Capitolo 18

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Sono arrivato in classe...

Vedo Niall, ma nessuna traccia o del mio obbiettivo o di Liam. Ho il via libera.

Si sta mangiando un panino con la cotoletta, nonostante siano le 8.20 del mattino! Non mi faccio domande...
Mi avvicino e mi siedo al mio banco. Mi giro verso di lui, e lo trovo tutto concentrato sulla sua, a giudicare l'ora, colazione. Lo osserva con intensità come se dovesse conquistarlo prima di prenderne un morso. Ridacchio a questa visione.

"Ciao"

Si gira con aria minacciosa verso di me, come se avessi rotto un momento fondamentale irrimediabilmente, ma appena si accorge che sono io a chiamarlo il suo viso si distende in un sorriso: "Hey!"
"Scusa se ti ho disturbato, ma ti volevo chiedere se possiamo oggi pranzare insieme, mia mamma è al lavoro e le mie sorelle sono a scuola, e quindi sono da solo a mangiare..."
"Certo, anche io oggi mangio da solo, almeno ci teniamo compagnia!"

Come un treno arriva la nostra insegnante di letteratura inglese Sunningwell, precisa come un orologio svizzero... col fuso orario! Ma è mai possibile che entra sempre almeno 10 minuti prima della lezione per sistemarsi, dice lei...
Ma cosa? Ha solo una borsa! Lasciamo perdere.

Mi ricompongo sul banco, sistemo i libri per la lezione, e metto su un sorriso di cortesia. Entrano i ritardatari e lei, stronza com'è, li fa passare tutti in presidenza per il permesso momentaneo. Tutti presenti tranne Styles... Cosa sarà successo?

Finite tutte le lezioni mi dirigo al piano sottorraneo dove si trova il bar della scuola.
Ordiamo da Lucy, la barista, due panini e poi andiamo in biblioteca, al piano terra, per mangiarli. Tecnicamente non si potrebbe mangiare qui, ma dato che anche il bibliotecario si gusta liberamente il suo pranzo, decidiamo di infrangere questa regola arbitraria.

Ci sediamo in uno dei tavoli tra gli scaffali e iniziamo a parlare del più e del meno. Ci ritroviamo a ridere ed a venire ripresi dagli insegnanti che, intanto, iniziano a riempire il luogo. Il mio amico di origini irlandesi, come appena scoperto, finisce di parlare pure di quanto sono amici lui e Liam, che io ne approfitto: "A proposito: tu, Liam e Harry siete molto uniti."

Non è una domanda, ma annuisce incerto, non capisce dove voglia andare a parare, e nemmeno io, ma mi lascio andare e mi metto a chiedergli se sa perché non è venuto oggi a scuola. Lui scuote la testa e mi dice di non saperlo.

Continuo a fargli domande su lui e Harry: da quando si conoscono, come gli sembra, come ha reagito a quando si sono lasciati Harry e Nick... su questo punto è diventato visibilmente nervoso. Questo mi ha acceso una lampadina...

"Ma cosa ha fatto Nick per lasciarlo?"
"Lo ha chiamato e ubriaco ha risposto che lo aveva tradito"
"Ma sai se Nick ne era veramente innamorato?"
"Non lo so, dovresti chiedere a lui. Ma suppongo non l'abbia amato abbastanza per lasciarlo." recupera un po' di sicurezza nell'ultima frase, e questo mi fa riflettere.

"Tu invece?"

Ridiventa nervoso: si frastulla le mani, stringe il fazzoletto con una mano, linee del viso contratte e occhi lievemente spalancati. Tutti dettagli lievi che attirano inevitabilmente la mia attenzione.

"Io cosa?" deglitisce, lo riesco a sentire fino a qui...
"In che rapporto eri con Nick?"

Lo guardo in attesa di nuovi segni, ma in una calma apparente, in realtà sono teso e so che ora devo stare attento alle sue reazioni.
"Amici" deglutisce ancora.
Lo studio con lo sguardo: "balle" sussurro come se fosse un pensiero sfuggito dalla mia mente, alla mia bocca.

Mi guarda come se fosse un animale in gabbia, spaventato, e poi scoppia: "Chi ti ha mandato?"
"Cosa ti fa credere che sia stato mandato da qualcuno?"

Ora ha un pugno chiuso sul tavolo e mi fissa intensamente, ma non come fa Harry, è come se mi sfidasse.

Riparte alla carica: "è stato Harry? Beh, sappi che non saprai mai di Nick e me!".
Lo guardo stranito. "Cosa?"

Quando si accorge che: non sono stato mandato da nessuno (beh, più o meno, ma questo non lo saprà mai), e di aver detto troppo, spalanca gli occhi ancora di più.

Posso appuntare tutte le sfumature celesti nelle sue iridi. Posso anche vedere che si incupiscono subito dopo.

Interrompe quel prezioso contatto visivo per mettere via il diario (che fungeva da copertura se qualcuno fosse venuto a chiedere cosa stessimo facendo) nello zaino. Si prepara, si mette la giacca (forse troppo leggera per questa stagione), seguo ogni suo movimento, come se non mi riguardasse in fondo il suo nervosismo, finché non si gira un'ultima volta, prima di scomparire tra gli scaffali, fuori dalla biblioteca, per dire un "Devo andare. Buona serata".

Dire che quel saluto è stato glaciale è un eufemismo, mi ha lasciato inchiodato al mio sgabello...

Il mio stato di shock viene interrotto dal mio professore dis fisica: "Tomlinson? Cosa sta fissando? Io fisserei i concetti per la verifica che si terrà tra meno di due giorni."
"Scusi professore, ora vado a casa. Arrivederci"
"Aspetti, ma lei sta aiutando Styles per le ripetizioni?" "Sì, professore" "Ottimo! Mi raccomando di prepararlo bene, non è partito con molto entusiasmo, e preferirei Non averlo pure a settembre..."

Si accarezza la barba e guarda un punto imprecisato appena sopra la mia testa... che individuo il mio professore!

Contando che eri tu fino a pochi minuti fa concentrato sul vuoto... Oh? Ma un po' zitta no, eh?

"Comunque - riprende il discorso - gli dica di fare particolare attenzione alle formule, soprattutto quelle inverse, ho il presentimento che gli serviranno..."
"Okay, glielo riferirò"

Sto per raccattare le mie cose, quando "sa cosa è successo ad Horan? L'ho visto uscire a dire poco sconvolto!" Si gratta il sopracciglio con un dito.
"Non lo dica a me... cercherò di fare luce sulla vicenda! Arrivederci"

Mi metto lo zaino in spalla ed esco finalmente dalla scuola.
Sono all'incirca le 15.00... vuol dire che siamo stati, bene o male, un'ora e mezza a chiacchierare, prima del suo sclero...

Mi trovo a ripensare alla sua reazione, è come se stesse per avere un attacco di panico davanti ai miei occhi! Mi sento svuotato, e dire che ci conosciamo un po'! Si vede che non si fida ancora, e questo è quello che mi colpisce di più! Fino a 20 minuti prima stavamo discutendo come due normali studenti, e l'attimo dopo se ne usciva con quelle frasi... sconvolto...

Angolo autrice:
Ed ecco Niall, altro tassello importante della storia
Ci tengo a precisare che l'attacco di panico è una delle questioni che tornerà.
Per farvi capire: per mia esperienza so cosa significa essere presente nel pieno di una crisi di qualcun'altro, e posso assicurare che mi ha lasciato vuota dentro, non solo perché è stata in parte colpa mia, ma anche perché mi sono trovata impotente difronte a lui (sì, era un lui), mi auguro che voi non abbiate mai assistito ad una simile reazione, ancora ora non so come guardare la persona che lo ha subito... ma di questo non ve ne può fregar di meno, solo per dirvi che è una bruttissima esperienza, in cui il nostro poveretto si è dovuto imbattere.
Auguro a tutti un buon inizio scuola! In bocca il lupo!
Affettuosamente vostra!♡

Amore in borghese ›› Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora