Nine

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Caro Louis.

È capodanno, e l'anno è finito. Come me.

È finita.
Oramai è finita. Ho preso le mie scelte.
È passato un fottutissimo anno, e solo ora ho riesco finalmente a tirare fuori tutto.

Ero una cazzo di femminuccia che piangeva ogni giorno, ma sul serio, a chi importava? Io facevo solo pena, in verità tutti provavano solo quello.

E io mi faccio schifo, i miei capelli stupidamente ribelli e non pettinati risaltano il mio modo di essere barbone, non mangio più e non riesco a vivere, non avendo nemmeno la forza per alzarmi e sistemarmi per provare a sorridere almeno a me stesso.

Ma cosa mi spinge ancora a scrivere queste cazzo di lettere che non leggerai mai? Sto sprecando del tempo della mia insulsa vita a scrivere queste maledette parole ogni volta per cosa? Niente.

Nulla.

è tutto un niente, è deprimente sapere che il vuoto fa parte di te, che l'aria è l'unica cosa che ti tiene in vita... ma a chi importa?

È inutile provare a sorridere quando non c'è niente che mi spinge a curvare gli angoli della bocca. Sono un pazzo.
Sto ridendo mentre queste parole vengo no scritte anchs male perchè sono troppo arrabbiato con me stesso per scrivere decentemente.

E dopo che ho preso un respiro, e cambiato penna perchè la prima l'ho distrutta, ti dico questo.
Ho preso una decisione. E così sarà.

Addio Louis,
Harry.

Harry si alzò dalla sedia, mettendo la sua ultima lettera sulla scrivania. Guardò per un'ultima volta la stanza che lo aveva rinchiuso per tutto quel tempo, e si mise ad urlare. Prese tutto quello che trovava a portata di mano, come per esempio, una lampada, e lanciò tutto contro il muro. Gli oggetti spaccati a terra rendevano ancora più lurida la stanza, pensò il riccio.
Scoppiò in una risata malinconica, mentre reggeva con le braccia il suo stomaco dolorante.

Corse zoppicando fuori dalla sua dimora, cercando di arrivare in quella degli altri.
Oltre ai messaggi, non aveva ricevuto notizie. Era escluso oramai dalla loro vita.

Arrivò davanti casa di Liam, la piccola lucina posta di fianco la porta si accese, illuminando il buio che il cielo stava reggendo. Era sera.
Una cosa prima di bussare notò dalla finestra della dimora del ragazzo.
Luci troppo colorate, lampeggiavano tra azzurro, rosa e giallo.
La musica ad alto volume si fece sentire quando il moro si avvicinò di più per osservare la situazione. Decise comunque di bussare.
Dopo svariate volte un Liam ubriaco fece apparizione davanti la porta. Stava barcollando, e con un sorriso al quanto falso salutò Harry.

-Hey E..rnald, diviertiti con nuoi.-
Il riccio indietreggiò, disgustato dalla puzza di alcool e fumo. Gli sorrise, e scuotendo la testa in negazione, si allontanò, lasciando l'altro ragazzo apparentemente confuso.

Corse quasi in lacrime da Niall. Il biondo era sempre un esplosione di santità ed energia, ma ad Harry non importava questo. Al moro importava poterlo vedere un'ultima volta, e così fece. Citofonò al grande palazzo dove il biondo si era sistemato, e quando, in pochi secondi, Niall aprì la porta, con solo dei boxer e una canotta probabilmente messa a momento, Fece capolino anche una ragazza. Mora, occhi azzurri, con una ridicola maglia di Niall, che le stava probabilmente tre taglie più grande. Abbracciò il ragazzo da dietro, sussurrandogli un "quando continuiamo?" Al suo orecchio, facendo ridacchiare il biondo, che le tirò una pacca sul sedere. La ragazza sorrise, salendo al piano di sopra, sculettando. Niall si girò a guardarla, per poi portare la concentrazione su Harry.

Harry era sconvolto dalla scena, quella ragazza non era affatto una tipa da.. Niall. Non voleva sapere se il ragazzo era diventato un puttaniere.

-Oh Harry! Come mai da queste parti?-
Harry lo fissò con gli occhi lucidi, e nuovamente un sorriso falso comparì tra le sue labbra.

-Uhm niente, era per dirti addio.-
Niall rise, non comprendendo bene le sue parole.

-Dove vai? A Seattle? A Manhattan?-
Ora fù Harry a ridere amaramente.
-Non esattamente.- E mentre il biondo stava per proferire parola, il riccio scomparve nel buio.

Un altra centinaia di metri, e si ritrovò davanti la casa di Zayn, sperando che questo era in condizioni più decenti.
Ma quando la porta si aprì, non fece apparizione il corvino, ma una coppietta un poco confusi.

-Ha bisogno?- Harry si guardó intorno, non capendo.

-C'è Zayn Malik?- la coppietta si guardarono, e l'uomo rispose.

-Quel ragazzo si é trasferito, ci ha venduto la casa due giorni fa.-
Ed Harry stava per esplodere. Tutto questo alimentava la miccia.

-Grazie.-
E dopo questo, corse alla sua ultima tappa.
Il Tower Bridge.
Le macchine che passavano sembravano quasi ignorare la sua presenza, e decise di fissare l'acqua sottostante.

-Addio, Louis. Non dimenticare, non dimenticarmi.- si arrampicò su una lastra di ferro, e chiuse gli occhi, lasciando che il vento Londinese sventolasse i suoi capelli, e il suo corpo, giù dal ponte.
Con un sorriso vero.

Don't forget ° Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora