~Parte 4~ 'Verso il parco'

791 63 7
                                    

Allora spensi il telefono facendo finta di non aver letto.
Lo metto nella borsa, poi avdo verso il mio armadio.
Un armadio in legno, che apparteneva a mia nonna...
Comunque, lo aprii e vidi subito un paio di pantaloncini, jeans; e una canotta nera con qualche disegnino bianco.
Non vi preoccupate, c'erano anche altri vestiti...
Li presi e li indossai, poi andai nella scarpiera e, come sempre avevo 30000 scarpe o forse anche di più.
No, scerzo facciamo cinque paia.
Di quelle tremila, decisi di prendere delle Vans bianche e me le infilai ai piedi.
Andai in bagno.
Quindi dovevo uscire.
Andai verso la mia porta e la aprii.
Andai per incamminarmi verso il corridoio, ma il campanello suonò.

-"Vado io!."- disse mia madre dalla cucina.

Cercando di capire chi era, continuavo ad camminare nel corridoio.
Arrivata, stavo per aprire la porta ma mia madre disse o urlo... non so tanto spiegarvi...

-"Giadaaa, qui c'è un ragazzo che dice di chiamarsi James."-

Dio santo, sto iniziando ad odiare quel nome...

-"Okay, aspettate un'attimooo."- dissi aprendo la porta del bagno.

Andai verso lo specchio, e aprì un armadietto, presi la mia borsetta per i trucchi e tirai solo un eyeliner.
Me lo misi e poi mi sciolsi i capelli, presi un codino, se mai avessi caldo...
Poi andai a prendere la borsa dove avevo messo il cellulare.
Dopo averla presa, mi diressi verso James e mamma.
Arrivai e vidi James che parlava con mia madre. Era vestito con jeans scuri, una maglia bianca con sopra una camicia aperta.

-"Ciao James."- dissi incrociando le braccia.

-"Ciao Giada,"- si alzò-"I ragazzi mi hanno detto di venirti a prendere."-

Quei fottuti occhi verdi stavano guardando i miei.

-"Ah, okay, allora andiamo?."- chiesi iniziando a salutare mamma.

Ma prima di lascialrla, sentì che mi bisbigliava qualcosa nell'orecchio:

-"Carino eh, adesso capisco come mai eri entrata così oggi."-

La guardai malissimo.

-"Allora vado."- dissi facendo un cenno con la mano, che doveva essere un saluto.

-"Okay."- disse mia madre ricambiandolo con un'altro cenno.

Uscimmo dalla casa, c'incamminammo, James non smetteva di guardarmi.
Stavo iniziando ad odiarlo.

-"Dove dobbiamo andare?."- chiesi mettendomi una ciocca dei capelli dietro le orecchie.

-"Al parco."- disse spostando lo sguardo in avanti.

-"Ah, okay, allora dobbiamo passare per la scuola, poi andare per cinque minuti dritto."- disso cercando di ricordare.

-"Lo so."- disse

-"Allora mi scusi."- sorrisi.

-"Eh se ti dicessi che non ti scuso?."- disse provocandomi con um suo bellissimo sorriso.

-"Bhe, allora mi offenderei e... ti farei questo."- sorrisi e gli faccio subito il solletico.

Subito James si cortoccieva per non subire la tortura.
Le persone ci guardavano come se noi fossimo dei bambini.
Bhe... all'incirca lo eravamo...
Prima eravamo tutti irti come delle scope, nessuno dei due voleva iniziare a parlare, ma adesso eravamo più pazzi dei bambini, come se ci conoscessimo da tempo.
Prima James sembrava uno che se la tirava...
Ma invece penso che mi sia fatta un'idea sbagliata di lui.




A scuola con loro || Big Time Rush ♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora