"-Ma tu stai bene?-" domanda Allison, dopo che le ho raccontato tutto su ieri e stanotte.
"-Penso di sì...solo che è stato tutto come un sogno, e non capivo se era realtà o no.-" mi tremano le mani.
"-Tu quando non sei sicura che sia realtà, contati le dita delle mani, nei sogni ne hai sempre qualcuna in più.-"
Mi conto le dita delle mani.
1,2,3...10.
Non è un sogno. Sto parlando davvero con Allison."-Grazie.-" dico abbracciandola.
"-Ma ieri come mai sei dovuta scappare a casa prima?-" domando.
"-Mm...beh i miei avevano bisogno del mio aiuto perché...perché non trovavano l'inalatore di mio fratello.-"
"-Ah, alla fine lo avete trovato?-"
"-Sì sì, andiamo in classe?-"
Annuisco e ci incamminiamo nell'aula di fisica.
Finita l'ora vado verso il mio armadietto per prendere gli altri libri, ma Damon mi raggiunge camminando di fianco a me.
"-Hei.-" sorride.
"-Ciao.-" saluto a mia volta.
"-Come ti senti?-"
"-Bene, perché?-" chiedo fermandomi nel mezzo del corridoio, lo stesso fa lui.
"-Beh, spero non ti dispiaccia, ma mentre parlavi con Allison stamattina ti ho sentito e volevo solo assicurarmi che ti sentissi bene.-" gli occhi fissi sui miei.
"-Oh...io sto bene, grazie per aver chiesto.-" continuo a camminare.
"-Ti andrebbe di studiare con me oggi?-" domanda ad un tratto.
"-Em...sì, perché no?-" sorrido arrossendo.
Sorride anche lui e si tocca il retro del collo con la mano, quasi imbarazzato.
"-Va bene...allora, dopo ti aspetto all'uscita.-"
"-Sì, okay. A dopo.-" lo saluto e lo lascio davanti il mio armadietto, mentre io raggiungo l'altra aula.
Sento i suoi occhi su di me, ma non mi volto e continuo a camminare, non rendendomi conto del mio sorriso in facciazSuona l'ultima campanella ed esco da scuola, trovando Stiles ed Allison ad aspettarmi e un po' più dietro di loro vedo Damon appoggiato alla sua moto.
Vado da Allison e Stiles spiegandogli che non torno con loro perché vado a casa di Damon.
Stiles mi schiaccia solo l'occhiolino, Allison, invece, mi dice di stare attenta.
Li saluto e vado verso Damon."-Ecco, questo è tuo.-" dice porgendomi il casco.
Lo prendo e lui sale in sella mettendosi il suo, salgo anche io e lo indosso tenendo le braccia attorno al suo torace.
"-Pronta?-" domanda.
"-S...-" neanche il tempo di rispondere che la moto parte e io mi stringo di più al suo corpo per paura di cadere.
La moto si ferma davanti una grande villa e scendiamo.
Lo seguo fino a dentro casa.
Davanti a me, un grande salotto fatto con travi di legno, compreso di divani e mobiletti vecchio stile."-Lydia? Vuoi entrare o...?-" chiede con un furbo sorriso in faccia.
Sorrido abbassando lo sguardo e lo seguo in cucina.
"-Allora, per oggi ti va di mangiare un qualcosa di italiano? Dato che mio padre era siciliano ne so un po' di cucina tipica.-" ammicca con lo sguardo, appoggiandosi con il bacino al tavolo da lavoro.
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• Supernatural •
Fanfiction"Ah. Ecco di nuovo la sveglia che suona, ciò sta a significare che un nuovo giorno sta per cominciare, un giorno orribile come tutti gli altri." Pensava Lydia, ma si sbagliava, quel giorno sarebbe stato diverso dagli altri. La sua vita sarebbe cambi...