Capitolo 2

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Da questo giorno la mia vita sarebbe completamente cambiata,avrei chiuso un vecchio capitolo per poi aprirne uno di nuovo. 

Il suono della sveglia mi risveglia dai terribili pensieri del primo giorno di scuola. Erano le 6.50 ma ero sveglia già da un bel pezzo,forse perchè ero agitata all'idea che sarebbe stato l'ultimo giorno di liceo o forse per il semplice fatto che dei rumori provenienti dalla cucina mi avevano svegliata.

Dopo aver passato qualche minuto ancora letto perchè il mio corpo aveva deciso di non rispondere ai miei comandi, sento i passi di mia madre entrare in camera mia e con la sua solita tranquillità e dolcezza,dopo aver aperto i balconi della mia finestra cercando di fare il meno rumore possibile,si siede delicatamente accanto a me,accarezzandomi la spalla.

"Sveglia Bethany,ti aspetta una deliziosa colazione giù fatta dalle mie magnifiche mani solo per te!"

Sfrego gli occhi ancora chiusi per poi sorriderle debolmente e appoggiarmi con la schiena alla testiera del letto

Appena mia mamma vede che sono sveglia,si alza e uscendo dalla stanza mi raccomanda "Vestiti velocemente,dobbiamo passare a prendere anche Rebecca quindi dobbiamo partire un po' prima",mi sorride mentre la vedo sparire verso il corridoio.

Senza alcuna voglia,mi alzo dal letto e con gli occhi ancora socchiusi per via della luce fredda del sole che sta sorgendo mi dirigo verso il bagno. Mi preparo velocemente lavandomi la faccia,dando qualche spazzolata ai capelli e mettendo un po' di rimmel. Non mi è mai piaciuto truccarmi molto. Certo,ho sempre messo un velo di rimmel alle mie ciglia per renderle più folte e lunghe,anche se lo erano già di loro,ma nulla di più. Nessun eyeliner,nessuna matita nera a definire il contorno degli occhi o peggio ancora il fondotinta. Non mi è mai piaciuto nascondermi dietro maschere assurde per nascondere le mie imperfezioni, e dire che ne avevo molto era davvero poco,ma a me andava bene così. Non mi sono mai piaciuta davanti allo specchio ma non avevo nemmeno nessun motivo per conciarmi come una maschera di carnevale per piacere a qualcuno. Anche perchè avevo Charlie.

Charlie. Era una settimana che non lo vedevo e probabilmente l'avrei visto oggi pomeriggio. 

Anche lui come me era all'ultimo anno di liceo,ma non frequentava il mio stesso istituto. Così,ogni volta che poteva passava a prendermi davanti a scuola quando entrambi avevamo terminato i nostri corsi. Ci alternavamo tra casa sua e la mia ma solitamente andavamo a casa sua perchè lui preferiva "non avere intrusi" finchè stavamo insieme, riferendosi a mia madre. E' un tipo abbastanza riservato a cui non piace far vedere i suoi sentimenti in pubblico,specialmente a mia madre o ai suoi. Per cui preferiva stare a casa sua,dato che i suoi lavoravano tutti i giorni fino alle sei e mezza e in più era figlio unico,quindi non aveva fratelli rompiscatole (così li definiva lui) che gli giravano intorno. 

Il suono dell'arrivo di un messaggio mi risveglia dai miei pensieri. Lo sblocco e leggo velocemente un "Buongiorno principessa,a oggi pomeriggio. A che ora finisci?" da parte di Charlie. Gli rispondo ricambiando il buongiorno e con un "Visto che è l'ultimo giorno il preside ha deciso di mandare a casa tutti prima,quindi verso l'una ho finito. Possiamo pranzare insieme se ti va:)" e senza aspettare più di un minuti mi arriva una sua risposta.

"La ritenevo una cosa scontata,piccola. Non portare niente,oggi offro tutto io. Ti amo"

Sorrido alle ultime due parole e scendo a fare colazione.

Aveva ragione mia mamma: il piccolo tavolo che mi trovo davanti straborda di cibo. Mia mamma adora cucinare e direi che questa volta si è davvero superata. Assaggio la torta al cioccolato proprio davanti a me e mi schiaffeggio mentalmente pensando alla dieta che avrei dovuto iniziare. Bevo velocemente del latte ma non molto. Bere alla mattina mi ha sempre fatto male,qualsiasi cosa fosse stata,anche della semplice acqua. Assaggio un po' di tutto,finchè non guardo l'orologio posto al muro sopra ai fornelli e ritengo che sia l'ora di andarmi a vestire. 

Corro in camera,prendo un paio di jeans neri,una canotta bianca e un giubetto in jeans abbastanza largo e comodo anch'esso nero. Sebbene sia ormai inizio giugno,la mattina fa ancora abbastanza freddo per poter uscire in canottiera.

Finchè mi lavo i denti sento mia mamma urlare "Vado a prendere la macchina,ti aspetto in garage e poi andiamo a prendere Rebecca!".  Le risponde cercando di formulare un "Okay, va bene" finchè risciacquo la bocca ma fallisco miseramente producendo un mugugno incomprensibile.

Scendo rapidamente le scale chiudendo tutte le luci e prendendo la zaino nero che usavo sempre per andare a scuola anche se,dopo aver chiuso la porta di casa penso che non mi servirà molto.

Salgo in macchina e dopo circa cinque minuti siamo a casa di Rebecca. Non abitiamo molto distanti,saranno circa dieci minuti a piedi per cui facciamo sempre molto presto a raggiungere il suo appartamento. La vedo aspettare davanti al cancello e non appena ci scorge da lontano inizia a sventolare la mano verso la nostra direzione per salutarci con un grandissimo sorriso che si fa largo sul suo bellissimo volto.

Appena mia mamma si ferma proprio davanti a lei,apre velocemente la porta della macchina e salta dentro salutando mia madre

"Buongiorno signora Gemma!"

"Rebecca,quante volte ti ho detto che non voglio che mi chiami così? Puoi chiamarmi semplicemente Gemma,ci conosciamo da una vita ormai!"

"Va bene, signora Gemma" risponde la mia migliore amica,enfatizzando sulla parola "signora".

Scoppiamo tutte e tre a ridere e mia mamma riparte scorlando la testa divertita. 

A quanto pare,Rebecca è davvero entusiasta all'idea del nostro ultimo giorno di scuola. Anche io lo sono,davvero. Sono contenta di non avere più l'ansia di dover passare pomeriggi su pomeriggi a cercare di capire qualcosa di una certa materia chiamata "fisica",sono contenta di non dover far niente per un giorno intero,niente verifiche,niente test,niente interrogazioni o lezioni noiose,ma sono al tempo stesso terrorizzata. Cosa mi aspetterà dopo il liceo?


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