1. Brividi e sussuri

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ALEXIA POV'S

Stavo camminando, era tutto nero, non vedevo niente, riuscivo solo a sentire dei bisbigli, ma non capivo cosa dicessero e da dove provenissero. Cominciai ad intravedere degli spiragli di luce, allora continuai a camminare sempre più veloce. Arrivai in una strada, ero sola, mi guardai attorno ma non c'era nessuno, era tutto deserto. Le voci continuavano, alternate da alcuni interminabili momenti di un assoluto silenzio. Via via si facevano sempre più chiare e nitide, così come le immagini, era come se un pittore stesse trasportando con aggraziata velocità le macchie di colore della tavolozza sulla tela, assemblando agilmente le forme e dando un senso a quegli schizzi che poco prima sarebbero sembrati privi di significato. Distinguevo i contorni, quelle macchie verdi che prima vedevo avevano preso la forma di un lungo viale alberato, le altre il limpido cielo azzurro, la strada in pietra grigio scuro e le decine di barchette colorate costeggiate al molo. Non conoscevo quella strada, non c'ero mai stata prima, eppure ero quasi certa che si trovasse nella mia stessa città, mi sentivo come a casa, c'era qualcosa di familiare in quell'aria calda e afosa, ma non capivo cosa...

Tutto ad un tratto mi ricordai delle voci. Ero talmente concentrata su ciò che vedevo che mi ero dimenticata di quello che sentivo. "Alexia". Ecco quello che diceva la voce, semplicemente il mio nome. "Alexia...Alexia...Alexia...". Chi era che mi chiamava? E come faceva a conoscere il mio nome? Quella voce mi perforava la mente, fastidiosa come il ronzio di un insetto. -Chi sei?- chiesi in preda al panico. Nessuna risposta. La voce si faceva sempre più vicina, ma io continuavo a non vedere nessuno. "Alexia, Alexia" continuava la voce anonima. In preda al panico provai a scappare ma non ci riuscii, era come se avessi un blocco alle gambe, una maledizione, un incantesimo o qualcosa di simile...bah io non credo alla magia, tutte quelle stupidaggini su mondi paralleli e insulse bacchette di legno con cui saresti capace di trasformare un rospo in Harry Styles o Zayn Malik. Cazzate. Ecco cosa era la magia. Balle su balle.

-Chi cazzo sei??- Silenzio. Non si sentiva più niente. Per un attimo mi pentii di aver parlato. Ora vedevo solo una ragazza, distante, in mezzo alla strada. Mi sembrò subito familiare...Aspetta...ma che? Quella ero io. Non distolsi lo sguardo, nemmeno per un attimo. Indossava, anzi no, io indossavo, perchè quella alla fine ero io...giusto? Vabbè fatto sta che avevo un vestito bianco, stretto sul seno con uno scollo a cuore, con un grande fiocco nero sotto il seno, ricadeva morbido sui fianchi, messo in risalto dal colore della pelle nuda e abbronzata della schiena, lasciata scoperta, sulla quale ricadevano i lunghi capelli sciolti color nutella, mossi come le onde del mare prima dell'inizio della tempesta. Ai piedi delle scarpe con una zeppa non troppo alta. Erano davvero così i miei capelli visti da dietro? Me li aspettavo diver...cazzo. Certo che sono proprio una cogliona, come posso pensare ai capelli proprio ora?

Una folata di vento glaciale comparve dal nulla attraversandomi le ossa e facendomi scorrere un gelido brivido lungo la schiena. Gemetti. Un tuono illuminò di scatto il cielo scuro, fino a qualche secondo prima limpido e cristallino come l'acqua del mare. Nuvoloni grigi ora galleggiavano a qualche centinaia di metri sopra la mia testa. Un fulmine, due fulmini, tre fulmini. Lunghi boati cominciarono a percorrere la strada e tutte le vizze della città, mi entravano da un orecchio e mi uscivano dall'altro. Il vento cominciò a giocherellare con i miei capelli, mentre delle gocce di pioggia iniziarono a scendere dal cielo sempre più freneticamente, tamburellando ritmicamente sulla strada in pietra.

Un altro fulmine scolpì il cielo. Oh porca puttana. Una figura nera incappucciata comparve a...

SPAZIO AUTRICE

Ciao ragazzi, sono Elena, vi piace la storia? Spero di si, questo è solo l'inizio, è una storia d'amore anche se non sembrerebbe, ma come vi ho già detto questo è solo l'inizio, quindi date tempo al tempo. Ah, spero che gradiate la mitologia...Chi si celerà mai sotto quel cappuccio? Dove si trova veramente Alexia? Risposta a queste e tante altre domande nel prossimo capitolo. Baci.

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