Four

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Credevo se ne fosse andato invece..

"Ci rincontriamo piccola"
Le mie guance andavano già a fuoco ed era solo l'inizio dato che lo vidi sedersi vicino -forse troppo- a me.
"Che vuoi?" Sputai acida.
"Nervosa la mia bimba?" Mi beffeggiò ridendo.
"Non sono bambina, tantomeno tua."
Ci fu un minuto di silenzio, poi lo sentii avvicinarsi al mio orecchio leccandone il lobo.
Avevo la pelle d'oca e l'eccitazione alle stelle, stavo davvero scoppiando.
"Oh si invece. Lo diventerai"
Recuperò la sua bottiglia ormai vuota di birra, prese il mio reggiseno posizionandosi dietro di me e lentamente lo allacciò porgendomi il resto dei vestiti.
"D'ora in poi dovrai mostrarti solo a me. A nessun altro, intesi?"
Rabbrividì a quella frase. Che voleva da me?
"Ci vedremo presto Nadia"
Aspetta aspetta aspetta.
Come conosce il mio nome?
Mi voltai per chiederglielo ma di lui nessuna traccia, se n'era già andato.
Lasciandomi li perplessa con mille domande.

Tornata a casa trovai un biglietto di mio padre sul tavolo della cucina:
"Ceniamo fuori, preparati qualcosa e non incendiare la casa.
Ps. Faremo tardi, non aspettarci sveglia."
Pff...
Figuriamoci se aspetto loro.
Sarebbe ora di cena ma non ho ne fame ne voglia di cucinare.
Erano circa le nove quando sentii un rumore di chiavi e la porta d'ingresso aprirsi.
Tornati? Così presto?
Beh forse Miss perfezione ha dimenticato il rossetto.
"Papà?" Nessuna risposta.
Mi decisi d'uscire dalla mia camera per andare a controllare ma non c'era nessuno.
Okay. La situazione sta diventando alquanto inquietante...
Sento rumori provenienti dalla cucina e li mi tranquillizzo, sicuramente mi starà cucinando qualcosa.
"Papà non ho fame non prepararmi nulla"
Entro in cucina accomodandomi sullo sgabello, alzo lo sguardo e il sangue mi si gela nelle vene:
C'È UN UOMO AI FORNELLI.
E NON È MIO PADRE.

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