26.

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Passò circa un anno dell'incidente di Luisa.
Tutti i giorni Lorenzo andava all'ospedale, le portava un iris e le parlava.
Le raccontava un po' quello che succedeva ogni giorno.
Quel giorno però fu diverso.
Prima che Lorenzo entrasse in camera, il dottore che si occupava di Luisa lo fermò.
-Signor Ostuni, è molto bello ciò che lei sta facendo per Luisa.
-Grazie
-Però....
-Cosa?
-Oramai le possibilità che si risvegli sono terminate.
-In che senso?
- Se non si è svegliata fino ad ora...non si risveglierà più.
-Vuol dire che è...morta? Che è in vita solo....per quei macchinari?
-Si....mi dispiace
Lorenzo era a pezzi.
Il suo più grande amore, era morto.
Era scioccato.
-Scollegheremo i macchinari tra 2 mesi.
Lorenzo quel giorno non entrò nella stanza di Luisa, tornò a casa piangendo.
Arrivato a casa scese in cantina e prese carta e penna.
-You're my hope, Luisa-
Poi prese una corda e la legò al lampadario.
La fece a mo di lazzo.
Lì capii veramente ciò che voleva fare.
Mise uno sgabello sotto la corda e ci salì sopra, con con il foglietto in mano.
Non attendevo altro.
Una lacrima attraversò il suo volto.
Un respiro profondo e mise la corda al collo.
Lasciò cadere piano il foglietto al suolo.
Con un movimento della gamba fece scivolare via lo sgabello.
La corda gli aderì al collo, facendolo smettere di respirare.
Sentivo il battito del suo cuore avvicinarsi a me, per poi cessare.
Ed è lì che l'ho preso tra le mie braccia. -Mi dispiace, ma i suicidi non vanno in paradiso. Vengono con me, a casa mia.
Lui mi guardò con occhi lucidi.
Si schiarì la voce ed iniziò a parlare.
-Luisa allora, è in paradiso?
Ridacchiai.
-Non ho ancora avuto occasione di abbracciarla.
-Quindi è ancora viva?
-Certo. Non è arrivata la sua ora.
Dopodiché lo lasciai a casa mia.
Me ne stavo andando quando lui mi chiamò.
- Quindi questo è il purgatorio?
-Molta gente lo chiama così, ma io preferisco chiamarlo "casa".
-Ma precisamente, tu chi sei?
-Fai molte domande , sai? Comunque io sono la morte.
E mi allontanai con un ghigno sul viso.
Avevo da sempre bramato la sua anima, ed ora era finalmente mia.
Un'anima bianca come il latte, tra i suicidi.
Faceva un po' di effetto vederlo tra quelle nubi nere che lo intrappolavano.


Oggi mi scoccio quindi, doppio capitolo.
Già.
Alla fine si è anche scoperto chi è la narratrice.
Peccato che Lory si sia ucciso.
Anche perché alla fine Luisa è viva!
Vabby.
Se il capitolo vi è piaciuto ,fatemelo sapere con una ☆ e con un c♡mment○.
Ora vi lascio.
SHAAAAAAAAAAAAAAAU

You're my hope || Lorenzo/Favij ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora