La stanza è bianca, luminosa e dal soffitto scende un piccolo lampadario. E' così... semplice. C'è solo un quadro sulla parete vicino alla finestra ed è totalmente bianco, chissà perché è così.
Apro la finestra e guardo fuori. Essendo al diciannovesimo piano la vista è strepitosa, il mare e la spiaggia con il sole ma ad un certo punto mi accorgo che nel mare c'è qualcosa di strano: le onde. Le onde dovrebbero essere tutte diverse tra loro ma non queste, sono uguali e hanno sempre lo stesso ritmo come se fossero delle riprese fatte al computer. Faccio per allungare la mano verso il paesaggio ma qualcuno entra all'improvviso nella stanza, la signora Dows.Sig.ra Dows: Scusi per l'interruzione Clhoe ma devo assolutamente spiegare a te e a Thomas il compito che dovrete svolgere qui... cosa sta facendo?
Si avvicina di più a me e guarda la finestra.
Sig.ra Dows: Vedo che non è stata attenta abbastanza signorina Hallen. E' vietato aprire le finestre se non ha un permesso specifico e credo che lei non lo abbia, giusto?
Io: Mi scusi, volevo solo respirare un po' d'aria.
Sig.ra: Dows: Non mi sembra che lei abbia problemi di claustrofobia. Le consiglio di fare più attenzione a quello che le dirò in futuro, siamo d'accordo?
Io: Sì.
Sig.ra Dows: Bene. Adesso io vado dal signor Dukane, tu cambiati. Nell'armadio ci sono dei vestiti, non ti preoccupare, sono della tua taglia.
Annuisco e la guardo uscire dalla porta e poi chiuderla.
Mi spoglio e apro l'armadio. I "vestiti" di cui aveva parlato erano anch'essi semplici e senza fantasia. Delle normali magliette a maniche corte e lunghe divise per colore: bianco, grigio e nero. I pantaloni non sono da meno, solo jeans scuri e chiari. Appesi però ci sono due camici bianchi che sembrano da laboratorio. Alla fine mi metto una maglietta a maniche corte bianca con i jeans scuri, mi faccio la coda di cavallo e appena finisco di allacciarmi le scarpe entra la signora Dows, sempre senza bussare.Sig.ra Dows: Mi scuso per l'abbigliamento assegnato. So' che questo guardaroba è senza femminilità. *sorride come se avesse detto qualcosa di divertente* Ma se farai quello che ti sarà richiesto avrai altri capi da poter indossare così da poter dimenticare questi.
Io: Ah... bene.
Sig.ra Dows: Ti prego seguimi, vi mostrerò tutto. A proposito, indossa il camice.
Mi infilo il camice e la seguo, fuori dalla stanza c'è già Thomas che ci sta aspettando.
Dopo essere usciti dal palazzo ci dirigiamo verso un edificio vicino.Sig.ra Dows: Questi sono i laboratori dove voi lavorerete. Quelli dell'osservazione mentale. *mentre continuiamo a camminare* Ognuno di noi qua, a seconda da dove è stato sistemato ha un edificio specializzato nel settore. A nessuno è permesso di entrare nel palazzo e nell'edificio degli altri tranne noi capi del centro di ricerca. Vi chiederete perché ma mi limiterò a dirvi che è per il vostro bene.
Entriamo in un lungo corridoio.
Sig.ra Dows: Ogni coppia studia e si esercita in questi laboratori. *mostrandoci i laboratori che sono su entrambi i lati* Il vostro sarà questo, il numero 19. Entriamo?
Apre la porta trasparente ed io entro seguita da Thomas.
Sig.ra Dows: Tutto quello che dovreste fare questo mese è segnato su quel tabellone. Adesso, usciamo e continuiamo.
Appena usciti svoltiamo a destra e la signora Dows apre l'unica porta che c'è.
Sig.ra Dows: Questo è il mio ufficio. Sedetevi, prego.
Thomas e io ci sediamo quasi in contemporanea sulle sedie.
