× Cåpītølø 8 ×

129 7 10
                                    

26 Novembre 1961

11:00 p.m.

Mi fermo nel parcheggio vuoto e spengo il motore della macchina.
È davvero desolato...e buio. Mi sembra di sentire dei fantasmi. Un vento gelido si alza, procurandomi un brivido sulla schiena. Ora mi sembra veramente di sentire due presenze ai miei lati. Mi siedo per terra, nel parcheggio, aspettando che Mary si svegli. Estraggo dalla tasca la bustina di eroina...Sniffare ogni tanto non può farmi male... Tiro su 2/3 volte e subito i muscoli del mio corpo si rilassano... "Ancora una volta Jim." mi ripete la mia mente. Ancora una volta...sniffo.
Ecco, li vedo. Sono lì.
Avvolti da una luce psichedelica, gli indiani. Quelli, proprio loro.
" Non è colpa tua Jim...avevi solo 4 anni...non potevi... No " dico fra me e me.
" Eppure, quando indicasti il sole a tuo padre, che guidava, sembrava proprio lo volessi distrarre dalla strada... Insomma Jim, cosa c'era di tanto interessante nella luce del sole? "
Eccola. La voce. La sento sempre più spesso, ormai. È un'abitudine, non ci faccio quasi più caso.
Scaccio quell'orribile pensiero, non era colpa mia.
" Non sono stato io " ripeto ad alta voce.
" Ne sei sicuro? Dai Jim, su, allora dimmi... Cosa avevi visto nel sole?"
Rieccola.
"Smettila" dico.
"Cos'era? Un' aquila magari? O un' asino volante?" Ridacchia.
"Finiscila" sbotto.
" Ah no, aspetta magari era... Un UFO?! "
"  Ora basta! ".
Mi alzo nervoso, e mi allontano un po', ma sento quell'orribile voce ridacchiare. Prima piano, lentamente, poi... Sempre più forte, finché urla.
Corro sulla sabbia della spiaggia, togliendomi vestiti e scarpe gradualmente, urlando anche io, per zittire quella vocina nella mia testa.
Mi tuffo.
Resto sommerso dall'acqua.
Ora sento solo il silenzio assordante del mare.
Senza accorgersene passano parecchi minuti.
...
...
...
...
...
Faccio uscire la testa dall' acqua respirando affannosamente...
Ma cosa mi è preso?
Mi stavo affogando?
No, non credo. Avevo solo bisogno di rilassarmi, si. Troppo casino in testa.
Guardo la luna che splende in cielo. Abbasso la testa, e d'istinto inizio a cantare. Una canzone, nuova, mai sentita...

Blood in the streets runs a river of sadness 
Blood in the streets it's up to my thigh 
The river runs down the legs of the city 
The women are crying red rivers of weeping 

Mi fermo.
A volte mi capita di comporre spontaneamente, senza pensarci. Quello che mi lascia perplesso è il fatto che sento di nuovo una presenza...dietro di me sta volta.
"  Jim..."
Oh Cristo no!
Quella voce... Di nuovo no!

" Jim, che bella canzone... Quando l'hai scritta?"
È la mia Mary, grazie a dio.
Tiro un sospiro di sollievo. Senza neanche girarmi, le rispondo.
" Ora, honey "
Bhe, è davvero bella " dice dolcemente. Non rispondo.
" Come pensi di chiamarla Jim? "
Non rispondo.

" Mary, abbracciami e basta. " dico.
Sussulta. Non se lo aspettava, non le dico quasi mai cose dolci. Cosa che dovrei, invece, fare più spesso.
Lei, senza dire niente, mi stringe da dietro.
Ci sediamo nella zona di bassa marea. Restando abbracciati, ci lasciamo coccolare dalle onde del mare, ascoltando l'assordante silenzio della spiaggia desolata.

----------------××------------------
Ecco il nuovo capitolo, finalmente!
Vi prego di farmi sapere cosa ne pensare qua nei commenti. Io personalmente ne sono orgogliosa, credo sia, fino ad ora, quello riuscito meglio. Non so, ma mi piace un sacco. La dolcezza di Jim 😍
Apparte questo, vi ricordo di votare per favore, grazie mille di tutto.

Love yaaaa xx

-Eleonora ( ˘ ³˘)❤

PICTURE® || Jim Morrison & The DoorsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora