Ricordi?

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Fede:
Eccola li a terra... Avevo perso la ragione... Dopo che Denny mi aveva chiamato per dirmi che era rimasta in un hotel con Emiliano sono salito in macchina e ho guidato tutta la notte per tornare a Milano e poi mi è arrivata, inviata da Giulia... Quella foto... La ritraeva in intimo abbracciata a lui, solo la nausea ha placato la rabbia nel vedere quella foto quasi quanto avesse fatto l'alcool di prima mattina; poi quando è arrivata in moto abbracciata a lui... Non ci ho visto più! So che anche io avevo fatto quello sbaglio con Giulia...  ma lei ci aveva scopato! Mi aveva tradito...
I miei occhi iniettati di rabbia erano fissi nei suoi pieni di lacrime mentre cercava di rialzarsi e poi un dolore cane all'occhio da farmi indietreggiare, mi ero dimenticato di Emiliano e del suo destro...
-Sei matto! Che cazzo ti prende! L'hai picchiata!- mi urlava contro mettendosi davanti a lei...
-È una Puttana! Tu sei uno schifoso pezzo di merda!- barcollavo per il dolore e per quelle bottiglie che mi ero scolato poco prima, ormai il buon senso aveva lasciato il posto all'ira.
-Carol!- questa volta la voce era femminile, una ragazza uscì da una macchina seguita da Denny e Ax, corse verso di Carol cercando di tirarla su... Sicuramente quella era Chiara. Quando Carol fu in piedi si avvicinò oltrepassando Emiliano e venne verso di me -Fede.... C'è stato solo un bacio... Io amo te...- la voce rotta per le lacrime e le mani che tremavano... Ma questo non mi avrebbe fermato.
- ho visto la foto! Non ti credo! Non ti voglio più vedere!- le parole uscivano come veleno dalle mie labbra.
-Sei tu che mi hai lasciata!- urlava. Quelle parole mi fecero gelare il sangue -Cosa?...- riuscii solo a spiccicare. La mia mano si strinse d'istinto e si scaravento contro di lei facendola cadere a terra di nuovo ma stavolta senza farla riprendere, cazzo avevo esagerato.
-Carol scusa...- cercai di avvicinarmi ma vidì il terrore nei suoi occhi... Avevo saputo dell'aggressione di certo ora l'avevo rovinata ancora di più, Chiara la stringeva via da me e Emiliano mi allontanava strattonandomi.
-venite potete stare da me- disse una volta avvicinatosi alle ragazze e aiutandole. Chiara entrò con Carol per prendere le loro cose mentre io rimanevo ancora pietrificato sul vialetto di casa non sapendo cosa fare... Quando uscì dalla porta le andai incontro -Mi dispiace...- il suo occhio era diventato rosso e gonfio, le lacrime fuoriuscivano dall'altro.
-Era tutto troppo bello...- disse con voce roca per poi andarsene con tutti gli altri lasciandomi solo inginocchiato sull'erba tra le lacrime e la disperazione.

Jega:
L'occhio non smetteva di bruciare forse per la mancanza di ghiaccio o forse per le lacrime che non volevano smettere di uscire, rimaneva il fatto che il dolore fisico non era paragonabile a ciò che stava passando il mio cuore. Avevo fatto la cazzata più grande della mia vita e ne stavo ripagando le conseguenze. Il divano di Emiliano era comodo ormai gli ultimi cinque giorni li avevo passati lì tra lacrime, film, cuscini e fazzoletti da brava depressa ma non riuscivo a levarsi l'immagine di Federico che mi dava un pugno nel occhio, il suo sguardo omicida colmo di ira e delusione; un forte trambusto mi tolse quell'immagine da davanti riportandomi alla realtà dove Chiara, munita di borsa e valigia si avvicinava a me con aria triste... -Non voglio lasciarti qui a piangere..- mi era stata vicino in tutti questi giorni a aveva litigato tutta la mattina con la madre cercando di convincerla a rimanere qualche altro giorno  ma senza successo.. -Ehy non preoccuparti per me, sto già meglio e mi riprenderò molto presto!- le dissi cercando di abbozzare un sorriso, non volevo che se ne andasse ma non volevo nemmeno  che si sentisse in colpa. Presi una delle macchine di Emiliano e l'accompagnai alla stazione,  dopo almeno un ora di abbracci e altre lacrime riuscimmo a staccarci permettendole di salire sul treno e andarsene lasciandomi di nuovo ai miei pensieri. Stavo per salire in macchina quando mi squillo il cellulare al quale risposi solo dopo essermi " ripresa "
-Ehy Bimba come stai?- diceva la voce di Emiliano sommersa da grida e rumori assordanti,
-Bene... ho accompagnato Chiara alla stazione ora sono in macchina... tu che fai con tutto questo casino?-
-Eh sono dovuto andare a fare una trasmissione che il rapper che avevano ingaggiato non si è presentato...- urlava lui sopra le grida delle fan,
-Chi è?-
-Nessuno di importante, senti ora devo andare che inizia la diretta, tu vedi di fare la brava magari fatti un giro per Milano, comprati qualcosa cerca di distrarti almeno stasera usciamo!-
-Emis non....- nemmeno riuscii a parlare che subito mi interruppe.
-Noooo!  Non voglio sentire "ma", "non"  qui e là e piripi piripà!- ma come parla?
-Ok... ci vediamo dopo- dissi ormai arresa.
-A dopo bimba!- che palle non avevi voglia di uscire stasera preferivo farmi un giro ora che uscire stasera ed Emiliano quando ci si mette è cocciuto ma in fondo non potevo dirgli di no, mi è stato vicino in questi giorni ha sempre cercato di aiutarmi e mi aveva ospitata. Avevo chiamato il proprietario dell'ex appartamento dove ero stata con Is ma purtroppo lo aveva già dato in affitto ad un altra coppia. Sarei potuta tornare a Roma ma poi me la sarei vista di nuovo con i miei e avrei rischiato troppo di rivederlo... Solo con il suono di un clacson mi resi conto che stavo guidando senza sapere dove stavo andando così decisi di fermarmi ad un Bar sulla strada, parcheggiai e  mi andai a sedere su una delle sedie fuori coprendo mi il viso con le mani... fino a nemmeno una settimana fa la mia vita era perfetta mentre ora si stava solo sgretolando, mi mancava Federico.  Non facevo altro che pensare a lui e a quanto fossi stata stupida, le lacrime riniziarono a uscire dai miei occhi così tira fuori dalla borsa un paio di occhiali da sole e li misi, sperando che così si sarebbe notato il meno possibile. Una ragazza estremamente tatuata venne verso di me masticando una gomma, -Salve, ha deciso cosa ordinare?- disse con tono scocciato, -Ehm... non proprio,  cioè io...- Non avevo pensato a prendere qualcosa volevo solo sedermi all'aperto e cercare di  calmarmi.
-Senti tizia non puoi rimanere qui se non ordini.-
-ecco io...-
-Portagli un caffè,  anzi due grazie!- disse un ragazzo seduto ad un tavolo accanto al mio, perché aveva ordinato per me? ma almeno aveva fatto andare via la cameriera scortese.
-Grazie ma non ce ne era bisogno.-
-Non volevo sembrare scortese,ma  Tiffany perde facilmente le staffe...- disse sorridendo,  poteva essere anche un ragazzo carino ma il mio umore non era affatto compatibile. -Sì beh io non sarei da meno fidate- mi stavo irritando.
-Bene non sono l'unico Romano che è venuto a vivere a Milano!- disse lui ridendo ciò mi sorpresa era di Roma?
-Beh anche se sono di Roma ciò non ti permette di prendere tutta questa confidenza!- gli sbroccai,  solo vedendolo rattristarsi mi resi conto che me la stavo prendendo con un ragazzo che non c'entrava assolutamente niente.
-Scusami non era mia intenzione se vuoi me ne vado...- disse alzandosi dalla sedia e prendendo la rivista che si trovava davanti.
-No No, Scusami... ho avuto una brutta giornata, dai siediti- gli dissi intravedendo Tiffany che ci portava il caffè.
Iniziò a parlarmi di lui e di come si trovava a Milano, aveva un aspetto troppo familiare, come se lo avessi già visto ne ero sicura ma non mi ricordavo dove... Era anche abbastanza carino tirava fuori un bel sorriso che ne faceva abbozzare uno a me e dei bei occhi castani da ammirare -Ma sei famosa per caso?- mi chiese svegliando mi dai miei pensieri, -Cosa????? Iooo NOOOO!- merda non ci avevo pensato,
-Ah mi sembrava di averti già vista... ah! Merda!- imprecò lui facendo cadere il caffè cosa che mi fece abbastanza ridere dopo cinque lunghi giorni di pianto. Tirai su la rivista per impedire che si bagna se ma quando vidi la copertina mi pietrificai.
-Nessun danno!- disse lui sorridendo ma non mi mossi...-Ah sei una fan ? Non me lo aspettavo sinceramente che facesse sta cosa....- Non lo ascoltavo più riuscii a togliermi le occhiali da sole pensando che non avessi visto bene l'immagine ma purtroppo non mi ero sbagliata.... -De...devo andare scusa... - presi la rivista e corsi verso la macchina senza sentire cosa diceva il ragazzo al quale non avevo chiesto nemmeno il nome ma ora non ne avevo tempo.... dovevo correre! Presi la macchina e partii a tavoletta, correvo  con la macchina forse anche troppo finché non arrivai nel cortile di quella gigantesca casa ormai troppo familiare,  presi la chiave di riserva sotto la terza mattonella del muretto e aprii urlando come una matta. -Brutto stronzo dove cazzo sei?!- Senti dei rumori sotto i miei piedi per poi accorgermi che il pavimento era cosparso di vetri rotti e mozziconi;  controllai tutto il piano di sotto messo decisamente in disordine per poi salire al pianpiano di sopra che era messo anche peggio. ed entrare nella stanza da letto dove lo trovai. Federico era seduto sul letto con lo sguardo rivolto verso le mani che si stringevano tra loro, alzò lo sguardo verso di me dandomi una visione raccapricciante, due grandi occhiaie si espandevano sotto i suoi occhi rossi e gonfi, la pelle bianca che mostrava quasi le ossa nonostante fossero passati solo cinque giorni e le labbra secche e schiarite tenevano con difficoltà una sigaretta accesa... non sapevo cosa fare, finché non parlò lui.
-Carol, a cosa devo l'onore?  Oltre ad averlo spezzato vuoi anche dare fuoco al mio cuore?- con quelle fredde parole quel minimo di pena che avevo per averlo visto in quello stato scomparve e l'odio tornò -In realtà sono qui per chiederti a te delle spiegazioni gli dissi tirandogli la rivista che finì proprio sotto di lui, l'immagine della copertina dove Federico era ritratto che si baciava con Giulia durante gli Homer Visit di X-Factor su faceva largo tra la sporcizia sul pavimento. -Io avrò anche sbagliato ma anche tu lo hai fatto,  solo per farti capire quanto sia anche tua la colpa.- proprio quando stavo per andarmene sentii due braccia stringermi da dietro e delle lacrime bagnarmi la spalla, cercai di dimenarmi ma Federico era sempre stato più forte di me, -... ti prego... abbiamo sbagliato entrambi... ma se divisi siamo fragili, ricordi?...- sussurrava sapendo di alcool e tristezza,  mi prese le mani e ci mise qualcosa che solo dopo mi resi conto avesse in mano, erano le due parti del cuore di ceramica. Iniziai a piangere e lo sentii sussurrare ancora... -Ti faccio del male ma senza te non posso andare avanti....- stavo cedendo avevo bisogno di lui finché non sentimmo delle grida dal piano di sotto che chiamano Federico,  la voce di quella stronza -Federico andiamo la stampa è pronta già hai saltato l'intervista l hanno data a Killa e poi tua madre ci ha invitato a cena, poi devi dare una sistemata senza fare questa scenata del finto depresso, quindi muoviti!- disse entrando nella stanza e fermandosi vedendomi, mi gira verso di lui, -A quanto pare non hai più bisogno di me... puoi essere forte anche da solo...- mi sciolse dalla stretta ed entrambi le parti del cuore caddero a terra andando in frantumi mentre uscivo da casa di Federico decisa a chiuderla per sempre.

Salve a tutti!  Chiedo umilmente perdono per il mega ritardo ma sono stata immersa da problemi scolastici... come state? So che questo capitolo potrà essere tragico ma tranquille c'è molto altro da dire!  Spero vi piaccia commentate in tanti   e non uccidetimi vi prego :'D
Grazie a
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Almeno tu mi vuoi bene (Sequel Cuori in Ceramica)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora