro, che in maniera così casuale si era imbattuto nella sua tumultuosa vita.

Dylan non poteva più accettare quella situazione. Doveva cercare di fare qualcosa, doveva provare a scoprire dov'era adesso, almeno solo per dirgli qualcosa, qualsiasi cosa. Voleva farlo ridere, voleva fargli il solletico, voleva che si addormentasse fra le sue braccia. Voleva tante cose, ma sapeva che ormai era tutto andato in fumo.

Erano ormai due ore che Thomas e Eiliah stavano chiacchierando delle cose più disparate, quando si resero conto che l'ora del pranzo all'Hotel stava per finire. Scesero di corsa per le scale, l'ascensore era infatti troppo lento, e giunsero nel salone quando stavano cominciando a sparecchiare i tavoli. Si sedettero su uno qualsiasi e il cameriere li guardò male. Si avvicinò per chiedere le bevande e se ne andò via come disgustato. "Vado a prendere io da mangiare, così quel cameriere non ci butta fuori a calci in culo. Cosa desidera signor..."
"Sansgter"
"Cosa desidera signor Sangster?"
"Un piatto di pasta grazie"
Pochi minuti dopo Eiliah tornò con un piatto pieno di pasta alla carbonara su una mano, e con un piatto pieno di insalata sull'altro. "Ci andiamo leggeri eh?" disse Sangster mentre cominciava ad assaporare quella delizia. "Sono vegetariano amico" rispose Eiliah sorridendo, poi arrivò il cameriere. Mangiarono in silenzio, inquietati dalla costante presenza di quel cazzo di cameriere che impediva i loro discorsi, così appena finirono, decisero di tornare in camera, farsi una doccia e magari andare a fare un giro. Thomas non sapeva perché quel moro gli stesse tanto simpatico. Forse era lì per colmare il vuoto che aveva lasciato Dylan?

Arrivarono in camera e Thomas cercò un asciugamano dentro alla valigia che aveva portato, ma niente di niente. "Eiliah hai un asciugamano?" chiese mentre chiudeva affranto la valigia. "Prendine uno dallo scaldabagno" rispose mentre si metteva sulla piccola scrivania a scrivere. Thomas entrò in doccia e si ricordò che aveva lasciato i pantaloni del pigiama nell'altra stanza. Entrò in doccia e ci rimase per quasi due ore, tanto che quasi non sentiva l'acqua bollente che gli scorreva sulla pelle, diventata rossa per il lungo contatto con l'acqua calda. Thomas era assorto nei suoi pensieri quando sentì bussare alla porta. "Avanti" disse mentre chiudeva l'acqua e usciva dalla doccia ignaro che nello stesso momento Eiliah stesse aprendo la porta. Rimasero un attimo sbigottiti e poi Thomas afferrò il primo asciugamano e si coprì. "Che c'è?" chiese Thomas mentre cercava di far defluire il sangue che gli aveva tinto le guance di cremisi. "È venuto un ragazzo a bussare alla porta." disse Eiliah mentre gli tendeva i pantaloni del pigiama, palesemente imbarazzato anche lui. "Ha detto di essere un certo Tyler, lo devo far entrare?" chiese per poi uscire dal bagno. "Fallo entrare" rispose Sansgter. Era Hoechlin di sicuro. Thomas sentì che con la sua voce lo cercava. Uscì dal bagno con solo addosso l'asciugamano e lo abbracciò. Lo strinse a sé appoggiando la testa sulla sua spalla e si sentì per la prima volta dopo tanto tempo al sicuro. Nonostante non fossero le braccia di Dylan a stringerlo lui si sentì comunque fra braccia amiche, che gli infondevano serenità e lo facevano stare bene. Si staccò qualche secondo dopo e abbassò lo sguardo. "Mi dispiace per come è andata a finire con Dylan, sappi che se vuoi, io sono a casa mia." e detto questo Tyler lo strinse di nuovo. Ma Thomas non sapeva quello che Hoechlin provava per lui. Fino ad adesso era stato solo un sentimento proibito, relegato dal fatto che Thomas stesse con Dylan. Ma ora che tutto era finito Tyler sentiva che c'era ancora una possibilità, che sarebbe riuscito a far innamorare il biondo di lui. "Rimarrai qui?" chiese Tyler. "Ancora per un po' di tempo." rispose Thomas mentre osservò il compagno di stanza che nel frattempo si era chiuso nella sua piccola bolla e aveva cominciato a scrivere. "Se ti serve un posto dove stare, casa mia è disponibile." propose Tyler sperando in una risposta positiva. "Per adesso starò qui" rispose Thomas. In fondo Eiliah era davvero un ragazzo simpatico, e avrebbe voluto far meglio la sua conoscenza.

Tyler POV
Mi ingelosiva non poco quella situazione. Thomas, in camera con un ragazzo che lui riteneva simpatico e- Dio, quella situazione mi irritava da morire. Perché non voleva venire a casa mia, ma voleva stare in quello stupido albergo? Non si fidava di me? Non gli piacevo abbastanza? Avrei fatto di tutto per renderlo una persona felice, a ridargli l'amore e la serenità che quello stronzo di Dylan gli aveva tolto. Io sapevo che Thomas era una persona fragile, lo sapevo. E Dylan, che aveva vissuto per così tanto tempo a contatto con lui, aveva fatto in modo di far crollare Thomas. Non l'aveva amato come l'avrei amato io. La mia ossessione per Thomas cresceva ogni giorno di più. Quel piccolo, fragile ragazzo dai capelli biondi aveva creato una crepa nel mio cuore che, sotto tutta quella roccia apparentemente indistruttibile che erano i miei muscoli, ora era pienamente esposto.

Thomas vide andare via dalla stanza Tyler con una strana ombra negli occhi, ma non se ne preoccupò più di tanto perché Eiliah gli si avvicinò porgendogli un blocco di fogli scritti a matita. "Mi servirebbe una mano a batterli a computer" disse mentre sfoggiava un sorriso a Thomas che, incuriosito dalla storia che narrava il libro, accettò. Lavorarono tutto il pomeriggio e copiarono appena un quarto del libro intero. "È davvero bello" fu tutto quello che riuscì a dire Thomas. Dire bello era una riduzione. Thomas amava quel libro: era una storia d'amore meravigliosa, che l'aveva quasi fatto piangere nonostante fosse arrivato a trascrivere solo le prime 40 pagine. E quando Eiliah gli chiese perché piangesse, lui gli rispose che gli ricordava una sua storia d'amore. Quella con Dylan.

Heeeeeeeeeeello (it's Me) no la smetto
Volevo farvi una domandina:
Vi piacerebbe se nei prossimi capitoli mettessi le note musicali? (nel senso che scelgo una canzone in tema con la situazione e voi dovete pigiare un bottone e parte la musica)

Spero il capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere che ne pensate, e alla prossima :)

[Dylmas] R U Mine?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora