Capitolo 12

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La notizia della festa di Halloween ha preso piede: tutta la scuola ne è a conoscenza, e tutti sono in sobbuglio.
La location sarà la palestra, e, come in ogni party che si rispetti, avrà punch, musica e balli a coppie: motivi in più per non partecipare.

Passo davanti alla bacheca che mantiene le circolari e vedo i volantini che ne ricoprono un buon 30%. Anche i professori stanno utilizzando questa scusa per i temi come se questo rendesse più interessanti problemi di statistica o fisica, avvezzi a pensare che così sarebbero sembrati più semplici o avrebbero motivato gli alunni a svolgerli correttamente...

Oggi devo andare dal mio obbiettivo, e mi auguro che potremo prepararci al meglio per il test di fisica la prossima settimana. A dirla tutta, il tempo per studiare ce l'abbiamo anche durante il ponte della festa dei morti, che quindi ci taglierà via un lunedì ad un martedì (1 e 2 novembre)... Siccome la verifica si svolgerà il 5, comunque iniziamo a vedere gli argomenti...

Come al solito, la mattinata passa senza fretta, sotto l'azione ristoratrice dei caloriferi, nella scuola, finché non mi sposto a casa del tipo... mi accompagna e gran parte del tragitto lo facciamo con Niall, che scopro essere uno dei giocatori che avevo visto di sfuggita quel giorno al campo da calcio nei dintorni di Charring Cross.

In realtà anche Liam fa parte della "squadra", ma non percorre la nostra stessa strada, tende a fare avanti ed indietro con la sua auto da 200 cavalli, ricco come è! Almeno non se ne vanta, anche se il beneficio lo utilizzava per fare investigazioni, ma questo rimane un segreto tra me e lui. Nonostante lui non si sia ancora accorto del mio abito borghese, io tengo bene scolpita nella mente la sua richiesta di aiuto tempo addietro. Meglio non si accorga di niente, se no rischio di perdere il lavoro!

Per questa ragione mi guarda ogni volta storto, probabilmente continua a ravanare nella memoria per riconoscere i miei lineamenti! In questo momento ha lui le regole del gioco nelle mani; ha il potere di muovere quel filo che mi tiene a galla economicamente.

Quando arriviamo a casa, dopo aver salutato Niall, Anne ci accoglie. Ho imparato a conoscerla meglio, e qualche volta, all'ora di merenda ci fermiamo a conversare, magari quando il figlio sta finendo di copiare qualche appunto.

Ma questa volta non mi perdo in chiacchiere perché so che il figlio ha bisogno di tutto un pomeriggio di studio per poter raggiungere un buon risultato. Inoltre mi sta strattonando il polso per salire nella sua camera. Non oppongo resistenza e, appena raggiungo la scrivania nella sua stanza, butto letteralmente la cartella su una sedia e, per comodità, decidiamo di metterci sul letto comodo e soffice.

Prima di tutto, però recupero il quaderno ed inizio la spiegazione sulle forze. Certo, programma un po' vecchio, ma la gravità ne necessita per l'introduzione.
Mi domando distrattamente come abbia fatto a superare tre anni (quasi quattro) di liceo con queste lacune.

Passa un'ora e ha finalmente capito il concetto base (dopo tanti disegnini per fargli capire la teoria e la sua applicazione grafica), continuiamo ad approfondire sempre più, e lui piano piano entra nella mia ottica di ragionamenti.

Dopo tre ore la sua espressione cambia, da confusa a consapevole, tanto che fa cenni col capo e lo ripete per verificare se ha capito, e, con mia soddisfazione, lo rispiega anche convinto delle parole che dice.

Finita la sessione di ripetizione si butta di schiena sul letto e si mette i palmi sul viso.

"Ma allora ditelo che alla fine è semplice, e che siete solo dei bastardi sul libro: quanti paroloni!".

Ridacchio sotto i baffi. Alza una mano e mi osserva di sottecchi con un occhio; gli spunta un sorriso, uno di quelli con le fossette appena accennate. Si rialza quindi mettendosi con le gambe incrociate per poi

Amore in borghese ›› Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora