(6) Collaborazione di salvataggio.

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Mat sta mangiando al tavolo davanti al mio e sta parlando con delle persone,  mentre lo guardo una persona si siede proprio davanti a me nascondendo così mio fratello dietro di sé.

Harry: Ciao scienziata!

Io: Oh! Ciao Harry. Non chiamarmi così per favore.

Harry: Okay, che stavi guardando?

La mia mente è ancora concentrata su Matthew e involontariamente non sento quello che ha appena detto.

Io: Ehm, scusami non ti stavo sentendo...

Prima che Harry possa parlare l'autoparlante inizia a trasmettere una voce di donna che già avevo sentito, la dottoressa Dows.

Dott.ssa  Dows: Salve a tutti, volevo annunciarvi che nel caso vi sentisse stanchi o con un forte mal di testa è normale. L'iniezione che vi hanno fatto all'entrata ha questo effetto, *vedo delle persone che mostrano i sintomi, ma alcuni stanno davvero male* quindi recatevi nella vostra stanza se riuscite. Se non ne sarete in grado gli addetti alla sicurezza vi porteranno nell'infermeria.

Harry: *mi guarda* Ti senti bene?

Io: *penso bene prima di rispondere* Leggermente stanca, è per questo che prima non ti stavo ascoltando, scusa ancora.

Harry: Tranquilla, ora va nella tua camera. Ci vediamo domani.

Io: Non stasera? In questo posto non si mangia la cena?

Harry: Se sei davvero stanca non ti sveglierai prima di domani mattina.

Bene, anche se non mostro alcun sintomo dovrò restare in camera senza aver mangiato. Mi alzo e guardo Matthew, sta davvero molto male non riesce a tenersi in piedi e nessuno cerca di aiutarlo.
Vado verso di lui e lo aiuto ad alzarsi ma sembra avere le vertigini.

Io: Hey, stai bene?

Matthew: Ti sembra che stia bene?

Io: Si, scusami. Hai ragione. *credo che sia la prima volta che io gli abbia dato ragione* Allora dov'è la tua stanza?

Matthew: Tu non stai male? Quasi tutti qua stanno male.

Io: Sono stanca, ma non abbastanza per non darti il mio aiuto.

Matthew: Perché dovrei avere bisogno dell'aiuto di una ragazzina?

Io: Perché stai male, idiota.

Matthew: *sorride* Mi sembri famigliare, sai?

Non riesco a credere che lui non riesca già più a ricordarmi. Ma non c'è tempo, non mi devono vedere che sto con lui ma da sola non riuscirò mai a portarlo in camera.
Cerco Thomas con gli occhi, si sta dirigendo verso la porta.

Io: Aspettami qui, arrivo subito.

Senza neanche aspettarmi una risposta corro verso Thomas tra la folla e appena lo raggiungo gli tocco la spalla così che si giri per guardarmi.

Thomas: Cosa c'è?

Lo osservo bene, non sembra per niente stare male.

Io: Devi darmi una mano a portare mio fratello nella sua camera.

Thomas: *mi prende il braccio e mi porta in un angolo* Non puoi aiutarlo. Qua quelli che sono appena arrivati stanno male, è normale.

Io: No, non lo è. Sennò perché tu ed io stiamo bene?

Thomas: *fa una faccia sbalordita* Cosa ti dice che io sto bene?

Io: Beh se stessi davvero male non mi avresti neanche ascoltato e te saresti andato in camera, credo.

Thomas: Non so se l'hai capito ma non credo che farci vedere in buone condizioni sia una buona idea.

Io: Lo so. Ma non posso lasciarlo lì così, è mio fratello.

Thomas mi fissa per un attimo.

Thomas: D'accordo ma facciamo veloce.

Io: Grazie.

Di corsa andiamo verso Matthew che per fortuna è ancora dove lo avevo lasciato, ma sembra aver perso i sensi.

Thomas: E' svenuto.

Io: Lo vedo. Io lo prendo per i piedi e tu sotto le braccia, okay?

Thomas annuisce e poi entrambi lo tiriamo su e lo portiamo fuori dalla mensa, mentre camminiamo però mi ricordo una cosa.

Io: Aspetta. Mettiamoci qui dietro. *dico indicando con la testa il bidone dell'immondizia*

Thomas: Va bene.

Appena arrivati lasciamo Matthew e poi ci sediamo.

Io: Non mi ha detto in che stanza è.

Thomas: Perfetto. *dice con ironia*

Io: Non c'è modo di svegliarlo secondo te?

All'improvviso Matthew apre gli occhi spaventando sia me che Thomas. Come se ci avesse sentito dice il numero della stanza e il suo reparto con il palazzo.

Matthew: 1030, osservazione individui, trentesimo piano. *riperde i sensi,del tutto*

Io: E' quello vicino al nostro, il palazzo. Lo so perché un mio amico sta lì.

Thomas: Allora andiamo.

Io e Thomas ci muoviamo veloci, nonostante il peso di Matthew.
Arrivati all'interno del palazzo prendiamo un ascensore e saliamo al trentesimo piano.
Appena le porte dell'ascensore si aprono c'è la stanza. Lo portiamo sul letto, prima di andare noto lo stesso quadro bianco della mia stanza ma poi Thomas mi richiama.

Thomas: Clhoe! Non c'è tempo per curiosare!

Di corsa entro nell'ascensore e in poco tempo siamo al piano terra. Correndo usciamo dal palazzo ma prima di entrare nel nostro una voce ci ferma.

X: Cosa state facendo?

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