Altre due settimane erano passate e Jennifer quella mattina, si era svegliata provando una strana sensazione. Era in ansia, ma per cosa? Probabilmente per i suoi genitori e in questo caso si sarebbe trattato di un'ansia "positiva". Ma Jennifer sapeva benissimo che l'ansia che sentiva aumentare dentro di sé, non era legata alla cerimonia. Sapeva che quell'ansia era per Josh, per il loro incontro e per come Jennifer si sarebbe sentita. Il problema era che non voleva ammetterlo a sé stessa.
C'era ancora molto da fare e la ragazza si mise subito all'opera per mettere a punto gli ultimi particolari, sperando che la preparazione l'avrebbe aiutata a distrarsi e a sentirsi meglio. Bevve una tazza di caffè e dopo essersi vestita comoda, uscì di casa per recarsi nella sala che avevano affittato per la festa. Non appena entrò nell'enorme spiazzo, subito fu investita da una sensazione positiva. Le decorazioni bianche e delicate emanavano la tranquillità che Jennifer cercava. C'erano fiori appesi ovunque e la stanza profumava di fresco. Jennifer rimase a fissare quelle decorazioni per circa 10 minuti restando immobile e tenendo la bocca socchiusa. Poi si bagnò le labbra con la punta della lingua e si mise all'opera. Inizio a parlare con gli addetti al catering che erano da poco arrivati e poi si occupò dei centrotavola. Dei piccoli mazzetti di fiori color panna, posti in un piccolo vaso di cristallo. Jennifer aveva deciso di puntare sulla semplicità, cercando di rispecchiare al meglio lo stile e i gusti dei suoi genitori. Più si guardava intorno analizzando il risultato, più si rendeva conto di essere riuscita nel suo intento. Purtroppo però, il pancione iniziava ad essere pesante e ogni tanto Jennifer era costretta a fare delle pause, ma non le dispiaceva. La prendeva come scusa per mettersi a sedere e scrutare i minimi particolari alla ricerca di qualche ipotetica imperfezione.
Nella preparazione, Jennifer perse la cognizione del tempo e non appena si rese conto di che ore fossero, si diresse subito verso la macchina e fece ritorno a casa. La cerimonia si sarebbe svolta tra un paio d'ore e lei doveva ancora farsi una doccia, vestirsi e aggiustarsi i capelli. Con un leggero fiatone entrò in casa e si diresse subito al piano superiore. Si tolse la felpa e i pantaloni elasticizzati che ormai erano diventati abituali a causa della necessità di stare comoda e aprì l'acqua della doccia. La lasciò scorrere per un paio di minuti, giusto il tempo di farla scaldare. Prima di permettere però al flusso d'acqua di accarezzare il suo corpo, Jennifer prese tra le mani il telefono che aveva dimenticato di portarsi dietro, giusto per controllare se sua madre o Nicholas l'avevano cercata. Non erano né l'una, né l'altra. Era Josh che le aveva scritto un messaggio circa 2 ore fa.
"Ehi Shrader, sono appena atterrato! Ora vado in albergo a fare una doccia e a prepararmi. La cerimonia è alle 5 giusto? Non vedo l'ora di vederti e di farti conoscere Allison. A più tardi!"
Sentire Josh e sapere che distava ormai pochi chilometri da lei, era una sensazione che Jennifer aveva aspettato da mesi ormai. Tuttavia il loro incontro non sembrava proprio essere quello che Jennifer si aspettava. La preparazione della sala aveva avuto il suo effetto, l'aveva aiutata a distrarsi. Purtroppo però, quelle parole l'avevano riportata alla realtà dei fatti. Josh sarebbe venuto e sarebbe venuto con la sua nuova fidanzata e Jennifer non riusciva a capire perchè la cosa la infastidisse così tanto. Con la testa piena di pensieri, finalmente entrò nella doccia e l'acqua iniziò a cadere sul suo corpo.
Dopo quasi mezza giornata di volo estenuante, Josh e Allison atterrarono. Impiegarono circa 15 minuti per recuperare i propri effetti personali e poi si diressero in un albergo a 5 stelle, prenotato per un paio di giorni. Avevano intenzione di farsi una doccia e poi prepararsi a dovere per andare alla festa. Durante il viaggio Josh non era riuscito a chiudere occhio. Mentre Allison dormiva sulla sua spalla, il ragazzo non faceva altro che provare emozioni contrastanti. Passava dalla felicità sfrenata, alla preoccupazione in poco meno di un secondo. Gli sudavano le mani e in alcuni momenti si sentiva tremare. La verità è che aveva paura. Lui ed Allison ormai erano una coppia a tutti gli effetti e Josh si sentiva felice, nonostante questo però, era terrorizzato. Temeva l'incontro con Jennifer perchè sapeva benissimo che rivederla avrebbe riacceso in lui quei sentimenti che per due mesi e poco più, non aveva fatto altro che riporre in un cassetto, un po' come i sogni che si fanno da bambino. In questi due mesi aveva imparato a rassegnarsi e aveva trovato in Allison quelle attenzioni e quella sicurezza che di cui da tempo aveva un disperato bisogno. Non voleva mandare tutto all'aria ma sapeva che il rischio sarebbe stato piuttosto alto. Jennifer aveva un potere incredibile su di lui. Bastava un suo sorriso a fargli dimenticare ogni cosa e a fargli battere il cuore come poche volte.
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E' una vita che ti aspetto.
RandomDopo l'uscita dell'ultimo film della saga di Hunger games, Jennifer Lawrence e Josh Hutcherson si sono persi di vista. Sono andati avanti con le loro vite e soprattutto con le loro relazioni. Ma qualcosa sta per cambiare.. Dal testo: "Presa dalla fr...