7th Chapter

36 2 1
                                    

7.

"Allora, abbiamo la signora Tale, Sarah Guinett e Destiny Scott, tutte e tre sole, tutte morti situate nella parte Ovest di Londra." Finì di scrivere Grace sulla lavagnetta, per poi girarsi verso i suoi collaboratori. "Credo proprio che questo sia opera di un solo omicida, anzi, ne sono più che certa."

"Una sorta di Jack lo squartatore del ventunesimo secolo" affermò portando i gomiti sul tavolo il tenente Steele.

"Se così lo vogliamo chiamare" lo assecondò la ragazza "C'è solo un problema: non abbiamo alcuna traccia."

"Il nostro killer non usa armi da fuoco, il che ci complica il compito poiché non possiamo far riferimento ad alcun albo" proferì il tenente Mitchell avvicinandosi a Grace.

"Dall'autopsia è uscito qualcosa?" chiese ancora una volta il tenente Steele

"Nulla di rilevante." Rispose frettolosamente Grace.

"Bene, allora dovremmo aspettare la prossima vittima" concluse cinicamente Fray, alzandosi dalla sua sedia girevole.

"E permettergli di uccidere altre persone?" sputò irritato il tenente Mitchell.

"Ragazzi, state facendo un buon lavoro, ma non abbiamo abbastanza fondi per mandare ulteriori pattuglie in quell'area. Dovremmo aspettare che il nostro malfattore faccia un passo falso, tutto qui."

Nonostante fossero solamente le cinque del pomeriggio, il buio era già calato e una mezzaluna faceva capolino nel cielo illuminando lievemente la strada sprovvista di lampioni.

La villa che stava cercando era immersa tra la vegetazione della tipica campagna inglese, il che obbligava al ragazzo di dover camminare cautamente fra il prato recentemente irrigato.

Non appena arrivò a destinazione, si ritenne fortunato di trovare il cancello già aperto, così da facilitare la sua irruzione in casa.

Arrivò fino alla porta sul retro, impugnando la maniglia con cautela.

In cucina non c'era nessuno, si appropriò di un utensile appuntito che probabilmente gli sarebbe servito di lì a poco.

Con passo felpato attraversò il salone: ancora una volta era stato fortunato a non dover camminare su un parquet scricchiolante.

Prima di salire le scale principali afferrò una foto di famiglia, intenzionato a portarla su assieme all'oggetto appuntito.

Ciò che cercava era probabilmente nel bagno, sentiva il rumore di una doccia sin dalle scale.

Salì quest'ultime con poca cautela, ormai sicuro di non avere più ostacoli davanti a sé.

"Emmet, già di ritorno?" la porta del bagno si aprì, mostrando la donna solo in accappatoio con un'espressione scioccata in viso.

"Non sei Emmet!" urlò, stringendosi nell'accappatoio lilla.

"Arguta osservazione" rispose, prima di catapultarsi su di lei e usare l'oggetto appuntito proprio sullo stomaco. Presto la donna si accasciò per terra, non del tutto cosciente, fino a che non ebbe il colpo di grazia ottenendo la sua stessa cornice dritta sulla fronte.

Senza che il ragazzo facesse nulla la foto si imbrattò di sangue, segno che ormai, il suo lavoro era stato portato a termine.

"Non le hanno insegnato che è scortese accogliere degli ospiti in accappatoio?"


HOLA!
bene bene bene, la voglia di uccidere è davvero tanta per il nostro spietato serial killer.

Come state? Noi solita vita, monotona e con qualche alto e basso! Nulla di preoccupante

anyway fateci sapere le vostre opinioni. un grosso bacio C&L


Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 14, 2015 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Tottenham Hale // Harry Styles FanfictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora