Giuditta's Point of View:
«Martin.» dico io. «Chi è Romano?»
«È il mio migliore amico.» dice e sorride, facendomi arrossire. «Te lo faccio conoscere, se vuoi.»
«Certo.»Chiudo a chiave la porta di casa mia, mi avvio nell'ascensore e Martin mi prende per mano, inevitabilmente sorridiamo.
Entriamo nella sua macchina e lui si siede al posto del guidatore mentre io mi siedo di dietro.
«Romano, lei è Giuditta.» dice lui.
«Sono Giuditta.» dico sorridendo.
«Io sono Romano.» dice.
«Bene.» dico io.Martin mette in moto la macchina e comincia a guidare.
«Piccola.» dice lui, guardandomi allo specchietto retrovisore.
«Si?» chiedo.
«Voglio solo dirti che se sto andando a questa festa, è perchè ci sei tu.» dice e sorride dolcemente.
«Bro, ci sono anche io.» dice Romano, in quel momento scoppiamo tutti e tre a ridere.Scendiamo dall'auto e Martin mi riprende per mano baciandomi la guancia.
«Ragazzi, io mi levo dai coglioni.» dice Romano salutandoci, e si avvia dentro il locale.
«Ci si vede in giro!» dice Martin.Entriamo nel locale, il volume della musica è altissimo così Martin si avvicina al mio orecchio per dirmi qualcosa.
«Piccola, mi assento due minuti devo fare una cosa importante...» dice e mi bacia l'orecchio, per poi allontanarsi e confondersi tra la folla.
Un po' delusa della situazione mi siedo su una sedia e incrocio le braccia, aspettandolo.
«Hey, Giuditta.» mi dice, Marco.
«Hey.» dico io.
«Dov'è Martin?» chiede curioso.
«Ha detto che deve fare una cosa importante...»
«Si, scoparsi la prima puttana che trova.» dice lui.
«Di che cosa stai parlando?»
«Sei troppo ingenua!» dice, appoggiando il suo braccio sulle mie spalle.
«Senti, solo perchè sei geloso non ti da il diritto di dire una cosa senza senso.» dico.
«1. Io non sono geloso e 2. quello che sto dicendo ha un senso.»Mi alzo dalla sedia e mi confondo tra la gente che balla o che beve per evitare di ascoltarlo.
Valentina's Point of View:
Gaia ed io entriamo nel locale, la festa è già cominciata si può intuire dalla musica alta e dalle bottiglie di Vodka buttati a terra.
«Vediamo se le altre sono alla festa...» dice Gaia.
«Ok.»Camminiamo in mezzo alla gente che è intenta a ballare per poi trovare delle sedie ancora intatte.
«Ti ricordi quel giorno?» chiedo io. «La ragazza...»
«Dubito che il suo corpo morto sta ancora lì.»
«Già.» dico.«Giuditta + Marco?» chiede Gaia, osservandoli.
«Nah, io preferisco: Giuditta + Martin.» dico io.
«Come vuoi, ma sono meglio loro due.» dice.«Allora andiamo al piano di sopra a controllare?» chiedo.
«Va bene.»Sorpassiamo una coppia che pomiciava e saliamo le scale per arrivare al primo piano dove, avevamo trovato una ragazza morta strangolata sul letto.
«Tutto pulito.» dico io.
«Strano.» dice.
«Non poi così tanto, che ti aspettavi? Che alla festa tutti i presenti scoprono che qui c'era una ragazza morta?»
«Senti quello che sento io?» mi chiede.
«Sì, la music-.»
«Non quello, qualcuno sta aprendo questa porta...» dice Gaia. «Nascondiamoci sotto il letto.»Velocemente ci nascondiamo sotto il letto e dopo qualche minuto la porta si apre.
«Avete pulito tutto?» chiede una voce maschile.
«Sì.» risponde.Io mi limito a respirare lentamente e ad osservare le scarpe dell'uomo che ha parlato precedentemente.
«Sento presenza di intrusi.» dice.
«È meglio se usciamo sennò qualcuno ci scopre.»All'improvviso sento la porta chiudersi a chiave.
«Merda, siamo chiuse dentro.» dice Gaia, e usciamo dal nostro nascondiglio.
«Non è quello il problema, ho più di cento ferretti nei miei capelli. Hai visto le sue scarpe?» chiedo io.
«Sì, ho capito dove vuoi andare a parare.» dice.
«Dobbiamo solamente trovare quelle scarpe e scopriremo chi è lui.» spiego io.
«Ma c'è troppa gente!» dice.
«Ci serve l'aiuto delle altre.» dico io.Alex's Point of View:
«Ti aspettavo.» mi dice.
«Sta zitta, Giulia.» dico e mi trattengo per non darle uno schiaffo.
«Siamo nervosi...» dice lei, sorridendo istericamente.
«Lo stai facendo apposta?» chiedo io.
«Forse si, forse no.» dice. «Un po' di Vodka?»«Non ho tempo per stare ai tuoi giochi.» dico.
«Come preferisci.» dice, e si avvicina al mio viso.
«Fammi solo un favore, lasciala in pace.»
«Non posso.» fa una breve pausa. «Alla prossima.» dice, e si confonde tra la folla.
«A mai più.» dico io.Vedo Marco che parla con Giuditta, così cerco di avvicinarmi ma, qualcuno attira completamente la mia attenzione, così mi avvicino.
«Che cazzo ci fai qui?» sbotto io.
«Ehm... H-hey, ciao Alex.» mi dice.
«Cosa ci fai qui, Marta?» le chiedo.
«I-io, io n-non lo so...» dice lei. «S-scusa.»
«Lasciami stare!» dico io.To be continued...
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Il Parco Fluviale.
Non-FictionQuel posto era incantevole. Ci stavano ragazzi con lo stereo che ballavano, altri invece facevano cartelloni enormi oppure c'era chi giocava con il pallone a pallavolo. Un parco lungo il fiume, usato come punto d'incontro per molti asolescenti. Un g...