Capitolo 5

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Qualcosa mi sta schiacciando la pancia, non capisco cosa possa essere.
Apro gli occhi e vedo una mano di Damon attorcigliata alla mia vita e l'altra a farmi da cuscino sotto la testa.

Quasi me ne ero dimenticata di ieri sera.

Resto immobile per un po'. Da un lato perché non voglio svegliarlo, ma dall'altro perché vorrei non uscire mai dalle sue braccia.

Dopo un po' di tempo cerco di scivolare fuori dal suo incatenamento per potermi mettere faccia a faccia con lui.
Riesco a girarmi senza che lui si svegli.
Almeno credevo.
"-Buongiorno.-" dice con gli occhi chiusi.

"-Buongiorno.-" rispondo sorridendo e fissandolo, appoggiata al suo braccio.

"-Dormito bene?-" domanda ancora senza aprire gli occhi.

"-Non mi posso lamentare...-" scherzo.
Ho dormito come mai avrei pensato di poter fare.

Finalmente apre gli occhi.
Quegli occhi, che nonostante siano color ghiaccio riescono a farmi riscaldare.

"-Ah, non ti puoi lamentare eh?-" ride prendendomi dai fianchi e mettendomi sotto di lui sostenendosi con i gomiti.

"-Okay, magari ho dormito bene.-" sorrido.

"-Già va meglio.-" si avvicina a me dandomi un bacio dolce sulle labbra.
Io che lo attraggo a me, scompigliandogli i capelli con le mani.
Appena ci stacchiamo si butta di fianco a guardarmi, mettendosi una mano sotto la testa per appoggiarsi.

Ci fissiamo e dopo di che mi prende per mano stringendola stretta.

"-Credo sia il caso di scendere di sotto.-" dico mettendomi seduta.

"-Mm...-" si lamenta.

"-Dai su.-" faccio per alzarmi lasciando la presa ma mi prende subito dal polso facendomi cadere sopra di lui.

Adesso abbiamo le fronti che si toccano e i suoi occhi sono piuttosto divertiti.
Rido stampandogli un bacio veloce in bocca e mi alzo.

Lui fa lo stesso, io vado in bagno per rinfrescarmi e indossare una gonna sopra la coscia a fantasia scozzese blu e viola, un croaptop largo amaranto e stivaletti beige bassi.

"-Rimani a colazione?-" domando.

"-Se per te va bene.-"

Annuisco sorridendo e scendiamo trovando in cucina mio padre con la colazione pronta.

"-Buongiorno ragazzi!-" dice finendo di mettere le bibite in tavola.

"-Buongiorno.-" rispondiamo all'unisono sedendoci sugli sgabelli vicini.

"-Servitevi.-" incita mio padre schiacciandoci l'occhiolino e sedendosi difronte a noi.

Finiamo di mangiare e ci accomodiamo in salotto.

"-Allora Damon, dimmi un po'...da dove ti sei trasferito?-" domanda ad un tratto mio padre.

"-New Orleans, io e mio fratello ci siamo trasferiti qui nella villa che ci ha affidato mio zio.-" spiega Damon.

"-E i tuoi genitori?-"

"-Io e mio fratello li abbiamo persi tanto tempo fa in un incendio, da allora badiamo l'uno all'altro.-"

"-Ah. Mi dispiace.-" dice dispiaciuto.

"-Come è andata a finire ieri sera?-" domando per smorzare la situazione.

"-Beh. Il corpo del ragazzo di ieri sera è parecchio simile agli altri.-" spiega mio padre prendendo il giornale dalla tasca laterale della poltrona.

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