Capitolo 9

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Appena mi assicurai che le due fossero andate via dal bagno, uscii di corsa. Sapevo che Camila mi stava cercando per lasciarmi, sperava che ci rimanessi male, ma non era così. Dovevo giocare con i suoi sentimenti, proprio come lei faceva con i miei.

"Laureeeeen, dove sei finita?" Sentivo la sua voce "avete visto Jauregui?" Continuava a chiedere.
Le urla erano sempre più forti.
Dovevo mandare a monte il loro stupido, ma ben congegniato piano.
Per impedire a Cabello di parlarmi, me ne andai in campo a fare due chiacchere con il coach.

"Allora sei pronta Jauregui? " chiese lui.
Era così alto e muscoloso, intelligente e calmo, con voce calma e calda.

"Sono un pò nervosa, un pò troppo" risposi io, essendo consapevole che non ero agitata soltanto per la partita.

"Sono sicuro che ci condurrai alla vittoria, sei sempre stata un ottimo capitano. Rilassati e gioca questa partita come se fosse l'ultima...e poi, adesso che le cose tra te e Cabello vanno meglio, penso proprio che riusciremo ad ottenere il giusto equilibrio di armonia, nella squadra. Sono stato un genio a farvi stare nella stessa stanza." Finì lui. La modestia non é mai stata tra le sue doti principali.

-certo, un vero e proprio genio- pensai io.

Decisi che l'unica soluzione era concentrarsi. Lasciare fuori i problemi, liberare la mente.
Rimasi alzata, poggiandomi sulla ringhiera e iniziai ad osservare.
Il campo era vuoto, grande, mi trasmetteva sicurezza.
Sentivo la gente parlare, tra risate e incoraggiamenti.
Cercavo di comprendere le parole, ma erano accavallate. Ne sentivo una, poi un'altra, dopo un'altra ancora.
Mi isolai mentalmente da tutto questo disordine e iniziai a pensare e ad impormi che:

Non dovevo distrarmi. Giocare al meglio, quella doveva essere la mia unica preoccupazione, né Camila, né DJ, né Ally.
Al resto ci avrei pensato dopo.

D'un tratto sentii il suo profumo avvicinarsi, le sue braccia allacciarmi la vita da dietro, dei baci sul collo come soltanto lei poteva fare.
Mi girai, la guardai negli occhi e la baciai.
Magari non avrei dovuto, ma non potevo resisterle.

Sentii dei colpetti di tosse.
"Uhm...Non vorrei interrompervi, ma é il momento di entrare in campo" disse Austin con un tocco di ironia.

Nessuna ragazza della squadra ci aveva viste, e menomale! Se DJ avesse visto la scena sarebbe andata su tutte le furie.

Feci un discorso di incoraggiamento:
"Allora oggi é il grande giorno. Siamo preparate, siamo allenate, siamo in forma, (in questo momento guardai Cabello) e vinceremo! Lasciate fuori i vostri problemi e concentratevi, ma soprattutto divertitevi e date il meglio, perché occasioni del genere capitano una sola volta." L'ultima parte la dissi, riferendomi a me stessa.

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Fecimo una pausa, stavamo indietro di due punti e mancavano pochi minuti alla fine.
Guardando il volto di Ally, oltre ad essere affaticato, era anche arrabbiato. Probabilmente il suo piano non stava andando come desiderava e questo mi rendeva felice.

Stavo bevendo, quando un ragazzo mi catturò l'attenzione.
Era Cody, il mio ex. Era diventato più bello, non lo vedevo da due anni. Dopo che ci lasciammo, lui partì per l'Europa e perdemmo i contatti.

Allora io mi ci avvicinai velocemente. Lo chiamai, urlando il suo nome e si girò. Mi sorrise e si avvicinò alla ringhiera che separava il campo dalle panchine.

"MIO DIO, LAUREN!" esclamò lui contento.
Ci abbracciammo, con la ringhiera che ci separava.

"Lauren, datti una mossa, si rigioca" urlò Austin.

Sempre ad interrompere. Sempre.

Feci un segnale a Cody di vederci più tardi, finita la partita.
Mi riconcentrai e ritornai in campo.
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Dovevo segnare. Dovevo fare questi ultimi due punti. Non potevo deludere la squadra, non potevo far felice Ally, volevo mantenere il ruolo di capitano, ma soprattutto non volevo deludere me stessa.
Quel sovraccarico di pensieri mi risvegliò. Ad un tratto il mio istinto iniziò ad aumentare la velocotà, strappare dalle mani la palla all'avversario e iniziai a correre più veloce che potevo verso la mia metà campo.
Tirai la palla verso il canestro, senza pensarci due volte, così d'istinto.
Il tempo stava scadendo..

3
2
1

La palla va a canestro.
3 punti. Avevo fatto 3 punti.

Fine.

L'arbitro annunciò la fine della prima partita del torneo.

Caddi a terra dalla gioia, la squadra, anche Ally si avvicinò a me. Urlavano il mio nome, tra chi mi abbracciava e chi mi buttava l'acqua delle bottiglie.
Avevamo vinto, non potevo ancora crederci.

"ABBIAMO VINTOOOO! SIETE IL MIO ORGOGLIO RAGAZZE! STASERA SI FESTEGGIA!" Urlò Austin unendosi al caloroso abbraccio di gruppo.

Dopo esserci congratulate con la squadra avversaria, andammo tutte in spogliatoio per cambiarci e andare in Hotel, ma un solo pensiero mi disturbava: dov'era Camilla?

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