1.0

503 45 14
                                    

"Le condizioni della signorina sono alquanto stabili,la lama non ha perforato molto e fisicamente starà benissimo in pochi giorni...ma il problema sono le sue condizioni psichiche...è stata,molto probabilmente,maltrattata e legata per molte ore e solo Dio sa cosa possa averle fatto...sappiamo che frequenta già degli psicologi e va bene così ma,ora più che mai,cercate di non lasciarla mai sola e statele accanto il più possibile" concluse il dottore guardandomi negli occhi soprattutto nell'ultima frase. Annuimmo tutti e lui fece un ampio sorriso per poi portarci nella stanza della mia Ams.
"Ei" sussurrò lei in imbarazzo cercando di sistemarsi e sorrisi vedendo le sue guance sfumare su un rosso acceso. Le andai accanto e le presi la mano "Ei" sussurrai intrecciando le mani e guardandola negli occhi. "Non fate smancerie anche in ospedale eh" parlò Stash facendo il solletico ad un piede di Amylie che ridacchiò. Mia mamma sorrise mettendosi alla sua sinistra e accarezzandole la testa "tesoro,come stai?" e potei vedere quanto era davvero preoccupata anche mia mamma. Sorrisi a quella vista e pensai a come il nostro futuro insieme poteva essere meraviglioso.

Verso le due di mattina mia mamma,Stash e Daniele tornarono a casa. "Dovresti andare,devi dormire,domani hai scuola" disse Amylie sorridendomi e alzai gli occhi al cielo "Mia cara Amylie,credi che io uscirò da qui? Non uscirei neanche se tu dovessi cambiarti,anzi,soprattutto se tu dovessi cambiarti!" esclamai facendola ridacchiare per poi alzare gli occhi al cielo teatralmente "rassegnati: non mi vedrai mai nuda" disse puntandomi un dito contro e io risi "mi dispiace deluderti,ma ti ho già vista nuda a nove anni,quando abbiamo fatto la doccia insieme" risposi e scoppiammo a ridere tutti e due. La notte passò così, tra una frecciatina e un ricordo di infanzia,che mi facevano battere il cuore come solo lei sapeva fare.

P.o.v. Amylie

Mi svegliai la mattina per il russare di Alex e sorrisi teneramente iniziando a dargli noia. Si svegliò dopo poco come un bambino e sembrava perso e poi esclamò "sei così crudele!" facendomi ridere.
Tutto quello che era successo il giorno prima era terrificante. Ero sempre un po' incredula perché sapevo che Michael era cattivo,ma non pensavo fosse pazzo,perché quello che mi aveva fatto era indice di pazzia e non di crudeltà. Le immagini del giorno prima mi offuscarono la mente e cercai di scacciarle via e di concentrarmi su quello che Alex mi stava dicendo "dunque? Cosa vuoi da colazione?" mi chiese e fui sicura che fosse almeno la terza volta che me lo chiedeva dato il suo sguardo preoccupato. "Il solito" sbadigliai e poi parlai "anzi cappuccino grande" e lui si alzò parlando "ma è troppo grande,ti sentirai male" mi guardò e io misi il broncio come una bambina che vuole quello che chiede "e invece lo berrò tutto non sono una bambina!" esclamai e lui alzò gli occhi al cielo uscendo dalla stanza.
Mezz'ora dopo ero inerme sul mio letto "Alex sento tutto il cappuccino venire a galla" dissi e lui ridacchiò e alzai gli occhi al cielo "io te l'avevo detto,bambina!" esclamò e io ribattei subito "non è vero! Non sono una bambina,tu sei un bambino!" lui ridacchiò e si mise accanto a me "possibile,è per questo che stiamo insieme no? E,appropposito,non ci siamo ancora dati un bacio..." sussurrò l'ultima frase e si avvicinò a me dandomi un lieve bacio sulle labbra e accarezzandomi il braccio. Sorrisi guardandolo e poi si allontanò quando sentimmo bussare,sibilai un 'avanti' è il dottore fece la sua entrata iniziando a parlare entusiasta e mi faceva ridere,anzi,Alex mi faceva ridere,visto che stava facendo versi e facce buffe.

Il pomeriggio costrinsi Alex ad andare a casa a riposarsi con un 'Alex puzzi! Vatti a fare una doccia o puoi anche scordarti che continui ad essere la tua ragazza!' però non passai il pomeriggio sola,ma la mamma di Alex mi fece compagnia.
Lei e mia mamma erano migliori amiche da dieci anni,come me e Alex,da quando si erano trasferiti vicino a noi,e quando è morta mia mamma era distrutta,ma continuava a stare dietro a me,ad accudirmi come una figlia.
"Come ti senti tesoro?" chiese Donatella accarezzandomi la fronte per poi sedersi accanto a me "bene,fa un poco male,ma è altamente sopportabile" sorrisi parlando e lei sospirò sorridendo e mi prese la mano "sai,per me sei come una figlia,ti adoro Amylie...Mi ricordi così tanto la mamma: così forte e così fragile allo stesso tempo...non ti voglio lasciare sola in quell'enorme casa,voglio che vieni da noi a stare,sai che abbiamo sempre la camera degli ospiti vuota e tu potrai arredarla come ti piace...poi quando avrai finito il liceo potrai decidere cosa fare,dove andare,ma voglio che per ora tu venga con noi perché non voglio perderti,sei troppo importante..." sussurrò accarezzandomi la mano con il pollice. Una lacrima rigò la mia guancia e prontamente me l'accarezzò levandola; sorrisi guardandola e mi sporsi abbracciandola. Restammo così per dei minuti,poi ci staccammo e si mise di nuovo a sedere "ma non provare a scappare nel letto di Alex,non dovrete disturbare il mio sonno!" esclamò divertita e potei sentire le mie guance andare a fuoco,che imbarazzo.

Erano le cinque quando Stash fece la sua entrata accompagnato da Daniele e ridacchiai alla vista dei due che già bisticciavano "puoi dire a Daniele di smetterla di importunarmi?" sbuffò Stash e non potei che scoppiare a ridere alla faccia confusa di Daniele all'ultima parola. Stash si buttò sulla sedia alla mia destra mentre Dani a sinistra "dunque? Cosa avete fatto stanotte?" parlò con un sorrisetto malizioso Stash e non potei che alzare gli occhi al cielo e lui ridacchiò "l'hai mandato nel panico a dirgli che puzzava! Mi ha tempestato di messaggi!" esclamò Dani e potei immaginarmi Al che andava fuori di testa mandando messaggi a Dani e la sua faccia nel riceverli,così risi e mi tirai più su con la schiena,stando attenta al fianco dolorante. I ragazzi andarono via verso le sette ma dopo poco un Alex affannato entrò nella mia stanza "Al che succede?" chiesi cercando di alzarmi. Cercò di tornare a respirare normalmente e parlò "scusami piccola sono andato a casa a fare la doccia però mi sono steso un po' sul letto e ho perso la cognizione del tempo -riprese fiato e continuò- poi mi sono svegliato e ho fatto una lunga corsa per venire qua da te,Dio mi dispiace tanto Ams!" esclamò e si accasciò accanto a me prendendomi una mano e non potei che ridere alla vista del mio ragazzo preso dal panico per una sciocchezza,ma questo mi faceva capire quanto realmente tenesse a me,a noi.

---
n.a.

Il capitolo fa letteralmente schifo,non so con quale coraggio lo possa pubblicare ma okay...
Mi dispiace tanto per questo obbrobrio ma era 'necessario'.
Lasciate una stellina 🌟 e un commento 💬 se vi va.

xx

•best friends• a.f.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora