Six

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Svegliati, ti prego non lasciarmi da sola.. Me lo avevi promesso.
Me lo avevi promesso.
Naomi? Noni ci sei?
Noni ti prego!!

Ora del decesso 03.49

Altro incubo, che novità.
Apro gli occhi e non c'è nessun corpo caldo a proteggermi, nessuno che calmi i miei spasmi.
Nessuno.
Ho fame, quasi quasi ordino una pizza.
Infondo sono solo le 3.00 di mattina.
Compongo il numero e ordino una diavola, per fortuna non è molto distante da casa mia.
Esco dalla porta sul retro aspettando il fattorino fuori, non voglio mica dividere la pizza con quella smorfiosa un'altra volta.
Nell'attesa pensai a ieri sera.
Ma che mi è preso?
Cercare di baciarlo, dormire con lui nuda...mbah.
Non ho ancora capito cosa voglia da me, sinceramente non m'importa.
Mi fido di lui, prendetemi per pazza ma ho l'impressione di conoscerlo da tutta la vita.

Aspetto non più di 10 minuti ed ecco il tizio con l'osceno berretto della pizzeria avviarsi verso casa mia.
Intanto conto i soldi per la centesima se non millesima volta, alzo lo sguardo e rivedo il mare.
I suoi occhi..
"Ehi piccola"
"Quindi consegni pizze?"
"Per passatempo, è divertente"
"È più divertente mangiarle"
Allungai la mano pretendendo la mia pizza.
"Prima voglio un bacio."
Lo fulminai con lo sguardo spostando i capelli di lato.
"Ti conviene darmi la pizza, sono più irritabile del solito quando ho fame."
"Solo se la dividi con me"
"Non dovresti lavorare?"
"Era la mia ultima consegna per tua sfortuna."
"Uff ok.."
No, non so proprio resistergli.
Apro la porta assicurandomi che nessuno si sia svegliato e gli faccio segno di fare silenzio.
Saliamo in camera mia e iniziamo a mangiare, o meglio divorare, quella dannata pizza.

"Raccontami qualcosa" dissi con sguardo coccoloso, a quello non sa resistere nessuno.
"Cosa vuoi che ti racconti?" Chiese perplesso.
"La cosa più triste che ti sia capitata"
Voglio conoscerlo,secondo me sono le cose brutte a formare completamente il carattere di una persona.
" 7 Novembre 1991.
Vidi mio padre accoltellare mia madre."
Rimasi a fissare il vuoto.
"Sei anni. Avevo sei anni."
Quasi lo sussurrò, non sapevo cosa dire.
"Tranquilla piccola non potevi saperlo"
"Scusa..."
"Vieni qui"
Mi tirò dai fianchi avvicinandomi a lui e stampandomi un bacio sulla fronte.
Mi sentivo terribilmente in colpa..
"Adesso tocca a te."
"C-cosa?"
"Qual'è la cosa più triste che ti sia mai capitata, Nadia?"

▪Fammi male, fammi tua.▪Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora