Step 6 - Viaggiare con la fantasia

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Ero in Inghilterra da un mese, ormai, eppure l'inglese faceva fatica ad entrarmi in testa. La mia matrigna, aveva provato a farmi da insegnante, ma non c'era niente da fare: era troppo complicato! Lo spagnolo era l'opposto dell'inglese, come avrei potuto impararlo così facilmente? Ma quella donna, non si era arresa.

Un pomeriggio, con la scusa di voler "familiarizzare" con il suo figliastro, mi portò in una vecchia biblioteca piena di libri antichi e polverosi. Il vecchio signore all'entrata, complice di quel piano, mi scortò in una stanza nel seminterrato.

All'inizio avevo dubitato di un tentato sequestro di persona, ma avevo ceduto alla stanza colma di libri, in cui mi avevano rinchiuso. Era un pessimo piano: portarmi in una biblioteca con l'inganno, chiudermi in un seminterrato pieno di libri e farmeli leggere, nella speranza di imparare un po' d'inglese. Peccato che io non avrei letto quei libri.

Dopo una manciata di minuti, la noia prevalse su i miei buoni propositi e, così, cominciai a curiosare tra quella marea di volumi. Uno, in particolare, attirò la mia attenzione: era del colore del legno, ricoperto di germogli dorati e, a caratteri cubitali, la scritta "The Island" troneggiava sul resto. Lo presi e, dopo essermi comodamente seduto, cominciai a leggerlo.

Nel giro di qualche minuto, mi ritrovai completamente immerso in quella fantastica lettura. L'isola che veniva descritta nel libro sembrava un posto fantastico ed eccitante, ma misterioso e inquietante al contempo stesso.

Quando arrivai al decimo capitolo, anche se con molte difficoltà, vista la mia inettitudine nel capire l'inglese, una strana sensazione cominciò a pervadermi: un leggero formicolio, accompagnato ad un incessante tremore, mi percorse interamente. La temperatura nella stanza si abbassò di colpo e le lettere sul libro cominciarono a volare via, formando un vortice d'aria che mi avvolse. La pressione dell'aria, mi costrinse a chiudere gli occhi e, quando li riaprì, la stanza e tutto il suo contenuto erano scomparsi.

Ora, intorno a me, si ergeva una foresta alquanto tetra e spettrale che si estendeva per chilometri. La prima domanda che mi affiorò fu: -Dove mi trovo?- provai più volte a darmi una risposta razionale, ma tutto mi ricollegava ad un'unica soluzione: ero sull'isola, quella stessa isola di cui stavo leggendo pochi istanti prima.

Era tutto identico alla descrizione fatta nel libro, persino i suoni che udivo erano gli stessi descritti. Perlustrai quell'isola da cima a fondo, memorizzandone i dettagli. Dopo qualche ora, il mio sguardo si voltò al cielo e lo stupore mi invase, vi erano tre soli: uno più grande, simile al nostro sole, e due più piccoli, uno rosso e l'altro arancione. Tutti e tre erano in rotta di collisione: una convergenza.

-Chi sei?- mi chiese una voce soave e melodiosa -Io sono...- cercai di rispondere, girandomi nella direzione dalla quale proveniva la voce, ma lei mi precedette -Lucas, il tuo nome è Lucas...sei arrivato qui tramite...un libro!- la ragazza mi guardò gioiosa, era molto bella e aveva parecchie armi -Finalmente potrò tornare a casa!- esclamò -Ma di che parli? Non capisco- dissi confuso -Non è il momento delle spiegazioni, dobbiamo sbrigarci se vogliamo tornare nel nostro mondo...il portale non resterà aperto per molto!- disse, prendendomi la mano e cominciando a correre -Continuo a non capire!- sbuffai irritato -Non preoccuparti...tra poco tutto ti sarà chiaro. Ora ti basta sapere che dobbiamo raggiungere quella montagna al più presto, a meno che tu non voglia rimanere qui fino alla prossima convergenza...fra ottant'anni- esclamò sorridendomi e indicando la montagna, io annuì. Quella sarebbe stata la mia più grande avventura.

(593 parole)

Evviva, ce l'ho fatta a pubblicare! Benissimo, volevo premettere che il romanzo che ho utilizzato non esiste (almeno credo). Devo ringraziare la mia amica @ChiaraLiberati, perché durante una nostra "chiacchierata" mi ha fatto venire l'idea per l'elaborato. Da come avrete capito ho scelto isola - ragazzo straniero - romanzo a scelta. Inizialmente mi aveva molto ispirato Jhonny Deep (il mio attore preferito in assoluto), però non mi ispirava catapultarlo su un isola tramite un libro XD . Come isola, sinceramente, mi sono immaginata l'isola di Lost perché è figa u.u . Se devo essere sincera, forse di questa storia ne farò un vero e proprio libro...non so perché, ma mi ispira molto, poi ho parecchie idee su come continuarlo. Vabbè, si vedrà. Un Bacio Raffaella

La penna creatriceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora