Capitolo 2

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"Dai tocca solo a te a trovare un boyfriend!"quell'esclamazione mi fece pensare,mi fece pensare all'ultima volta, a cui avevo affidato ad un ragazzo il mio cuore.

"Ragazzi,i-io vad-do in bagno-o,se a-arriva il cameriere,ditegli ch-he io prendo una p-pizza ma-argherita ok?" dopo aver detto ciò,balbettando,mi diressi in bagno. Camminavo a testa bassa,cosa che non facevo da un pò,finchè non mi scontrai con qualcuno. Mi scusai senza nemmeno guardarlo negli occhi e continuai a camminare.

"Perchè è così difficile fidarsi di qualcuno? Ormai sono poche le persone di cui ti puoi fidare,che ti sono accanto e che non ti tradiscono. Ora se ho difficoltà a esprimermi,anche con i miei amici è solo colpa sua."pensai. Pian piano mi rivenne in mente tutto e la ferita,che ormai si stava rimarginando,si riaprì.

*Flashback*
Era sera,io e i miei migliori amici,eravamo al parco a parlare del più del meno,finchè non andammo al bar ed io incrociai i suoi occhi,profondi come il mare,nel quale pensavo di affogare,lui mi sorrideva ed io ricambiando, pian piano arrossivo sempre più. Mi innamorai di lui a prima vista. Lo rividi al parco e cominciammo a conoscerci,si chiamava Valerio e penso che lui abbia costituito una parte importantissima della mia vita. Mi sosteneva,per me c'era sempre e ci completavamo a vicenda.
Era il giorno del mio compleanno e avevo organizzato una festa. Mi ero allontanata, per andare al piano di sopra e quando aprii la porta del bagno lo vidi con un altra,limonarsi e palparsi dappertutto.
Io gli avevo affidato il mio cuore e lui lo aveva frantumato in mille pezzi.

*Fine flashback*

Ero confusa e frastornata,ma come sempre ce l'avrei fatta,con i miei amici o da sola,ma ce l'avrei fatta. Avevo le lacrime agli occhi,ma non potevo farmi vedere così e non avrei permesso a qualcun'altro di rifarmi male,soprattutto a lui.

Mi sciaquai la faccia,feci due tre respiri e uscii.

Michela

Non avrei dovuto fare quell'esclamazione,dovevo immaginare che ci sarebbe rimasta male e che avrebbe pensato di nuovo a lui,quel ragazzo che tanto odiavo con tutto il cuore per ciò che aveva fatto nei suoi confronti.
Lei non se lo meritava. È una ragazza così brava,lo so che a volte è arrogante, diretta e irritata,ma prima non era così. Aveva un cuore grande e forse anche ora,solo che è nascosto dalla rabbia e dalla sofferenza.

Era un bagno da un pò e il cameriere aveva già portato le pizze. Non sapevo se stesse piangendo,se ce l'avesse con me o no,ma una cosa la sapevo io la dovevo aiutare,in veste di migliore amica e di persona che le vuole un bene dal cuore. Mi stavo per alzare quando la vidi arrivare,i suoi occhi erano tristi,ma il suo sorriso,avrebbe ingannato chiunque.

Francesca

Mi diressi al tavolo e vedendo le pizze, sorrisi,mi avrebbero aiutato a dimenticare.

"Eccomi,scusate" dissi sorridendo e rivolgendomi a tutti. Ricambiarono il sorriso e cominciammo a mangiare e di tanto in tanto,qualcuno rompeva il silenzio,facendo qualche domanda o qualche battuta.

Ogni tanto mi giravo e osservavo Michela, aveva uno sguardo preoccupato. Forse si sentiva in colpa oppure aveva capito a cosa avevo pensato tutto questo tempo. Ma io non ce l'avevo con lei,anzi io le voglio bene e proprio nel momento in cui io stavo male,lei c'era, era lì che mi faceva tornare il sorriso e che mi consigliava.

*Flashback*

Eravamo sedute sul letto e lei mi parlava...
"Eddaiii non essere triste piccola fraa! Devi pensare così:'lui non mi merita,lui non sa di essersi appena perso una ragazza fantastica,simpatica e con un cuore grande grande. Senza di me lui sarà perso e mentre io sorriderò,lasciandomi tutto alle spalle,gli farò capire che questa volta non l'avrà vinta!' Capito piccola fraa?"
Un sorriso si vece spazio sulle mie labbra e con un ghigno mi abbracciò.

*Fine flashback*

Mentre riflettevo,James mi chiamò"Fraa? Terra chiama Fra!Allora che succede? Tutto apposto" sbattei gli occhi più di una volta e mi ripresi." Si certamente,sto benissimo! Comunque oggi pago io per tutti e nessuno provi ad obbiettare eh...". Ridemmo di gusto e io mi avvicinai al bancone,aspettai il cassiere e pagai.
Presi Michela per mano e la portai fuori,dove l'abbracciai con tutta me stessa.

'La ragazza che voleva essere un maschio'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora