21.

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La mattina dopo Carlotte si svegliò con un dolore lanciante alla testa e non ricordava nulla della sera precedente, nemmeno come fosse arrivata sino al letto.

Sentiva un braccio circondarle la vita e qualcuno dormire al suo fianco, ispezionò la stanza e capì di non trovarsi nel letto della sua stanza, ma bensì in quello di Harry con lui al suo fianco.

Controllò l'ora sulla sveglia posta sopra al comodino e segnava le due del pomeriggio, non le sembrava un orario molto scomodo per svegliarsi, infondo, si sveglia tutti i giorni a quell'ora.

Notò Harry lamentarsi nel sonno ed avvicinare il corpo di Carlotte al suo stringendola in un abbraccio, dubitava fosse sveglio così lo scosse un po' finché non si svegliò.

Carlotte tolse le coperte di dosso ad entrambi e notò, con sorpresa, Harry indossare solo un paio di boxer ed evitò di guardare in basso. Si soffermò al suo fisico scolpito ed ai tanti tatuaggi sul suo petto e sulle sue braccia, amava, in particolare modo, la farfalla sul suo torace.

Quando decise che lo aveva ammirato abbastanza guardò ciò che aveva addosso lei stessa e sgranò gli occhi quando si accorse di star indossando una maglietta bianca di Harry e continuò a chiedersi come ci fosse finita dentro quella maglietta enorme.

≪Buon giorno.≫ pronunciò Harry con una voce più roca del solito e la ragazza pensò che la sua voce mattutina fosse bella quasi quanto la sua voce normale.

≪'Giorno.≫ sbadigliò lei passandosi le dita tra i capelli pensando fossero un disastro.

≪Non ricordo nulla di ieri sera, alcol a parte.≫ brontolò lei dopo essersi stiracchiata per bene.

Harry si morse il labbro inferiore, lui ricordava alla perfezione ciò che era accaduto la sera precedente, ma non voleva raccontare nulla alla ragazza.

≪Louis ti ha fatto bere un po'.≫ ammise Harry trattenendo una risata, non gli sembrava educato ridere in quella situazione.

≪Dannato Tomlinson!≫ esclamò Carlotte e ricordi della sera precedente riaffiorarono nella sua mente.

Ricordava delle morbide labbra sulle sue e tanto cibo, qualcuno urlare il suo nome dal piano inferiore e qualcun altro tenerle i capelli mentre rigettava l'anima dentro al water, ma non ricordava altro.

≪Ci siamo baciati?≫ chiese la ragazza con un pizzico di esitazione nel suo tono di voce.

Harry sperava, egoisticamente, di tenere il tutto per sè, ma quando la ragazza chiese lui se, realmente, si fossero baciati lui dovette annuire.

Carlotte, quando vide Harry annuire, si portò una mano alla bocca per la sorpresa, le sarebbe piaciuto baciare Harry da sobria e ricordarselo il giorno dopo e non da ubriaca.

≪Come ci sono finita sul tuo letto con una tua maglietta?≫ chiese lei sorridendo, sperava fosse stato lui a spogliarla, ma la cosa, sotto sotto, la imbarazzava.

≪Pensavo fosse scomodo dormire con dei jeans così stretti.≫ ghignò lui posando il suo sguardo sui vestiti ai piedi del letto.

Carlotte ignorò la situazione e si alzò, lentamente, dal letto notando qualche chiazza nera apparire e scomparire, si appoggiò al muro dopo aver quasi perso l'equilibrio ed, a piccoli passi, si avvicinò ai piedi del letto dove erano stati appoggiati i suoi vestiti.

Portò le sue mani all'orlo della maglietta per poi toglierla, non le importava se Harry l'avesse vista in intimo poiché la sera precedente l'avesse spogliata; indossò la sua maglietta bianca ed i suoi jeans neri, recuperò il suo telefono e le sue chiavi dal comodino e cercò il bagno, quando lo trovò usò la spazzola di Harry per sistemarsi i capelli e poi decise di andarsene.

Harry la seguì sino al piano inferiore, nascondendo la sua evidente erezione dentro ad un paio di pantaloni della tuta abbastanza larghi.

≪Resta.≫ pronunciò quella parola prima che la ragazza potesse impugnare la maniglia ed uscire da casa sua.

Carlotte lo guardò divertita, pensava di nascondere la sua erezione, ma lei sapeva benissimo cosa aveva causato il suo breve spettacolo nella camera da letto del ragazzo.

Poi notò i capelli di Harry, qualche ciuffo gli ricadeva sulla fronte mentre lui cercava di spostarli.

≪Perché?≫ chiese la ragazza, non vedeva il motivo per cui dovesse restare, erano stati assieme più del previsto, ma a lui non bastava, lui voleva di più.

Harry abbassò lo sguardo sulle sue dita, solitamente avrebbe giocato con i suoi anelli, ma li aveva tolti per andare a letto.

≪Va bene, resto, ma alle otto voglio essere a casa.≫ Carlotte cedette, non voleva realmente andarsene, semplicemente non si sentiva a suo agio.

Harry la guardò per poi sorridere, non le aveva dato nessuna spiegazione, ma lei aveva accettato di restare e l'avrebbe riportata a casa entro l'orario stabilito.

Nessuno dei due aveva voglia di guardare un film nel pomeriggio così, di comune accordo, chiamarono i ragazzi che non rifiutarono la loro proposta, Harry l'aveva definito un modo per poterli conoscere e, a Carlotte, l'idea sembrò carina, infondo sapeva di averli conosciuti la sera prima, ma non si ricordava nulla.

n/a: volevo solo farvi sapere che ci sarà un sequel di questa storia.

Bene, mi levo.

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