"Gerard cos'è questo?"
Chiesi quasi impietrito davanti allo spaventoso spettacolo che mi si poneva davanti.
Il muro esterno della nostra casa era stato imbrattato da una brutale scritta a bomboletta a spray rossa che diceva chiaramente 'andate all'inferno sporchi maiali del cazzo!'
Tentai invano ,questa volta, di scontrarmi con lo sguardo di Gerard ,ma egli continuava a fissare la scritta con aria indifferente. Forse, in fondo, se lo aspettava una cosa simile in un piccolo paese di periferia fortemente influenzato dalla religione.
Ditemi voi se questa è religione? Far del male al prossimo è forse religione?
Non so cosa dire, le parole mi si bloccavano in gola e per la prima volta avrei voluto ritornare in quella sporca metropolitana a bere alcool come una spugna e a morire senza la pietà di nessuno. In fondo era colpa mia se anche Gerard doveva subire tutto questo e se non mi avesse mai incontrato in questo momento avrebbe potuto avere una vita piena di felicità e gioia. Invece era con me e il dolore di un brutto passato come il mio danneggiava anche il suo animo puro che non passava giorno ad asciugare le mie lacrime, a soffocare i miei singhiozzi e a farmi dimenticare tutte le mie angosce.
Era proprio vero. Spesso desideravo non averlo mai incontrato.
"Frank, credo che dovremmo ricomprare anche un po' di vernice. Il bianco abinato con il rosso non mi è mai piaciuto".
E si incamminò verso il negozio di Billy con un sorriso che non avevo mai visto tanto da non capire se mi stesse prendendo in giro o fosse realmente serio. Troppo tardi compresi quel sorriso. Maledettamente troppo tardi."COSA??"
Gridò furioso alzando una mano e facendola sbattere contro un volto rigato da lacrime.
"L'unico figlio che ho è pure un finocchio!! Vai subito via da questa casa e non tornare mai più!! Giuro che se rivedo la tua faccia ti faccio secco!!"
Frank corse il più veloce possibile alla porta d'ingresso di quell'inferno, afferrò all'improvviso una bottiglia di rum e senza pensarci due volte, non appena fu fuori, raccolse un sasso grande quanto un pugno e lo lanciò con tutta la rabbia che possedeva e mandò in mille pezzi la finestra della camera da letto dei propri genitori e infine scappò via senza una meta precisa.
Voleva cambiare il colore della sua vita.
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This is how I dissapear
Fanfiction~"Sta piovendo!" Pensò la mente ormai incosciente di Frank disteso senza forze a terra osservando il cielo coprirsi da nuvole nere piene di pioggia. Piene delle sue lacrime, di quel dolore amaro che solo chi ha vissuto veramente ha provato. Ricordò...