Chapter 11

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Capitolo 11: Ricordi d'infanzia

Pov Bella

Forks, Casa Cullen, Sabato 9 agosto 2014
Il weekend era arrivato e come previsto Edward mi aveva invitato a casa sua. E' felicissimo all'idea di avere una notte tutta per noi, senza nessuno a interromperci.
Il nessuno riguarda Christian.
Solo ed esclusivamente lui.
Già, perché il mio amato cugino - fratello, quando era nei paraggi, non faceva altro che controllarci, o meglio, tenere d'occhio Edward e le sue mani.
La situazione è a dir poco comica, perché so quanto Christian voglia bene a Edward e, nonostante questo, spesso gli lancia occhiate assassine.
Quella sera Edward era venuto a prendermi da Christian prima del previsto e quando arrivai in salotto li sentii bisbigliare tra loro.
Christian è molto geloso, per lui sono una sorella, poiché anche lui è figlio unico, e quindi ci costringe a sottostare alle sue ferree regole, ma, a volte sa essere davvero un ottimo alleato per Edward. E quando quei due si alleano c'è davvero da preoccuparsi. Le cose si mettono male per il loro bersaglio, e siccome solitamente il bersaglio sono io, beh ... non c'è bisogno che dica niente, vero?
Edward non mi diede il tempo di chiedere cosa stava succedendo, che mi trascinò via.
Per tutto il tragitto verso casa sua non parlò molto e mi guardò solamente con un enorme sorriso sulle labbra.
Chissà cos'ha architettato per rendere speciale questa serata. La serata, comunque, lo sarebbe stata già di suo, vista la sorpresa che avevo io.
Quando arrivammo, mi fece segno di non scendere e corse ad aprirmi la portiera. Una volta scesa, mi baciò come mai aveva fatto prima, o forse ero l'unica a sentire la differenza.
Quando ci separammo mi sorrise di nuovo.
"Cos'hai architettato stasera Edward? Sai che non ...", ma m'interruppe, zittendomi con un bacio.
"Shh, zitta. Non lo faccio solo per te, ma anche per me. Mi piace sorprenderti e vedere apparire quel sorriso speciale che riservi solo a me, ma mi piace soprattutto averti qui, accanto a me e vedere i tuoi bellissimi occhi illuminarsi".
"Edward io ... non so cosa dire. Vorrei poter ricambiare, ma io ... io non ...", ma neanche stavolta riuscii a terminare, perché mi aveva zittita con un dito sulle labbra. Volevo che sapesse che io lo desideravo, volevo lui sempre, per sempre. Ciò che contava ero che, a differenza delle altre volte, ero pronta.
"No amore, non m'importa. Accadrà quando è giusto che accada. Non voglio che tu pensi che organizzi queste sorprese con uno scopo preciso. Certo, la parte meno nobile di me vorrebbe una certa ricompensa, ma la mia parte razionale comprende i tuoi tentennamenti e vorrei che tu sapessi che se fossi al tuo posto anch'io farei lo stesso", e mi attirò a sé.
"Oh Ed, non riesco a capire cosa ho fatto di buono per meritare te".
"Già, in effetti, me lo chiedo anch'io, ma non temere, al momento giusto saprai ricompensarmi a dovere".
"Ah bene! Quindi mi vuoi solo perché al momento giusto avrai quello che vuoi, non posso crederci. Molto maturo Edward, davvero", dissi fingendomi offesa.
"Oh amore, certo che no, non ti voglio solo per il tuo corpo, ma per il tuo cuore, per come mi fai sentire quando sto con te, per tutto quello che riesci a darmi e che solo tu sai farmi provare". E poi mi baciò. "Adesso sono perdonato?".
"Oh amore, devo pensarci, ma hai intenzione di restare in garage tutta la notte? Perché vedi, io sento freddo, ho fame e ho voglia di coccole. Quindi, datti una mossa".
"Agli ordini capo", disse facendo un saluto militare.
"Smettila scemo. E da quando sei così smielato?".
"Da quando sei diventata la mia ragazza, semplice".
Ci sorridemmo e poi, con mia sorpresa, si chinò e mi prese in braccio. "Cosa diamine fai? Mettimi subito giù! Adesso Edward! Mi hai sentito?".
"No piccola, mi dispiace davvero tanto. Non ascolto tutto quello che mi dici e questo avrei voluto farlo molto tempo fa e finalmente ne ho l'occasione. Adesso smettila di urlare, stai rovinando l'atmosfera".
"Oh, mi rimangio tutto. Cos'ho fatto di male per meritarmi te?", dissi coprendomi gli occhi con la mano e scuotendo la testa. Certe volte riesce ad essere davvero esasperante, ma non riesco a restare arrabbiata con lui per più di cinque minuti, forse anche meno, soprattutto quando s'impegna e mi guarda o con il broncio o con lo sguardo da cane bastonato. Mi resi conto, però, che lo amavo proprio per il suo essere esasperante, per il suo essere romantico anche quando non ce n'era bisogno e per il suo umorismo che spesso veniva fuori nelle situazioni più bizzarre.
Mi mise giù.
"Amore, perché non apri gli occhi? Guarda cosa ho preparato per te e senti quest'odore, non ti ricorda nulla?".
Mi resi conto solo in quel momento che mi aveva parlato e che io non gli avevo risposto.
Avrei voluto rispondergli, ma fui distratta da qualcos'altro.
Annusai l'aria, e in effetti, c'era un profumo che mi riportò indietro nel tempo.
Un profumo familiare mi colpì.
Era odore di rose blu, iris e lillà: i miei fiori preferiti.
Quel pensiero mi riempì il cuore di gioia, non sapevo conoscesse i miei fiori preferiti.
Poi ricordai.

(IN REVISIONE) Per Sempre Noi - The Twilight Saga (AU)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora