Capitolo 4

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"Louis? Sei qua dentro?"
Tiro un sospiro di sollievo!

Niall.

Alzo lo sguardo e ritrovo il biondo alle mie spalle riflesso nello specchio. Anche Niall mi guarda attraverso l'immagine riflessa e mi sorride: "Pensavo ti fossi perso tra i corridoi e mi sono ricordato che fossi nuovo e che quindi non avresti ricordato la strada per il ritorno..."
"Ed hai pensato bene - lo interrompo - grazie che sei venuto, ho preso dei corridoi un po' a caso e mi sono ritrovato qui, poi solo dopo ho realizzato che non sarei riuscito a tornare sulle mie tracce, manco Teseo col Minotauro!".

E qui ricomincia a ridere in quel modo infantile che mi piace tanto!
E "anch'io ci ho messo molto per ambientarmi, ma poi diventa più semplice anche riconoscere i corridoi" controbatte.

Intanto usciamo dalla toilette e ci dirigiamo verso la nostra classe (devo ricordarmi di questi passaggi, quindi memorizzo la via come posso).

"Ma perché te ne sei andato così? Scappando come se avessi visto un fantasta?".

Oddio, a dirla tutta non mi so rispondere anch'io... insomma parlarci dovrebbe essere il mio scopo, ma invece sono scappato. Forse per lo sguardo troppo intenso e intimidatorio e sensua... NO! Non me lo farai ammettere, mente malefica!

Ma cosa ti prende? Prendi la prima sbandata per il primo ragazzo con degli occhi verdi?

NO! Io non ho preso una sbandata per nessuno! Nolente o volente porterò avanti il mio lavoro, e sì: rimettere insieme Nick e il suo amico... No! Volevo dire fidanzato, sì, fidanzato!

"Eh?" Niall mi risveglia dalla mia battaglia interna, che sto perdendo contro il mio IO (ma se sono veramente il mio IO non dovrei vincere comunque?!), avendo notato la mia espressione facciale persa.

Lasciamo perdere i miei pensieri...

Lo guardo a mia volta e "cosa?" rispondo con una nuova domanda. In realtà ho capito cosa mi ha detto, ma temporeggio ancora un po'...

Dato che siamo davanti all'aula interrompe un discorso con un bisbigliato "lascia stare" prima di entrare circa mezzo minuto prima dell'entrata del prossimo docente. Questo nota la mia presenza e la faccia sconosciuta e commenta: "Ah, é lei il nuovo arrivato? Bene, vedremo come fare per livellarla con il programma... quasi dimenticavo: io sono il professor Mauro di matematica."

Andiamo bene, nemmeno iniziamo e già mi sta sul groppone, e mi da del Lei! Ehi, non sono così vecchio.

Relativamente a cosa?

Vaffanculo a me ed alla mia vocina rompipalle!

Quando ho idealizzato il piano di attacco sicuramente mi ricordavo bene: non ci capisco un cazzo della matematica! Tutte quelle formule, come se non bastasse ci mette anche qualche lettera a caso... ma mi sta prendendo in giro? Non l'ho mai capita, non pretendete che la capisca quest'anno! E poi serve al mio scopo, no?

In nemmeno di cinque minuti il professore ha scritto sulla lavagna almeno 20 formule con dimostrazioni correlate, ma come cazzo fa?

Ogni tanto mi giro verso Niall per osservare se ha capito, ma anche lui non è proprio convinto della sua risoluzione. Almeno, non sono l'unico...

Sporadiche volte mi giro verso il tipo desiderato dal mio cliente, e noto che anche lui a volte si gira quasi per controllarmi.

Finisce l'ora e ne susseguono altre due, una di latino e l'altra di inglese intervallate da due squilli di campanella che introducono la pausa a metà mattina. Per quello che ricordo io, di latino non dovrei essere molto indietro, ma devo recuperare al meglio per mettermi nella posizione di poter dare ripetizioni...

L'ultima campanella mi risveglia dal letargo che ha portato l'ultima ora con quella incompetente di inglese: non sa tenere la classe in silenzio per più di 10 minuti!

Raccolgo i fogli di appunti che dovrò risistemare a casa; va bene far finta di essere un vero studente, ma due sono le materie in cui devo andare male, non otto! Sto entrando troppo nella parte, forse?

Esco dall'aula per ultimo così da seguire Niall e il fine, per tutta questa messa in scena, allontanarsi insieme.

Gli affianca anche un altro ragazzo alto con i capelli castani come i suoi occhi. Indossa una canottiera, nonostante la temperatura che si sta abbassando negli ultimi giorni (siamo sempre in autunno!), che lascia vedere le sue selle scolpite, e dei pantaloni neri della tuta che ricadono morbidi sui fianchi.

Un momento, per riuscire a intuire qualcosa, ma che, per ora, ancora mi sfugge: si gira, mi guarda per un millesimo di secondo e sbatte le palpebre. In quella sessantesima parte di minuto una mano mi afferra per un braccio.

Ecco che quella analisi finisce e io mi ritrovo in un'aula con il mio rapitore: Nick.

La chiude a chiave e mi guarda: "Allora? Che cosa hai scoperto?".
"Ma ti calmi? A) Bisogna agire per gradi e B) non lo conosco da nemmeno 4 ore e già pretendi che mi sia fatta un'idea chiara dell'individuo?"

Mamma mia, cosa pretende? Che io legga nella mente o vanti di chissà quale dote di veggenza? Io non credo...

"Va bene che ci tieni, ma mi devi dare il tempo di entrare nella sua vita, ragion per cui: inizierò ad andare male in alcune materie in cui lui é la crême della crême e TAC! sarò a suo diretto contatto!".

Calco sul suono onomatopeico gesticolando, e lui sembra capire.

Mai parlare troppo presto mi ricorda il cervello.

Fatto sta che si rigira verso la porta, la riapre bisbigliando un "si ma io non ho tempo da perdere" che non capisco. Mah, avrò sentito male (ah, i primi sintomi della sordità, mah, vallo a dire ai bidelli e la loro stupida campanella!).

Esco anch'io, questa volta cammino più velocemente per raggiungere casa mia; spero di arrivare per l'una a casa così da potermi gustare un panino in santa pace e mettermi a risistemare gli appunti, preoccupandomi di abbandonare quelli di matematica in un angolo. Devo andare male, allora facciamolo seriamente!

Non è la prima volta che penso questa cosa. Penso sempre che "o fai le cose bene, altrimenti non farle proprio". Beh, un lavoro é così! Io che vedo poi tutto bianco o nero... Gli equilibri non sono mai stati il mio forte, a meno che non siano collegati con la fisica, quelli sì, che hanno senso. Infatti una cosa che non capisco è perché ci sono persone che si prendono impegni se poi sono i primi a sapere che non sapranno rispettarli!?

Finiti i compiti per l'indomani (ce li assegnano anche il primo giorno di scuola? Stacanovisti!) recupero il cellulare e scrivo a Zayn. Lui sa che sono in missione e quindi non mi scrive perché sa che sarebbe una distrazione, ma certe volte sono proprio io a contattarlo, come in questo caso.

'Zayn, ho bisogno di un aiuto! Posso venire da te per utilizzare la tua attrezzatura? Ti dice qualcosa una certa Anne, Anne Tuiist? Louis.'

Angolo autrice:
Eccomi! Allora, capitolo di passaggio, vi siete un po' cagate sotto per chi era entrato in bagno, eh? Comunque da qui parte un nuovo intreccio da questa Anne! Chi ha orecchie per intendere intenda, e chissà dove porterà questa cosa... ma soprattutto vediamo dove andrà a finire la determinazione di Lou, che potrebbe essere compromessa da... leggerete poi (LOL). Vi lascio, tra 7 giorni!!
Affettuosamente vostra!♡

Amore in borghese ›› Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora