Aprii il mio armadio per la centesima volta, disperata.
C'erano solo jeans e magliette. Evidentemente quando ero partita da casa non avevo portato con me abiti più festivi, non pensavo mi sarebbero serviti e sinceramente dubitavo anche di averne, a casa.
Corsi in cucina e composi il numero di Con con il mio cellulare. Fortunatamente rispose dopo soli due squilli. "Hey, Luc-" "Corinne. Ho un problema ENORME! Ho bisogno di te." Proruppi, interrompendola.
"Cosa succede? Ti è uscito un brufolo? Ti sono venute le mestruazioni? Ahhh, ho capito. Hai scoperto finalmente di avere un debole per Noah!" Disse, con un tono di voce trionfante. "No, no e no. Hai sbagliato, non è nessuna di queste tre opzioni. Il fatto è..." Era strano dirglielo, mi vergognavo un po'. Non era comune per una ragazza non avere vestiti femminili nel proprio guardaroba. Con questo non intendo dire che compravo i miei indumenti nell'area maschile dei negozi, solo che mi piacevano le cose comode, larghe, respirabili. Mi facevano sentire a mio agio, e non mi piaceva l'idea di attirare un ragazzo solo perchè mostravo un filo di pelle in più rispetto al normale. "Non ho vestiti da mettere."
"I soliti drammi della scelta? Hey, tranquilla. Avevamo detto che ci saremmo preparate insieme, no? Sarò lì tra un'oretta, non agitarti."
"No, non è affatto quello. Non ho proprio vestiti. Non possiedo né gonne né abiti lunghi, né corti, né... Niente. Come faccio?" Le chiesi affranta.
"Beh, questo è proprio strano. Ok, direi che posso partire ora da casa, ti porterò qualcosa. Ma domani andiamo a fare shopping, senza se e senza ma."
"Grazie Con. Lo apprezzo tantissimo!" Lei mi assicurò che non c'erano problemi e dopo esserci salutate, riattaccai.
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Neanche 5 minuti dopo, il campanello suonò. Guardai dallo spioncino e riconobbi la massa di riccioli neri di Corinne.
"Hey, hai fatto in fretta!" Esclamai, sorpresa di vederla così presto.
"Dal tuo tono di voce avevo capito che fosse un'emergenza, ho fatto più veloce che potessi." Sbirciai dietro di lei e notai due enormi sacche stracolme di vestiti. Mi offrii di aiutarla e cavolo! Erano davvero pesanti. Ne trascinai una fino in camera mia e Con fece lo stesso con l'altra. Dovevo assolutamente rimettermi in forma, mi stancavo con poco. La mia amica non perse tempo e aprii le ante dell'armadio. "Avevi ragione quando hai detto che non avevi niente da indossare. Beh, ora è giunto il momento di essere felice di aver conosciuto una ragazza caritatevole come me!" Detto questo, aprii le due sacche e svuotò il contenuto sul mio letto. Non avevo mai visto così tanti abiti insieme in una volta sola. Coprivano letteralmente tutta la superficie del mio letto a due piazze, alcuni erano addirittura per terra. "Con, non serviva portassi il tuo intero assortimento di vestiti, ne bastavano uno, o due." Ero sbalordita.
"Si lo so, ma non so la tua taglia e non sapevo quale ti potesse stare meglio. Nel dubbio, li ho portati tutti. Quasi." Replicò, alzando le spalle. "Quasi? Mio Dio, ricordami di non venire mai a curiosare nel tuo armadio, potrei essere investita da una mandria di abiti da sera" Scherzai. Lei alzò gli occhi al cielo e disse:"Ok, ora.. ci vorrà un po' ma vorrei che li provassi tutti. E non fare quella faccia, giuro che ti offro un drink dopo. No, anzi, ti sto facendo un favore, dovresti farlo tu!"
Due eternità dopo, io e Con optammo per una semplice gonna a tubino nera e e un top senza spalline bianco a righe nere. Fortunatamente avevamo anche lo stesso numero di scarpe, per cui mi prestò un paio di scarpe nere con il tacco alto. Mi truccò leggermente, giusto un filo di eye-liner e un po' di mascara. Per colorirmi un po' il viso applicò della terra sulle guance e mi mise un velo di rossetto viola scuro. I capelli mi ricadevano in morbide onde oltre le spalle. Mi guardai allo specchio e mi osservai, sorpresa. Non ero male, la gonna a tubino mi fasciava nei punti giusti e le scarpe mi slanciavano le gambe. Il make up non era eccessivo, a me piaceva così.
"Sei splendida, Lucy." Disse orgogliosa Con. Lei aveva scelto un vestitino attillato bordeaux a maniche lunghe, che le arrivava a metà coscia, e si era messa ai piedi due scarpe con il tacco vertiginoso. Il suo trucco era simile al mio, solo che lei si era messa anche un po' di ombretto grigio.
"Anche tu, sul serio. Guardati! Sei una bomba sexy! Allora, sei pronta a festeggiare?"
"Festeggiare cosa?" Ridacchiò del mio entusiasmo.
"La nostra nuova e incredibile amicizia!"
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Il bar che avevamo scelto era uno di quei locali frequentati soprattutto da studenti universitari. Nonostante fosse martedì sera era affollato e facemmo una fatica incredibile a trovare un tavolo, ma alla fine ci riuscimmo. Incontrai la compagna di corso di Corinne, Sarah. Era una biondina tutta energica, e la sua esuberanza ti contagiava. Era il tipo di persona che sarebbe riuscita a tirarti su di morale soltanto guardandoti.
"Allora, Lucy, Corinne mi ha raccontato un po' gli avvenimenti tra te e quel figo da paura di Noah Willow!" Esordì Sarah.
"Ragazze, mi fareste un piacere? Solo per stasera, potremmo evitare di parlare di lui? Vorrei passare una serata divertente, e non ci riuscirei se continuassi ad immaginare il suo faccino arrogante nella mia testa." Sorseggiai la mia birra, e Con disse: "Lo sai vero che è solo per questa volta? E solo perchè siamo buone. Tu ci nascondi qualcosa." Mi rivolse un sorriso ammiccante. "Ho bisogno di uno shottino, ne volete uno?" Quando annuirono, aggiunsi: " Vado a prendere il primo giro ragazze, torno subito" E mi avviai verso il bancone. Mi feci strada tra la calca di studenti che a quanto pare avevano avuto la mia stessa idea, e dopo uno po' davanti a me si liberò uno sgabello. Mi sedetti e ordinai tre shottini di Baileys misto a Sambuca. Adoravo quella roba.
"Hey bellezza! Posso offrirteli io quelli?" Mi girai verso la fonte della voce e trovai un ragazzo moro intento a guardarmi. Era molto carino, aveva i capelli lunghi fino alle spalle, disordinati in una maniera quasi sexy. I suoi occhi erano nerissimi, sembravano due pozze profonde. Ed erano dolci in quel momento. Le sue labbra invitanti erano schiuse in un sorriso quasi timido, notai anche che era più alto di me di 10 centimetri buoni e che era dotato di una muscolatura niente male. Potevo quasi vedergli i pettorali dalla maglietta. "Grazie, sei molto gentile." Non so perchè accettai, di solito non lo faccio, ma non sembrava animato da cattive intenzioni. "E a chi ho il piacere di offrire ben 3 shottini, stasera? Joe, fanne uno anche per me" Disse poi, rivolto al barista, il quale annuii e si mise subito a prepararlo. "Non sono tutti per me, due sono per le mie amiche laggiù. Comunque mi chiamo Lucinda. Lucinda Freeman, è un piacere." Gli risposi, sorridendo leggermente. "Piacere mio! Io sono Jace Wilfred. Frequenti la Riverside per caso?" "Si, come fai a saperlo?" Chiesi, stupita. "Oh, tutti qui dentro frequentano la Riverside. Diciamo che questo bar è un po' quello ufficiale del college. Tutti coloro che lo frequentano sono o sono stati studenti lì." Aveva una voce calda, suadente. Era bello, pensai. Ma una bellezza del tutto diversa da quella di Noah. Era una bellezza più... Semplice, quasi più accessibile. Noah era diverso, era misterioso e coinvolgente e magnetico e irresistibile. Poteva anche essere uno stronzo pieno di sé, ma sentivo che c'era un motivo dietro a quell'asprezza superficiale.
Ma che fai? Mi ripresi mentalmente. Hai davanti a te un ragazzo per il quale molte sbaverebbero e tu stai pensando a quell'altro? No, smettila Lucy. Non può piacerti Noah.
Stavo cercando di autoconvincermi, lo sapevo, ma non potevo cadere nelle braccia di quel ragazzo dagli occhi di diversi colori. Mi sarei solo fatta male.
Jace mi stava ancora guardando, incuriosito, e stava per chiedermi qualcos'altro quando sentii una mano poggiarsi sulla mia schiena, esattamente sul lembo di pelle scoperta tra la gonna e il top. Rabbrividii al contatto, non perchè le mano fosse fredda, ma perchè mi procurò una piccola scossa elettrica.
Mi girai e incrociai due occhi molto familiari.
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AAAAHHHH!
Sono così felice di scrivere questa storia! Mi sembra quasi di farne parte. Lol spero vi sia piaciuto questo capitolo, aggiornerò presto :) <3
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Solchi nel cuore
ChickLitWow. Lui era così.. Wow. Non riuscivo a trovare le parole per descriverlo, era come se un dio greco si fosse reincarnato in lui. Rimasi ferma impalata a guardarlo per non so quanto tempo. Infatti, lui se ne accorse e si girò verso di me, rivolgendom...