Capitolo 6

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Il parco era deserto. L'unico rumore che si sentiva era lo scricchiolio delle altalene mosse dal vento. Mi sedetti su una panchina,avevo bisogno di un pò di tranquillità. Una tranquillità che in mezzo alla gente non potevo avere.

Il mio sguardo era chino,intento a vedere delle piccole formichine uscire dalla tana e imbattersi nella vita di ogni giorno. Proprio quello che facciamo ogni singola volta che usciamo di casa.

Ero così distratta che non mi accorsi di qualcuno, che si era appena seduto accanto a me,finché non parlò:"Come sono le formiche? Interessanti?" quelle parole seguite da una risata,mi erano familiari. Alzai il viso e incrociai nuovamente i miei occhi color nocciola con i suoi blu mare.

"Ciao Damiano! Scusa,ma ero veramente interessata a quelle formiche" mi scappò una risata.
"Ah scusa! Non volevo disturbarti." disse quasi alzandosi. "No dai scherzavo! Rimani pure."

"Come mai qui? Successo qualcosa?" disse in modo turbato.
Ero contenta,voleva dire che si preoccupava per me..."Nono tutto okay,di solito vengo qui per pensare".

"Ora se vuoi ti posso offrire un gelato, così chiacchieriamo un pò."
È un mezzo appuntamento,sappilo.
Oddio il subconcio. Non rifiuterò di certo!

Mangiammo il gelato e camminammo con calma,mentre parlavamo del più e del meno. Scoprì molte cose su di lui,ad esempio gli piace il calcio,sa suonare il pianoforte,è bravo alla playstation e il suo colore preferito è il rosso.

"Ah si,sei bravo alla playstation?" esclamai con un tono di sfida." il migliore!"riepose fiero.
"Bhe allora ti sfido,ti porto a casa e facciamo una partita...vediamo chi vince"dissi con un ghigno. "Ehm...ci sto!"

Lo accompagnai a casa e giocammo circa un'ora.
"Okay basta,lo ammetto sei brava. Però basta! Mi fanno male le manii!"disse stiracchiandosi.
"Come sono io?" dissi ridendo. "brava"disse sottovoce,"come scusa?". "Sei bravissima! Okay?" disse alzando gli occhi al cielo. "Lo so grazie!" gli diedi un bacio sulla guancia mi alzai. Andai in cucina e quando rientrai in salone mamma rientrò in casa.

"Ciao mammaa!"dissi sorridente"lui è un mio nuovo amico,Damiano!" dissi successivamente.
"Salve signora!"disse alzandosi e stringendogli la mano"oh,caro,chiamami Elena" poi avvicinandosi a me mi sussurrò"mhh..bel ragazzo..". A quell'affermazione diventai rossa. Eccome se lo era!

"Allora Damiano ti fermi a cena?"urlò mia madre dalla cucina."Guardi non voglio creare problemi!".
Lo guardai male,molto male. Lui no,che non creava problemi.
Cazzo fra,che vai a pensare?!
Giusto,tu ci sei.

"Ma che disturbi su dai!"urlò nuovamente mia madre. Insomma lei era come me. Se si metteva qualcosa in testa,di certo non avrebbe cambiato idea.
"Bhe,se proprio insiste ,vabene!".
Mi sorrise e io ricambiai.

Suonarono alla porta,aprii. Era mio fratello Daniele e la sua fidanzata.
"Ciao Dani!Ciao Andrea!" li salutai euforicamente con un bacio.
"Lui è Damiano"dissi velocemente.
"Vado a cambiarmi voi se volete parlate un pò..." sorrisi e corsi di sopra.

Entrai e chiusi la porta. Mi cambiai dato che avevo ancora i vestiti di oggi. Fuori pioveva e non faceva molto caldo. Rispetto a oggi le temperature si erano abbassate. Perciò optaivper un paio di jeans e un maglionicino bianco.
Misi tanto mascara,il peofumo ed infine legai i capelli in una coda.
Eccomi! Ero pronta.

Scesi le scale e sentii i ragazzi parlare,così senza farmi vedere li raggiunsi.

Co sedemmo a tavola presto e mia madre,come sempre,ha riempito di domande il nuovo ospite... Povero ragazzo.
La cena si concluse con un dessert fatto in casa e con i saluti di tutti.

Accompagnai Damiano al vialetta e dopo aver fumato una sigaretta ci chiaccherai.
"Ehi,grazie per stasera e scusa per tutte le domande che ti ha fatto mia madre,sai lei fa così con tutti!"

"Guarda,tranquilla,sono stato benissimo e poi la tua famiglia è simpatica" mi scappò un sorriso.
"Ah e se hai bisogno sono qui!"era così dolce.
Lo abbracciai e lo salutai con un bacio all'angolo della bocca. Subito dopo imbarazzata rientrai in casa e lo osservai andar via dalla fimestra.
Nuove domande ormai occupavano la mia testa. E se mi stessi rinnamodando? E se lui è veramente quello giusto? Bhe lo saprò molto presto...

'La ragazza che voleva essere un maschio'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora