"Cazzo vuoi? Che vuoi da me?!"
Afferrai il primo coltello che trovai e glielo puntai in gola.
"Shh tranquilla piccola, voglio solo prepararti la cena.
Non ti farò del male"
Mi strinse i polsi facendomi calmare.
"C-che vuoi?"
"Te l'ho già detto, prepararti la cena."
"Ma..ma come sei entrato?"
"Tuo padre lascia sempre una chiave di scorta sotto lo zerbino."
Disse facendomi l'occhiolino.
Io ero praticamente sconvolta.
C'era quel trentenne.
Ai miei fornelli.
Che stava preparando la cena.
OOOOK.
"Rilassati e aspettami in camera tua"
Obbedii senza obiettare, questa situazione stava diventando eccitante.
Mi sedetti sul letto aspettandolo..
Dopo circa 5 minuti entrò nella mia camera con un vassoio e due tazze di cioccolata calda.
"Beh dato che non avevi molta fame"
"Ehm..grazie" arrossii di colpo e lui se ne accorse.
"Non devi imbarazzarti tesoro" provò ad accarezzarmi ma lo bloccai bruscamente.
Beh, la sua reazione fu molto più brusca della mia.
Mi strinse i polsi tanto da farmi male e mi strappò i vestiti lasciandomi nuda sotto di lui.
Ero impotente, più cercavo di dimenarmi più lui stringeva facendomi urlare dal dolore.
"Ascoltami bene perché voglio che sia chiaro:
Tu mi appartieni. Tu sei mia, mia e basta è chiaro?"
Mi guardava negli occhi e solo ora mi rendevo conto di quanto fossero belli, avevano il mare dentro.
Ero talmente ipnotizzata da non essermi resa conto che avesse spento la luce accasciandosi accanto a me.
"Adesso dormi piccola, io resto qui non preoccuparti"
Mi accovacciai sul suo petto scoppiando in un pianto trattenuto per troppo tempo, piansi per ore e lui non mi lasciò.
Quando smisi mi asciugò le lacrime sussurandomi parole dolci:
"Sei bellissima"
"Adesso ci sono io qui con te"Nessuno dei due aveva sonno, le nostre labbra erano a pochi centimetri l'una dall'altra da troppo tempo ormai.
Gli accarezzai il labbro inferiore con delicatezza, come se avessi paura di romperlo.
Dopo quel gesto i nostri occhi continuavano a guardarsi desiderosi d'altro, ma lui bloccò la mia mano..
"Non oggi Nadia, non oggi"
Prese la mia gelida mano avvicinandola al cuore e facendola scorrere sui suoi addominali scolpiti.. mi addormentai contando i battiti del suo cuore..
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▪Fammi male, fammi tua.▪
RastgeleUn'acida vergine ninfomane, stronza quanto dolce, secchiona e irrecuperabile lettrice di libri vecchi e impolverati della biblioteca si trova a dover fare i conti con il passato che la perseguita e un presente misterioso ed eccitante.