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Carlotte, dopo aver discusso con suo fratello tramite dei messaggi, chiese ad Harry di non uscire poiché non se la sentisse e si chiuse nella sua stanza rompendo la maggior parte delle cose presenti al suo interno mentre le lacrime continuavano a scendere incessantemente.

Harry continuava a guardare la stessa porta che gli fu chiusa in faccia solamente qualche secondo fa, chiedendosi cosa turbasse Carlotte sino al punto di rinchiudersi nella sua stanza a piangere e romperne l'interno.

≪Apri questa fottuta porta≫, ringhiò Harry continuando a battere i pugni sul legno della porta chiedendosi per quale motivo la ragazza rifiutasse il suo aiuto.

≪Torna a casa Harry, non hai tempo da perdere con una come me≫, singhiozzò Carlotte mentre faceva cadere a terra la lampada che le aveva regalato il padre qualche anno fa, poiché lei avesse paura del buio.

Carlotte aveva un disperato bisogno dell'aiuto di Harry, ma non le sembrava opportuno annoiarlo con i suoi problemi e le sembrava troppo da sfacciati approfittarsi della sua momentanea gentilezza, che scoprì essere scomparsa quando continuò a battere pugni contro la sua porta.

Mentre Harry continuava a battere pugni contro la porta della camera da letto di Carlotte senza ricavarne nulla se non delle mani doloranti, Carlotte continuava a chiedersi dove se ne sarebbe andata quando suo fratello le avrebbe chiesto, di nuovo, di andarsene o l'avesse semplicemente sbattuta fuori casa; pensava di chiedere a Tracy di essere ospitata a casa sua, ma la sua migliore amica viveva ancora con i suoi genitori poiché troppo pigra per prendersi cura di una casa da sola.
Carlotte aveva persino pensato di chiedere a Tracy di cercare un appartamento in cui sarebbero andate a vivere assieme, ma sapeva non ne sarebbe nato nulla di buono così scartò l'ennesima ipotesi e continuò a pensare.

≪Fammi entrare≫, quella di Harry sembrò quasi una disperata richiesta al contrario dell'ordine che aveva pensato di imporle, ma si accontentò.

Carlotte, dopo essere arrivata alla conclusione di dover chiedere aiuto ad Harry, si alzò dal pavimento freddo sul quale era seduta e, lentamente, camminò verso la porta prendendosi degli attimi per pensare e formulare varie frasi da poter, poi, dire ad Harry.

Quando la porta venne aperta Harry cadde all'indietro poiché fosse seduto sul pavimento con la schiena poggiata sulla porta, ma fu sorpresa dal trovarsi davanti una Carlotte completamente in lacrime ed una stanza sottosopra.

Harry si alzò in piedi per poi abbracciare Carlotte, la quale continuò a piangere nascondendosi sul petto del ragazzo e bagnando la sua maglietta bianca.

≪Non so se sia peggio la tua stanza o la tua faccia≫, ridacchiò Harry e Carlotte smise di piangere quando sentì la sua risata roca, amava quel suono quasi quanto amava il cibo o, forse, quasi quanto amava Harry.

≪Non so se sia peggio il tuo senso dell'umorismo o le tue scarpe gialle fluo≫, Carlotte lo colpì giocosamente sul petto continuando a ridacchiare e singhiozzare.

Harry portò le sue mani sulle guance di Carlotte e le asciugò qualche lacrima che stava ancora scendendo e Carlotte si immobilizzò a quel gesto, nessuno le aveva mai asciugato delle lacrime in vent'anni ed ora quel ragazzo all'apparenza stronzo e donnaiolo lo stava facendo scombussolando, così, qualsiasi idea avesse sui suoi sentimenti verso di lui.

Carlotte scosse la testa allontanandosi da Harry per cercare un fazzoletto nel bel mezzo di quel caos, ma poi si ricordò di ciò che doveva chiedere ad Harry e si sedette sul letto invitando il ragazzo a fare lo stesso.

≪Harry,≫ sussurrò Carlotte insicura sul da farsi mentre Harry cercava di dare un senso all'ennesimo cambiamento di umore della ragazza.

Messages with Harry Styles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora