Harmonia Intrighus

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Quando Siraj si risveglió in infermeria, notò qualcuno vicino a lei ma non ci vollero più di tre secondi per capire di chi si trattasse.

-Professor Piton potrebbe rimetterlo al suo posto? Me l'hanno regalato i miei genitori

Piton era in piedi vicino al comodino e teneva in mano un libro abbastanza grosso, dalla copertina rigida di colore viola.

-Copia di Pozioni anno 8, allenamenti dopo G.U.F.O- lesse con voce sprezzante- a cosa ti serve?

Il G.U.F.O, Giudizio Unico per Fattucchieri Ordinari, sono degli esami che gli allievi dovevano sostenere al quinto anno di Hogwart per scegliere poi in che facoltà continuare gli studi e accedere al M.A.G.O,Magie Avanzate Grado Ottimale.
Siraj stette in silenzio, indecisa se rispondere o meno; i due si guardavano negli occhi.

-Quando ho troppi pensieri, apro il libro e preparo una pozione. Concentrandomi li non pens...-

Ma non finì la frase che Piton la alzò con forza prendendola per il colletto della maglia

-Presuntuosa arrogante!- le urlò
-Cosa è successo ieri notte?- domandò Siraj impassibile

Piton non le rispose, la lasciò e uscì dall'infermeria.

Il natale era finalmente giunto, molti allievi erano tornati a casa compresi Hermione, Ron e Harry promettendogli però di scriverle.
Molti ragazzi si erano innamorati di lei, chi per la sua dolcezza, chi per la sua misteriosa abilità ma a Siraj non interessava.

Quella mattina, si ritirò nell'aula di Pozioni, essa traboccava di alpolle, pozioni, boccette, provette, calderoni da ogni parte,le pareti erano tutte ricoperte da scaffali, non era mai tanto illuminata e visto la sospensione delle lezioni per le vacanze, ora era totalmente vuota.
Prese il suo libro e lo aprì nell'ultima pagina:

Harmonia Intrighus
Impossibile da preparare
Da a chi la usa, la risposta a una sola domanda

Tante erano le domande che le passavano per la testa: Chi erano i suoi genitori? Erano vivi? Se si dov'erano? Cosa le era successo quella notte? Perché nessuno le diceva niente?

Prese un calderone e iniziò; ma dovette provare più e più volte perché anche il minimo errore poteva distruggere tutto.
Erano quasi le 6 della mattina successiva quando si appuntó dove era arrivata e poté sedersi aspettando l'ultima ebollizione, un giorno intero le ci era voluto; mangiò con avidità una mela che aveva preso da Madama Chip, la professoressa che gestiva l'infermeria, la mattina prima.
Quando la pozione fu pronta aggiunse un petalo di rose che tinse la pozione dandole così il tocco finale.
Provò ad annusarla per accertarsi della riuscita ma subito cadde a terra.
Vide Voldemort con la bacchetta alzata, a terra una donna dai lunghi capelli arancio e occhi verdi
-Avada Kevadra!- urlò Voldemort ma poco dopo averlo pronunciato si smaterializzó
In una frazione di secondo vide un uomo incappucciato tutto vestito di nero avvolgere la donna, un lampo verde, poi rosa poi vide la donna cadere a terra svenuta. L'uomo era sparito.

-Repello!- sentì dire e tornai in me

Piton era su di me, mi guardava, stavo ansimando forte

-Non lo faccia!- disse Piton deciso alla professoressa Mc Graintt che stava per annusare la pozione- è Harmonia Intrighus
-Cosa!?- chiese la Mc Granitt sconvolta
-Come lo sa?- chiese Siraj a Piton
-Non potrebbe essere altro- scandí parola per parola
-Chiamo il professor Silente- disse la Mc Graintt e uscì veloce
-Professore, Voldemort mi cerca?

Piton non rispose

-Signorina Siraj, Silente la vuole nel suo ufficio

Silente era in piedi.
L'ufficio era molto ampio: l'ingresso aveva due o tre mobili chiusi e i quadri dei vari presidi ricoprivano le pareti fino al soffitto poi tre arcate e quattro o cinque scalini davano accesso alla scrivania dove Silente vi sedeva e a delle scale che presumme portavano al suo dormitorio.

-Oh Siraj, benvenuta, accomodati- disse appena mi vide indicando una sedia alla sua scrivania- Harmonia Intrighus...potente non è vero? Una sola annusata e lei ti rivela quanto di più profondo tu possa volere sapere... Sei inteligente Siraj, inteligente quanto i tuoi genitori.
-Professor Silente, le sai chi sono i miei genitori?Sa chi sono io?- chiese con il cuore a mille

Silente si avvicinò e la guardò intensamente da sotto gli occhiali mezzaluna; gli occhi di Siraj sfumavano dal nero al verde

-Temo Siraj, che troverai la risposta alle tue domande solo nel momento in cui sarai pronta. Ma ora...devi fidarti di me se ti dico che è meglio che nessuno sappia ciò che hai visto, neanche i tuoi amici.

Siraj non si era mai sentita così sola come quella notte in infermeria, era a un passo dal conoscere i suoi genitori ma non poteva parlarne a nessuno.
Chi era l'uomo incappucciato? E quella donna era sua madre? Dov'era ora? Era morta? E suo padre? E cosa voleva Voldemort da lei?

Spazio all'autrice:
Spero che la mia storia vi stia piacendo e che dire, commentate, fatemi sapere cosa ne pensate! Al prossimo capitolo!

La Figlia ImpossibileDove le storie prendono vita. Scoprilo ora