Caibidil a cúig

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"We go enywhere, our minds Would take us
And also you are beautiful Without your make-up
And you dont even need to
Worry about your weight 'cause We can love the way that
God made us"
-Nina, Ed Sheeran

๔ํํ๑ํํ

Alla fine sono riuscito a convincerla. Sotto la tuta avevo messo dei bei vestiti: uno skinny nero con due strappi sulle ginocchia, una t-shirt blu con una stampa di quelle che vanno alla moda ora e poi degli stivaletti beige. Sono i vesiti più decenti che ho. Non so ancora come ho fatto convincerla a venire con me, l'ho solamente presa per mano e trascinata lontano dalla fermata; fatto sta che ora siamo io e lei fermi davanti la vetrina di una gelateria italiana a decidere i gusti da prendere.

"Non prenderò nè cioccolato, nè fragola" mi risponde acida, ha tenuto una specie di broncio arrabbiato per tutto il tragitto. Cosa che mi diverte da morire.

"Allora cosa!" dico sbuffando leggermente, io ho deciso da almeno due secoli.

"Punto primo: mi hai costretta a venire qui. Punto secondo: sono gusti così banali che mi fanno vomitare" ribatte e pochi secondi dopo, finalmente, punta due dita contro la vetrina.

"Cocco e menta? Davvero non sai fare di meglio?" le dico con un ghigno stampato in faccia "Fai schifo negli abbinamenti." No, sul serio, cosa potrebbe mai azzeccarci il cocco con la menta?

"Sta' zitto, tu che prendi?" cambia argomento e non posso far a meno di sentirmi onorato, o una cosa simile. Si è interessata a quello che prendo! Me ha chiesto che gusti prendo quindi ora é ovvio che voglia anche sposarmi!
Credo che abbia capito cosa sto pensando perché scatta contro di me e cerca di ribaltare la situazione.

"Non fare quella faccia, non me ne importa proprio niente di quel che scegli. Era solo per..." gesticola, "per, solo per dire" conclude ma io rido.

Questa volta non ha funzionato.

"Avanti, che prendi?" mi incita.

"Lampone e Fondente, perché?" corrugo la fronte cercando di capire perché vuole tanto saperlo. Poi ci penso su un attimo, secondo te perché Niall? Per scriverci un libro? Per donare quattro sterline allo 074456 ai bambini del Ghana?

Riferisce le nostre scelte al cassiere, la grandezza del cono, altri cavoli vari, e lui le dice il prezzo, Autumn caccia qualche spicciolo dalla borsa che porta a tracolla ma io lo blocco prendendola per il polso.

Scuoto la testa, "No, no. Pago io."

"Lascia" mi ammonisce fulminandomi con lo sguardo. ‘Lascia’ lo dici a tua nonna, oh. Boom bitch, stendo tutti.

Mi crede davvero così pezzente da non avere quattro sterline e ottatanta da spendere? Okay, non ne ho davvero ma uffa, poi mi offendo... Oppure no e mi godo la bella vita a spese altri.

"Autumn, non sono così pezzente. Okay?" (invece lo sono ma devo darlo a vedere) ora sono io ad avere il suo solito tono duro e tagliente. Boom bitch pt. 2 Dà i soldi al cassiere che ci porge i nostri gelati un po' impaurito e  poi Autumn dice: "Senti," mi manda a quel paese mentre ci dirigiamo fuori infuriati "volevo solo pagarti il gelato per gen-ti-le-zza, conosci?"

Sbuffo una risata, “Ma se per tutto il tempo che abbiamo parlato ti sei comportata esattamente all'opposto della gentilezza!" ribatto cercando di non sembrare troppo antipatico ma allo stesso tempo non voglio che mi urli contro per la sua incoerenza.

"Non sai niente di me" sputa. Certo, cosa c'entrerebbe ora?

A parte il fatto che se continuiamo a battibeccare i gelati li dovremmo leccare a terra. E non ci tengo.

"Non sto dicendo di sapere tutto su di te ma vorrei sapere perché mi tratti così male, che ti ho fatto!" le chiedo, e desidererei la risposta più di ogni altra cosa al mondo. Non proprio ogni altra cosa... ma... sento un tanfo di perversione dell'aria, scusate, sono io.

Ovviamente, non risponde, si limita a dare una leccata al suo gelato colorato.
Non fare pensieri perversi.
Non fare pensieri perversi Niall.
Stacca gli occhi dalla sua lingua, mi ripeto.

Faccio lo stesso con il mio gelato ed è davvero buono. Sono un fenomeno a scegliere i gusti migliori, oh yeah.
La guardo e la vedo tutta intenta a mantenere lo sguardo fisso sul gelato, come se fosse la cosa più interessante di questo mondo. È troppo buffa.

"Credo sia un gelato davvero intelligente se ti tiene così occupata" la schernisco ancora ma questa volta sta ben attenta a nascondere qualsiasi accenno di sorriso.

"Oh, sì. Molto più di te" dice rispondendomi per le rime.

Però, non me l'aspettavo proprio una risposta sgarbata da lei, che sorpresa! Davvero imprevedibile.

Mentre camminiamo il sole continua a salire nel cielo e la temperatura si fa poco a poco più calda, prendere un gelato alle otto di mattina non è esattamente una cosa normale ma per lei, questo e altro. Nonostante mi tratti abbastanza male, non riuscirei a smettere di provarci. Va be' sono abbastanza morto di passera ma capitemi, a ventidue anni, dopo sei anni di solitudine sentimentale...

"Andiamoci a sedere là" indico una panchina verde all'entrata di un piccolo parco pubblico.

Annuisce silenziosamente e ci inoltriamo nel vialetto piastrellato tra gli alberi che lo costeggiano. Ci sediamo continuando a mangiare i gelati. Sinceramente non so se dovrei dire qualcosa o meno, quindi mi limito a fare quello che fa lei: stare zitto. Oh, che spasso!
Cerco di concentrare la mia attenzione sul paesaggio ma questo non riesce a tenere occupata la mia mente; devo parlarle, devo approcciare, devo conquistarla.
Questo silenzio è fin troppo imbarazzante per me. Per noi. Zan zan. Scherzo, ma é imbarazzante davvero.

"Non dovrei essere qui con te, sai?" dice a un tratto.

"Perché?"

"Non dovrei e basta."

"Allora perché sei qui con me?", che sta a fare un indovinello? No perché vi avverto, io faccio cagare in queste cose.

"Sono umana e gli umani sbagliano" Risposta del ca..volo.
Niall Horan non dice parolacce.

"Avresti potuto andartene quando volevi" forse sto giocando col fuoco. Sto andando praticamente contro me stesso. Bravo me! Datemi l'Oscar, vi prego.

"Ti ho detto che ho sbagliato!" ripete fissando i miei miei.

"Se hai sbagliato puoi rimediare quando vuoi" COSA. STRA CAVOLO. STO. DICENDO.

"Perfetto" sentenzia alzandosi "Sei una persona terribilmente fastidiosa e incoerente. Non sperarci, Niall" pronuncia il mio nome con tanto disprezzo che mi abbatte letteralmente.

La osservo andarsene, scomparire lungo il viale i girare l'angolo nelle strade Londinesi. Mi odio.
Sono così stupido.
Perché ho dovuto fare lo spavaldo? Perché sono una testa così maledettamente calda?
Butto il gelato nel cestino con eccessiva violenza e scivolo sulla panchina.
Mamma, ma perché m'hai fatto così cretino? Ma voglio dire, quale grave malattia mi affligge?

BTO: Back To OriginsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora