Entriamo in una classe a caso, e senza lasciarmi il tempo di registrare informazioni sul posto che mi circonda, inizia ad interagire con me: "Ora puoi parlare" mi concede Liam.
"Di cosa?"
"A quanto pare hai bisogno di qualche rinfrescata, dal momento che, da quanto non ci vediamo? Due anni? Un anno? Sicuramente non avrai lasciato io tuo lavoro... certo nelle vostre condizioni precarie... - stringo i pugni lungo i fianchi tanto che si vedono le nocche diventare bianche - guarda, ti do la libertà di scegliere da dove partire"
"Non sai niente della mia famiglia, e i miei affari li devo gestire da soli"
"Allora non hai capito? Non sei nella posizione di fare minacce, anzi... Va bene: ti aiuto! Perché sei con Harry? Altro incarico?"Respiro profondamente e ribatto a denti stretti: "E se anche fosse?"
"Fosse che lo dico a tutti e puff - fa un gesto in aria - sparita fonte di guadagno"Ho le mani legate, non ho scelta: "Sono qui per conto di Nick". Ora è lui a stringere i pugni: "Bastardo, lo sapevo"
Continuo ignorando il suo commento: "li devo riavvicinare di modo che si possano chiarire; Harry - deglutisco a nominarlo - lo ha allontanato e lo ha isolato, dopo aver sentito la sua dichiarazione, quando in realtà erano migliori amici, e voleva quindi cercare di fargli 'ricordare di loro e di come stavano bene', questo è quello che mi ha detto. Il problema è che non capisco, se è andata così, conoscendo abbastanza lui, tempo di una chiacchierata e i legami sono a posto. Ma non sono nella posizione, come dici tu - una lacrima traditrice scivola ribellandosi al mio controllo -, di oppormi, o comunque mandare all'aria il piano."
Ora pare più pensieroso: "Certo che non capisci, non sai la storia correttamente".
Mi fissa, castano nell'azzurro.
Che storia?
"Devi sapere - inizia a rispondere alla mia domanda in espressa - che un tempo, è vero, Harry stava con Nick".
Rimango a bocca aperta. E questo particolare? Da dove salta fuori?
"Harry nutriva degli autentici sentimenti nei suoi confronti, ma beh, Nick non era dello stesso avviso. L'ha usato, e non so, il giorno dopo era ubriaco a dirgli di averlo tradito. Non lo ho mai capito, ma quello ha seri problemi. Ha fatto piangere Harry per oltre una settimana, e beh, ora finalmente è andato avanti - mi lancia un'occhiata eloquente - ma a quanto pare rimarrà ancora deluso... Ma ciò che veramente non mi spiego è perché abbia deciso che ora conta qualcosa. Questa cosa mi puzza".
Ora saputa la verità inizio a dubitare delle sue parole e dei suoi fini.
"Quanto ti da?"
"Quanto mi basta per dare da mangiare alla mia famiglia, almeno quello. Anche se non sicuro con l'arrivo prossimo dei gemelli"Annuisce. Almeno capisce meglio la mia situazione. Basta, ormai non ho più segreti con lui... o quasi...
Rimaniamo ancora un po' in silenzio.
"Ma come ha fatto? Voglio dire, la madre si sarà chiesta cosa sia successo..." "Chiaramente la signora Twist non ne è rimasta molto felice, chiaramente ha saputo tutta la storia. Dopo che tuo figlio torna a casa in lacrime e rimane chiuso per il pomeriggio nella sua camera urlando e piangendo, credo che si faccia qualche domanda. Così le ho illustrato cosa era successo e beh, lo ha consolato. Ma quella settimana è stata pesante per tutti, compreso per Anne che non lo fece andare a scuola per due giorni. Poi è tornato ed ha cercato di dimenticarlo, ma in quella settimana rischiava di avere ricadute." "Ah..."
Aspetta, cosa?
"Scusa, potresti ripetere il nome con cui hai chiamato prima Anne"
"Perché? Ti dice qualcosa? Signora Twist"Twist... oh cazzo! Trovata!
"E ha due figli..."
"Sì, ma non hai conosciuto Gemma, ah, no, vero, lei è all'università."Merda, merda, e mo' che faccio?!
Rimango con la bocca aperta gli occhi spalancati.
"Perché me lo hai chiesto?" mi domanda chiaramente sconvolto dalla mia reazione.
Sposto il peso da un piede all'altro, ma prima che possa trovare una scusa plausibile si spalanca la porta e compare un vampiro che conosco molto bene. Non posso rimanere qui!
"Senti, Liam, io devo andare, ma metteremo a posto questa cosa, magari ci vediamo un giorno per parlarne meglio."
"Che cosa?" interviene Harry.
Mi avvicino all'ingresso, gli prendo il viso, mi avvicino e "devo andare. Sei bellissimo" gli lascio un leggero bacio su quelle labbra, veloce, forse troppo per i miei gusti, ma non posso perdere tempo.
Mi precipito fuori dalla classe e inizio a correre. Esco dalla struttura. Prendo il telefono in mano e compongo il numero che chiarirà i miei punti interrogativi.
E se Anne Twist fosse Anne, la madre di Harry? E se i due figli, come aveva descritto Zayn, fossero rispettivamente Gemma e il prima nominato? E se fossero tutte solo delle coincidenze? E se...?
"Pronto?" Risponde l'interlocutore.
"Sto venendo a casa tua, sei libero? Ho dei controlli da fare. È urgente..."
"In realtà c'è Perrie qui con me. Ma non ti preoccupare, se è urgente vieni, anzi, ti vengo a prendere."
"Oh, no, lascia stare, e beh, devo scaricarmi, sto correndo... Penso che arriverò in un quarto d'ora circa, anche se ci potrei mettere un po' di più"
"Va bene, ti aspettiamo. Non mi vuoi almeno dire che succede?"
"No - rispondo deciso - ti spiego poi cosa ho scoperto".Lo lascio così, gli attacco il telefono in faccia, senza dargli il tempo di replicare.
Continuo a correre, come Forest Gump tiene fisso un obbiettivo: il mio? La verità.
Angolo autrice:
Dopo quello che ho scritto un po' di giorni fa come messaggio sul mio profilo, non mi sembra di dover aggiungere niente. Dato che se avete seguito il mio consiglio, starete aspettando la fine della storia per godervela maggiormente, non mi metto a scrivere se non per la storia. Quindi: si svela un punto anche questo, molto importante per l'intreccio. Mi piace pensare che Louis si sia immerso nella faccenda contro il suo volere, ma che ora ne deve affrontare le conseguenze. Liam starà zitto con Harry? Harry inizierà a sospettare? Ma soprattutto: Nick si accorgerà del "doppio gioco" della sua spia?
Questo ed altro tra 7 giorni (o nei prossimi aggiornamenti a venire)!
Con affetto.
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Amore in borghese ›› Larry Stylinson
Fiksi Penggemar"Muore lentamente chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati". Ma questo Louis Tomlinso...