Tottenham Hale // Harry Styles Fanfiction

4th Chapter

4.

"E così ho fatto il concorso: anch'io proprio come te l'ho sentita come una vocazione, una propensione verso la verità che mi spingeva a studiare e ad analizzare fino al midollo qualsiasi cosa mi capitasse a tiro" raccontò sorridente Evan, mentre passeggiava affianco a Grace, che ascoltava volentieri la sua storia.

"Sai, una volta alle elementari avevano rubato il pranzo a mia sorella minore, Eve. Alla fine, dopo aver osservato per bene chi le dava fastidio e i suoi compagni di banco, sono riuscito a trovare il colpevole" rise "Magari è stato proprio in quel momento che si è capito quale sarebbe stato il mio futuro, chi lo sa!"

"Un piccolo Sherlock!" esclamò la ragazza, divertita da quella piccola storiella. "Oh, siamo arrivati, vuoi entrare per un-" nemmeno il tempo di poter finire la frase che il moro piombò letteralmente sulle labbra della ragazza. Le sue mani fresche vennero a contatto con il viso di Grace in maniera brusca ma allo stesso tempo abbastanza stuzzicante da farle decidere di ricambiare il bacio. Uno schiocco di labbra umide ne segnò la fine, facendo aprire in contemporanea gli occhi dei due.

"Ciao Evan" una voce roca e bassa richiamò l'attenzione su una figura familiare che per poco non fece saltare dallo spavento Grace, che si era prontamente strattonata via dalle braccia di Evan.

"Harold! Come mai da queste parti?"

"Lavoro nella caffetteria in fondo alla strada"

Il ragazzo si avvicinò ai due a passo svelto: le sue mani erano riposte nelle tasche della sua giacca nera abbastanza abbondante e i suoi capelli svolazzavano davanti al suo viso lunghi e spessi a causa del vento. Rispetto all'ultima volta che Grace si ricordava di averlo visto sembrava più rilassato, seppur distaccato e poco espansivo: eppure fra sé e sé si chiese come potesse sentirsi irritato da una serata fra amici e così rilassato dopo una giornata di lavoro.

Non ascoltò con attenzione la conversazione dei due ragazzi, ma si soffermò ad osservare Harry, che sembrava rispondere prontamente alle numerose domande di Evan e allo stesso tempo scrutare incuriosito la ragazza.

"Beh allora ci si vede, buon proseguimento" Gli occhi del ragazzo puntarono ancora una volta quelli di Grace, che invece di distogliere lo sguardo lo seguirono finché inevitabilmente, non girò le spalle per andare via.

"Davvero frequenti tipi così bizzarri?" lo prese in giro la ragazza simulando un tono accusatorio.

"Scusalo, non è mai stato un tipo troppo espansivo"

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Non appena raggiunse la sua scrivania, Grace decise di dedicarsi un po' al suo lavoro, spargendo per tutto il piano foto e informazioni necessarie per trovare congruenze fra i due casi più recenti alla quale era stata assegnata.

Nonostante entrambi sembrassero così facili e sbrigativi, chiunque avesse compiuto quelle uccisioni le stava davvero dando filo da torcere. Era da tempo che non si vedevano reati di questo calibro, o meglio, reati che venissero etichettati chiaramente come tentati omicidi e non suicidi o morti naturali. Spesso non si trovava d'accordo con le decisioni del suo capo, e questo la portava a sbrigarsela da sola, utilizzando i pochi mezzi che aveva a disposizione.

Purtroppo, per entrambe le signore escludeva il reato passionale, poiché entrambe vedove. Da una parte questo restringeva il campo di molto, ma allo stesso tempo apriva l'investigazioni ad altre milioni di possibilità.

Dopo ben due ore di riflessioni e schizzi sulla sua lavagnetta metallica, si concesse un thè caldo: magari un po' di teina avrebbe sciolto tutti quei cipigli che le si erano formati sulla fronte e conciliato il sonno.

Buongiorno a tutti!

L'estate è ufficialmente finita, il che ci costringe a tornare fra i banchi di scuola.

Sotto sotto però dobbiamo dire che ci fa piacere riprendere la routine frenetica dell'inverno, e soprattutto, tornare ad indossare i maglioni oversize!

E voi? Per cosa siete più emozionati? Per il ritorno fra i banchi o per Grace, Evan e Harry?