Special Place and Unexpected News

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Probabilmente Brutus non scherzava affatto quando diceva che Cato le avrebbe fatto da guardia del corpo per una settimana, perché tre giorni dopo, alle 7.30 -orario della colazione- Clove si trovò il ragazzo fuori dalla porta, che la aspettava appoggiato al muro, con le braccia incrociate davanti al petto -come sempre negli ultimi giorni. «Ehi, andiamo a fare colazione?» chiese Cato. «Sai che ''guardia de corpo'' non è uguale a ''stalker'', vero?» sorrise Clove e il ragazzo ricambiò. «Andiamo.» disse lei e insieme si diressero verso la mensa. Si sedettero a un tavolo con del bacon e un po' di uova strapazzate nel piatto, tipica colazione del Distretto Due: essendo molto importanti per Capitol City, avevano molti soldi e potevano permettersi di mangiare meglio di tutti gli altri Distretti, tranne forse all'Uno e al Quattro.


«Ehi Cato ! Ma che fai con 'sta mezzacalzetta ?» disse ridendo un ragazzo biondo che stava andando verso di loro.

«Sai, Michael, questa mezzacalzetta, come l'hai chiamata tu,» rispose Cato, indicando Clove con un cenno del mento, «è la stessa mezzacalzetta, che ieri ha fatto fuori Rick, Helen e Jake.»

«Si certo, e io sono un minatore del Dodici.» rise Michael.

Clove si alzò dalla sedia, con uno scatto fulmineo e in un attimo Micheal era a terra, con Clove addosso che le puntava un coltello alla gola.

«Hai ancora qualche dubbio ?» domandò la più piccola.

Clove si sentì sollevare da terra e si ritrovò in piedi di fronte a Cato, che la guardava negli occhi, con un espressione irritata che non riusciva a nascondere il divertimento: probabilmente si stava divertendo a guardare Michael che si rialzava con la faccia deformata da una smorfia di paura.

«Sai che Brutus mi ha detto di controllarti anche perché la maggior parte degli allievi sono figli di papà e non sarebbe molto bello se sapessero che hai ucciso qualcuno di noi...» si interruppe e guardò prima il coltello che aveva in mano la più piccola e poi gli occhi verdi di lei, per aggiungere subito dopo: «E come diamine fai ad avere costantemente un coltello in mano ?!»

«Pazienza. Tanto o adesso o agli Hunger Games, non cambia molto. E per i coltelli... non vado mai in giro senza.» così dicendo, aprì la pesante felpa nera che aveva addosso e gli mostrò circa sei coltelli infilati in delle specie di tasche nella parte interna dell'indumento.

Cato sorrise sia per i coltelli che per l'affermazione: quella ragazza le stava sempre più simpatica.

«Perché non andiamo ad allenarci che è meglio, neh? Così te la prendi un po' con i manichini...» Clove annuì e si diressero verso la Sala delle Lame, un enorme salone riservato alle armi come coltelli, spade, sciabole, katane, asce, accette e tutto il resto: la Sala preferita di Clove in poche parole.

Dopo tre ore ad allenarsi, Clove con i coltelli e Cato con le spade, fecero una pausa di dieci minuti, sedendosi sugli spalti lungo le pareti di tutte le stanze degli allenamenti. Dopo aver bevuto, in assoluto silenzio, Cato si decise finalmente a romperlo.

«Ti va di provare un po' con la spada?»

«Non sono molto brava, so le basi, non sono come te, lo sai.»

«Infatti. Ti insegno io.»

Cato si diresse a passo deciso verso la postazione delle spade e guardò in direzione di Clove per invitarla a raggiungerlo. La ragazza si avvicinò a lui e prese una spada, però troppo pesante per lei. Cato le prese la mano che teneva la spada e le sostituì quest'ultima con una spada più leggera, ma non troppo, bilanciata perfettamente per il suo fisico ancora esile ma abbastanza muscoloso. Cato le si mise davanti, stringendo saldamente in pugno l'elsa della spada. Le disse la posizione corretta in cui doveva mettersi per la difesa e le fece qualche affondo che lei parò prontamente grazie ai suoi riflessi ben sviluppati. Poi passarono alle tecniche di attacco e nonostante le cose basilari che aveva imparato in quegli anni all'Accademia non era molto brava. Ma Cato spiegava bene e in qualche ora, Clove era in grado di fare alcune mosse con la spada che solo quelli più grandi – e Cato – sapevano fare.

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