Sig.ra Dows: Allora, adesso vi chiederò di prendere una decisione. Come voi già sapete noi siamo qui per trovare la cura. La cura, il vero motivo per cui tutti noi siamo qui e al momento l'unica salvezza per la razza umana che è minacciata da una malattia. Questa malattia è nata da un esperimento, ovviamente fallito, andato male in un laboratorio in Messico. Si diffonde in fretta e chi viene infettato ha delle conseguenze molto gravi e catastrofiche che portano alla pazzia più totale, trovare un rimedio è difficile perché questa malattia colpisce soprattutto il cervello. Essendo complicato, l'unico modo per trovare una cura è fare esperimenti. Gli esperimenti che stiamo praticando sono eseguiti su degli esseri umani. Alcune persone sono immune però a questo virus e altre (ovviamente) invece no, sono molto rare però le persone immune. Quello che vi stiamo chiedendo quindi è di prendere parte a questo. Però, una cosa. non tutti vengono accettati. Perciò se accettate dovrete svolgere i compiti che vi assegniamo e ritrarne risultati ottimi.
Io: Cosa succede alle persone che non vengono prese?
Sig.ra Dows: Lo scoprirete se accettate.
Io: Quante persone "accettate", allora?
Sig.ra Dows: *dopo un paio di secondi* Quattro. Due coppie, per esattezza.
Thomas: Se non accettiamo che faremo?
Sig.ra Dows: Verrete trasferiti in un'altro paese. Lontano dai vostri pareti o amici, da qui e ricomincerete una nuova vita. Ma vi ricordo che una buona parte del mondo è infettata, non ci vorrà molto prima che qualcuno cerchi di uccidervi... Quasi dimenticavo. La decisione dovrete prenderla insieme, non accettiamo una persona sola.
Ci osserva entrambi, poi ricomincia a parlare.
Sig.ra Dows: Sarebbe una grande perdita e una delusione per noi perdervi però, tenendo conto dei vostri risultati. Vi lascio soli. *si alza ed esce dalla stanza*
Il silenzio riempe la stanza per un paio di minuti, poi Thomas rompe il silenzio.
Thomas: Senti, io sono indeciso. Molto indeciso.
Io: Io anche, la cosa che mi dà più fastidio di tutto è fare esperimenti su esseri umani... non credo di riuscirlo a sopportare.
Thomas: Si, vero. Ma comunque il mondo va davvero male, se usciamo non sappiamo come potrebbe essere o dove ci manderanno. E poi se stiamo qui forse daremo loro una mano...
Io: Aspetta un attimo, con questo cosa vorresti dire Thomas?
Thomas: Credo che dovremmo accettare.
Io: Ehm... già, questo lo credi tu. Io invece sono convinta che non sia necessario torturare delle persone per degli stupidi risultati...
Thomas: Dei stupidi risultati che potrebbero salvare la vita a molte persone e preservare la razza umana.
Io: Pensala come vuoi.
Thomas: Dobbiamo prendere una decisione, Clhoe.
Sig.ra Dows: Scusate, ma credo sia giusto il momento di...
Io: Aspetti.
Sig.ra Dows: Si, mi dica.
Io: Non possiamo avere più tempo per decidere?
Sig.ra Dows: Capisco quanto per voi possa essere difficile questa decisione, poi considerando che voi siete quelli in cui noi speriamo di più... Va bene. Vi do' tempo fino a domani pomeriggio. Vi verrò a cercare io.
Io: Perfetto. Grazie tante.
Sig.ra Dows: Si figuri. Giusto per essere sicuri, domani non accetterò alcun tipo di scuse.
Thomas: Non ci saranno, signora. Sicuro. *dice guardandomi*
Sig.ra Dows: Certo. Potete chiamarmi dottoressa Dows, se non vi dispiace. Adesso recatevi alla mensa per il pranzo, appena uscite da questo edificio e sulla sinistra. Non potete sbagliare.
Io: Va bene, arrivederci a domani.
Sig.ra Dows: Pensateci bene.
Thomas ed io usciamo dall'ufficio e ci dirigiamo verso la mensa. Come aveva detto la Dows non è stato difficile trovarla.
Entro e noto che ci sono anche persone che appartengo alle altre sezioni. Prendo una bottiglia d'acqua naturale, un panino e vado a cercare un posto per mangiare.
Quando finalmente trovo un posto mi siedo e proprio mentre mordo il panino noto qualcuno tra la gente che attira la mia attenzione.
Matthew.
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Our Future.
FanficChloe è una sedicenne che, dopo aver effettuato il suo test ed aver ottenuto ottimi risultati, viene trasferita in una misteriosa struttura, che prende il nome di W.I.C.K.E.D. ,col compito di svolgere esperimenti su esseri umani. In questo posto sc...