Caibidil fiche a seacht

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"It's time to tell them what we know
You said you'd stay if I would go
So i'll go, so i'll go
And I said i'd never let you down
You said you won't fuck me around
But we know, but we know
That I'm an eight and you're a ten
Well i guess it's fate has me winning
Or at least it did at the beginning
It's time to tell them what we know
You said you'd stay if I would go
So i'll go, so i'll go

And I said that i'd stay up all night
But you got drunk and I got tired
So can we just put out these fires"
-Your Fires, All The Luck In The World

๔ํํ๑ํํ

AUTUMN

Sistemo tutto quello che ho cucinato un po' trepidante, spero sia commestibile. Mamma e papà sono già seduti a tavola, io vi poso i piatti al centro e prendo posto anche io, mia madre scruta attentamente il mio lavoro, valuta il risultato, mi sento a dir poco sotto esame: ho diciotto anni, una madre stra ricca che non fa niente tutto il giorno, non ho mai imparato a cucinare e ora lei di punto in bianco mi costringe a farlo, se ho combinato una schifezza non ho niente da rimproverarmi.
Non resisto all'impulso fulmineo: le mie dita si muovono da sole sul display del telefono: vado su Facebook, seleziono 'Niall Horan', controllo gli ultimi post in cui è stato taggato, nella foto che mi colpisce lui è semplicemente wow! Trovo troppo teneri i suoi occhi - il destro è leggermente più chiuso del sinistro -, l'intera foto è sui toni del bianco panna, bianco candido, verde chiaro; i suoi capelli sono biondissimi, forse oggi ha rifatto la tinta, le sue labbra - oh mio Dio le sua labbra! Sembrano più rosse e carnose del solito, più maledettamente invitanti e saporite del solito, ha un piccolo accenno di barba sul mento, sulle guance e sotto il naso. È troppo bello, troppo. Salvo immediatamente l'immagine e la imposto come sfondo della tastiera, sfondo della home e - quasi quasi - me la stampo e la attacco alla parete... okay, sto esagerando. La contemplo ancora un po', me la tatuerei in fronte se solo potessi.

"Autumn togli quel coso e servi la cena, grazie" mi ordina mamma, non perde mai l'occasione per riprendermi.

"Sì" annuisco e faccio quel che ha detto.

Li guardo mangiare e aspetto di vedere le loro espressioni per conoscere l'esito di più o meno due ore di lavoro. Mamma prende il tovagliolo di stoffa e lo passa sulla bocca indugiando un secondo, papà mi sorride nervosamente e rallenta il ritmo della mandibola che sta masticando le patate: ho capito, fa schifo.

"Le patate arrosto sono eccessivamente salate, quelle fritte troppo fritte e il purè sa solo di burro. Avresti potuto impegnarti di più" scrolla le spalle e si alza, andandosene. Dai rumori che percepisco, deduco che sia andata in cucina a prendersi qualcosa di confezionato da mangiare.

"Hai fatto più del dovuto Autumn, se non ti dispiace però preferirei qualcosa di già pronto e... mangiabile. Scusa", se ne va anche papà sorridendomi e io vengo lasciata completamente sola con le mie speranze infrante.

Mi prendo i piatti e porto tutto su in camera mia, mi stendo sul letto e poso anche la cena. Assaggio ogni cosa: tutto fa proprio schifo. Alla fine però mangio le patate senza far rimanere neanche un residuo, piangendo un po' di rabbia, delusione, frustrazione. Le patate bagnate dalle mie lacrime erano ancora più salate, però ho mangiato, un poco così, senza uno scopo preciso, forse solo per rendere meno inutili le due ore che ho impiegato per cuocere, lessare, friggere, arrostire, tagliare, sbucciare, schiacciare. Nel frattempo fissavo lo sfondo del mio telefono osservando l'espressione vagamente felice di Niall, con un sorriso che non c'è affatto, ma che io intravedo comunque: è proprio là, sotto le labbra, nascosto nelle iridi azzurre intenso, poggiato sugli zigomi. Sono mortificata del mio comportamento. Mentre scolo una Coca-Cola penso a come potermi far perdonare. Le bollicine mi pizzicano il naso e me lo fanno arricciare, s'infila un'idea nella mia mente: è una mossa un po' azzardata, forse sto per affidargli qualcosa di troppo importante per me, credo di stare per dargli troppa fiducia. Va be', ormai ho deciso, appena posso gli mando un messaggio e glielo chiedo, perfetto. Spero solo non mi ignori, odio parlare al telefono.
Ora però no, non è il caso. O sì? No, no, decisamente no. Oppure...? Non ce la faccio, Dio!

Tu: "Mi dispiace da morire per quel che ho detto, non pensavo niente di tutto ciò. Non odiarmi per favore. Ti andrebbe di vederci, un giorno di questi? Vorrei mostrarti una cosa, ci tengo tanto|"

Così sembra troppo... troppo disperato, dovrei togliere qualche 'scusa' e 'per favore'. Ma no, che me ne frega, per una volta sarò completamente senza filtri, almeno una volta. Digito un bel punto e mando il messaggio, prendo un respiro e mi metto in attesa per una sua risposta. Intanto accendo la televisione e apro un'altra lattina di Coca-Cola.

In televisione non c'è niente che mi piaccia particolarmente quindi finisco per vedere 'Planet's got talent', uno stupido programma che raccoglie tutte le esibizioni più strane dei soggetti più fuori di testa che partecipano allo show nei vari paesi del mondo. Fa abbastanza schifo ma lo guardo comunque fino alle dieci e mezza di sera. Apro poi YouTube e scorro la home tra le proposte, nella sezione musica c'è il video di una canzone che si chiama 'Pity Party', la cantante è Melanie Martinez. Prendo le cuffiette e la ascolto: in pochi secondi m'innamoro del sound, del video e soprattutto di questa Melanie, fino alle undici e mezza resto sullo stesso canale e ho ascoltato l'intero album. Lo scarico immediatamente da un sito (illegale, ops) e mi ritrovo per la prima volta nella mia vita a essere letteralmente innamorata di una cantante: il suo stile, i suoi comportamenti inquietanti e allo stesso tempo graziosi, il fatto che le sue canzoni siano ispirate al suono di vecchi giocattoli; l'adoro in tutto e per tutto. Ora sul telefono ho venti canzoni. Wow, siate fieri di me, mi sto progredendo.

Niall♡.♡: "Non lo so, sai io faccio vari lavori per poter vivere e non mi giro i pollici tutto il giorno come te."

Mi risponde dopo tre ore e mezza, mi prende in giro etichettandomi come una viziatella e si permette anche di burlarsi delle mie scuse fin troppo sincere e sentite? Sta' calma, se non vuoi rovinare tutto di nuovo, stai calma.

Tu: "Se non vuoi venire non c'è problema, posso tranquillamente andarci con qualche altro amico che apprezza davvero le mie scuse sincere"

Niall♡.♡: "Perfetto, va' pure. Divertitevi! :)x"

Non ci credo, non ci credo! Mi blocco subito quando mi accorgo che sto digitando 'Spazzino di merda'. Lo ignoro, lo odio davvero troppo, non merita una mia replica, non la merita. Necessito questo corso di boxe sempre di più. Lo odio da morire. Lo odio senza eguali, è un fottuto stronzo.

BTO: Back To OriginsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora