(9) Fiducia.

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Mi sveglio. Appena apro gli occhi vedo tanta luce ma dopo pochi secondi metto a fuoco e vedo che sono nella mia stanza. Ho un lieve mal di test ma niente di che, guardo l'ora... sono le otto e un quarto del mattino... ho dormito così a lungo? E l'operazione?
Vado davanti allo specchio e mi guardo, noto subito una fascia bianca con delle macchie di sangue dietro la mia testa. Devo andare a cercare Thomas. Mi faccio una doccia, mi vesto e esco subito.

Thomas: Clhoe!

Mi fermo e mi volto, Thomas sta arrivando.

Io: Hey.

Thomas: E' da un po' che ti cerco! Dobbiamo andare in laboratorio, ricordi?

Io: Si, ehm... certo Thomas!

Thomas: Sono quasi le otto e venti. Dovremmo essere già lì, se vuoi uscire per le sei di questo pomeriggio.

Io: Chi ti ha detto questi orari?

Thomas: La Dows, ma non c'è tempo da perdere! Su, andiamo!

Ci mettiamo a correre per guadagnare tempo.
Appena entriamo nel nostro laboratorio c'è la Dott.ssa Dows.

Dott.ssa Dows: In ritardo, il primo giorno. Ne prenderò nota.

Io: Per due minuti? Che stupidata.

La Dows mi fulmina con lo sguardo.

Dott.ssa Dows: Qui dentro tutti prendono la cosa molto seriamente, signorina Hallen. Dovrebbe iniziare anche lei con  l'arrivare in perfetto orario, è abbastanza chiaro Clhoe?

Io: Certo, mi scusi.

Thomas: Non capiterà mai più, glielo prometto dottoressa Dows.

Dott.ssa Dows: Bene, adesso vi prego di mettervi al lavoro. *si dirige verso la porta che è alle mie spalle* Le cose sono al quanto... difficili. *dice fermandosi davanti a me*

Mi sposto per farla uscire.
Appena uscita, Thomas inizia a prendere la situazione in mano con la massima fretta.

Thomas: Bene, adesso che mi hai fatto fare una figuraccia vediamo un  po' queste cose da fare...

Io: Non è stata colpa mia se...

Thomas: O perfetto questo potremmo risolverlo facilmente se studiassimo le reazioni che...

Io: Thomas non dovremmo...

Thomas: Ah-ah. Si. Questo... Mh. Forse. Ma...

Io: Oddio! Thomas!

Thomas: Cosa diavolo c'è Clhoe?!

Io: Sto cercando di parlarti, sai?

Thomas: E io di vedere come risolvere queste cose. Vogliamo collaborare?

Io: Beh, per collaborare  bisognerebbe ascoltarsi a vicenda.

Thomas alza gli occhi al cielo e sospira.

Thomas: Dimmi.

Io: Non è colpa mia se siamo arrivati tardi.

Thomas: No, certo. *dice sarcasticamente*

Io: E' la verità.

Thomas: Che sia la verità o no abbiamo fatto una brutta impressione agli occhi degli altri. Cosa penseranno adesso? Che siamo stupidi e irresponsabili. Complimenti.

Io: Ma cosa stai dicendo?

Thomas: Questa, Clhoe è la verità. *si siede su una sedia*

Ha un'aspetto triste, deluso. Mi dispiace un sacco vederlo così, per colpa mia.

Io: Thomas... *mi avvicino a lui*

Mi piego sulle ginocchia per vederlo meglio in faccia.

Io: Perdonami, avrei dovuto svegliarmi prima.

Thomas: Già.

Io: Ma il punto non è questo, okay? Dobbiamo fare tutto con tranquillità senza agitazione. Noi gli faremo vedere di cosa siamo capaci e vedrai che ce la faremo. Finalmente avremo un  posto in cui restare.

Thomas alza lo sguardo e mi guarda. Qualcosa in lui si è acceso e questo mi piace.

Thomas: Hai ragione.

Rimango un attimo a fissare quella sua lucentezza negli occhi, è qualcosa di... non ci sono parole. Ho visto la sua insicurezza trasformasi in fiducia, fiducia in me. Distolgo lo sguardo all'improvviso...

Io: Vediamo queste cose da fare...

Appena leggo tutto mi vengono i brividi, guardo Thomas.

Io: Cosa significano tutti questi riferimenti?

Thomas: In che senso?

Io: Ad esempio l'ultimo. ""Le onde cerebrali del soggetto 4n2c38, e anche quelle degli altri soggetti, dovranno avere una scarica abbastanza forte da poter capire il suo/ loro ragionamento mentale.""

Thomas: Non ti preoccupare... sarà semplicemente un esempio. Sta tranquilla.

Io: Si.

Oggi abbiamo lavorato davvero moltissimo. Io e Thomas stiamo sperimentando tante cose, cerchiamo di fare le cose in modo ragionevole.
In questa giornata ho capito com'è Thomas. E' davvero intelligente... spero di essere alla sua altezza. Ce la sto mettendo tutta. Non voglio che rimanga deluso.

Adesso sono in camera mia, sotto le coperte. Siamo stati in laboratorio fino alla chiusura, ovvero fino alle nove di sera e adesso sono le dieci dovrei davvero dormire.

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