In My Veins
Damon si era da poco immerso nella fredda notte d'inverno che colorava l'aria quando iniziò a volare tranquillo accanto al cielo stellato.
Aveva avuto tante volte l'impressione di poterlo toccare con le dita, ma non come l'aveva avuta pochi minuti prima, quando aveva fatto l'amore con Brian.
Dio se era stato bellissimo.
La brezza leggera gli carezzava le piume, gliele accarezzava piano, e quel piccolo dettaglio non fece altro che riportargli alla mente le morbide e rassicuranti mani di Brian che sfioravano amorose la sua pelle chiara, la quale rabbrividiva emozionata sotto il suo tocco afrodisiaco.
E quando era diventato parte di lui...aveva sentito di amarlo.
Lo amava.
Lo amava veramente.
Non aveva mai provato qualcosa di così grande per qualcuno.
E un po' questo lo spaventava.
Ma forse anche Brian era spaventato...magari più di lui.
Fu proprio mentre volava che un malore sconosciuto lo colpì al cuore, facendogli perdere equilibrio e portandolo a cadere a terra con un tonfo.
Quel dolore improvviso era tremendamente lancinante, come se qualcuno gli avesse conficcato un coltello nel petto e poi lo stesse facendo girare dentro le sue carni.
Damon gemette di dolore non appena toccò l'asfalto gelido della strada.
Pittsburgh era deserta.
Strano, di solito i marciapiedi brulicavano di gente.
Il suo corpo fu trafitto da un altro lancinante dolore allo stomaco.
Lanciò un grido disperato nel vuoto.
I suoi sensi supersviluppati triplicarono quelle fitte penetranti facendole espandere verso la sua testa, le sue braccia, le gambe, fino a coinvolgere tutto il corpo.
Stava piangendo dal dolore.
Annaspava nel buio della notte gridando di quella acuta sofferenza di cui era vittima ed intanto tentava di trascinarsi verso l'orlo del marciapiede.
Magari sarebbe riuscito a raggiungerne il muro.
Dopo tanti dolenti tentativi giunse finalmente alla gelida parete della strada e si tirò su con altri intensi lamenti.
Non riusciva più a pensare.
L'addome gli si contraeva dalle fitte.
Non riusciva a stare in piedi.
La sua mente era stata annebbiata solamente dall'immediato dolore.
Ma perché.
Perché quel dolore.
Poi quella lunga sofferenza fu improvvisamente sostituita dal sollievo.
Ed allora il vampiro si raddrizzò, i muscoli si rilassarono, le lacrime si asciugarono.
Respirava a fatica barcollando quando un pensiero si formò nella sua testa.
Una sola parola, un nome, un nome che gli portò una preoccupazione infinita...e straziante.
STAI LEGGENDO
In My Veins
FanfictionDamon Salvatore sta cercando la cura. La cura dal vampirismo. Brian Kinney cerca una ragione per continuare a vivere dopo che ha perso tutto. Due vite che congiungono, forse per caso, forse per colpa del destino, nella stessa strada. Crossover "Bram...