Chapter Five

163 10 32
                                    

Megan: -Un'antica leggenda cinese parla di uno strano filo rosso del destino, essa racconta che gli dei alle origini attaccarono un filo rosso alla caviglia di ciascuno di noi,collegando tutte le persone le cui vite sono destinate a toccarsi. Il filo, come racconta la leggenda, può allungarsi, o aggrovigliarsi,ma esso non si romperà mai.
Il destino è quell'entità misteriosa che muove il filo della nostra vita guidandoci in sentieri colmi di decisioni da prendere, strade da percorrere, ci costringe a guardare la realtà, cruda e dura verità. E' una dell'entità più terrificanti e temibili perché non sai mai cosa potrebbe aspettarti varcata la soglia del tuo rifugio, della tua gabbia, delle tue certezze, delle tue credenze. Lui è capace di distruggerti in duemodi, o negando i tuoi desideri o realizzandoli. Il destino è spesso una comoda giustificazione per illuderci che tutto quello che accade non dipende da noi, gli sbagli, le mancanze, le uccisioni, i delitti, gli sfruttamenti...si pensa anche che il sangue ancora caldo di un'anima innocente, di un bambino, sul terreno umido e fradicio di una strada fredda e buia sia stato versato dal destino stesso, per colpa di esso e della sua crudeltà, facendo credere a chiunque che per quel piccolo angelo dalle ali ormai tarpate non sarebbe esistito alcun futuro, una via di scampo, ne una salvezza ne una mano pronta per aiutarlo. Esso è l'unico a conoscere la storia della tua vita, quella che ancora tu devi scrivere, lui sa ogni passo, ogni movimento, lui conosce il motivo della tua esistenza, sa il perché della tua nascita, conosce i tuoi problemi, i tuoi spostamenti, i tuoi segni sulla pelle, sa cosa ti spaventa, ed è in grado di prevederti, di accecarti con l'ira, con la gioia, lui sa cosa farai la prossima volta, quale sarà la tua prossima mossa, sa come morirai, ma soprattutto quando e a quel punto non potrai sfuggirgli ma potrai solo accettarlo e solo allora potrai vincerlo davvero. Ogni vita, anche la più breve, è un cerchio chiuso perciò realizza quel piccolo o grande frammento d'evoluzione sancito dal destino perché se non lo farai...lui ti perseguiterà finché non avrà vinto.Percorri il tuo sentiero, non guardarti indietro, non farlo, lui è lì...lì che ti osserva, ti accompagna...ti studia, ti scruta...immaginalo come un'ombra imponente e oscura, un uomo senza volto ricoperto dall'oscurità e dalla nebbia che ti sta ad un passo di distanza, immagina che esso ti odori i capelli e che ti soffi all'orecchio, immaginalo come una tortura che si alimenterà della tua giovinezza e che ti condurrà presto alla morte...immaginalo come l'unico essere in grado di ucciderti a cui non potrai sottrarti, esso sarà sempre lì dietro di te...ma ricorda che nel mentre tu scoprirai per la prima volta le meraviglie e le crudeltà del mondo, lui le aveva viste molto prima di te.

Il vento freddo che colpiva i nostri corpi, i brividi che attraversavano la nostra schiena, la pioggia battente che rimbalza su di noi come in una danza veloce e incalzante, gli stivali in pelle che affondavano sulla terra bagnata e umida e il vano tentativo di scaldarci grazie al calore dei bidoni infuocati che circondavano la pista. I lampi  sembravano essere quell'unica fonte di luce che ci rimaneva in quell'oscura serata di Settembre. Ovunque mi voltassi trovavo gente in preda all'estasi della notte, chi beveva, chi fumava, chi si lasciava prendere da un bacio pieno di desiderio e vuoto d'amore e chi invece si divertiva a guardare quelle oche giulive completamente fradice a causa della pioggia, che si dilettavano a mostrare i loro corpi mezzi nudi lasciati scoperti da quei piccoli pezzi di stoffa che coprivano lo stretto necessario.

Tutte le bande si trovavano qui, in una vecchia strada vicino alla città ormai chiusa da anni dato che il terreno vacillante e instabile avrebbe potuto facilmente far sbandare le ruote di un qualsiasi mezzo che si fosse imbattuto in esso. Ma questo non importava, no, non importava ai ragazzi del Bronx, non quella sera e specialmente non in quel momento quando un tornando di moto ruggenti e fiammanti, come in un gioco di luci, stava percorrendo la pista pronte per la loro entrata in scena.

The Jesus Of SuburbiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora